Storia di sinergia

Scommettere sul talento dei giovani: la risposta delle Università europee allo spopolamento delle montagne

Questo contenuto fa parte del tema del mese: Montagne in movimento

Ispirato al progetto spagnolo Desafío dell’Università di Saragozza, UNITA Rural Mobility è un programma di formazione sul campo che oggi coinvolge sei Paesi europei. Il progetto scommette sul talento di giovani studenti per trasformare la marginalità dei territori rurali in risorsa e rendere il ripopolamento dei piccoli comuni una leva strategica per lo sviluppo sostenibile. Il nuovo bando promosso dall’Alleanza UNITA-Universitas Montium è aperto fino al 31 marzo 2025.

C’è chi ha passato l’estate del 2024 a Oliete, piccolo comune dell’Aragona rurale, a collaborare con un’associazione per il recupero degli ulivi, chi in Transilvania per lavorare a un progetto di conservazione del patrimonio culturale, e chi come Sofia, studente di lingue straniere e culture per il turismo a Torino, ha avuto l'opportunità di immergersi nel mondo del vino e del turismo rurale collaborando con una tenuta vicino a Tolosa.

E proprio le aree rurali e montane tornano a essere protagoniste grazie a UNITA Rural Mobility, il programma di formazione sul campo che connette università e territori in una rete di collaborazione europea. Promosso dall’alleanza UNITA-Universitas Montium, il progetto coinvolge studentesse e studenti universitari provenienti da sei Paesi (Italia, Francia, Portogallo, Spagna, Romania, Svizzera e Ucraina) con l’obiettivo di valorizzare le aree rurali attraverso tirocini formativi multidisciplinari.

Ispirato al progetto spagnolo Desafío avviato nel 2018 dall’Università di Saragozza, UNITA Rural Mobility nasce con l’obiettivo di rendere il ripopolamento dei piccoli comuni una leva strategica per lo sviluppo sostenibile. Attraverso iniziative mirate, il programma promuove la mobilità di studenti internazionali in territori rurali, incentivando dinamiche che favoriscano l’insediamento di nuovi abitanti e la crescita economica, sociale e culturale delle aree meno popolate anche della nostra regione.

foto in Valsesia
Escursione in Valsesia

Il Piemonte come laboratorio di innovazione rurale 

Le aree marginali piemontesi, secondo il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte, sono territori in bilico tra isolamento e opportunità. Pendenze impervie, infrastrutture carenti e l’abbandono di agricoltura e allevamento hanno innescato un circolo vizioso: spopolamento, invecchiamento, perdita di servizi e declino economico.

Eppure, proprio queste terre custodiscono un potenziale inespresso. Le Alpi piemontesi, sebbene segnate dall’esodo, offrono nuove possibilità di sviluppo grazie a un equilibrio tra ambiente, cultura, agricoltura, energie rinnovabili e turismo sostenibile. Qui, in alcune aree, comunità resilienti hanno già avviato modelli di crescita locale, trasformando la marginalità in risorsa.

Nelle valli piemontesi, le rural mobility proposte dall’Università di Torino hanno preso vita dal 2021 grazie alla co-progettazione con realtà attive nei territori come le cooperative Viso A Viso e Nuova Economia in Montagna (NEMO) e dal 2024 l’associazione Spazi Comuni.
Dai Nuovi Centri Culturali Alpini nelle valli del cuneese  agli stage nel Biellese e in Valsesia, le iniziative hanno coinvolto fino a oggi più di 50 studenti e studentesse provenienti dalle Università dell’Alleanza UNITA e diversi partner nel territorio tra enti locali e associazioni).

Non si tratta solo di formazione: ogni partecipante ha portato nei territori rurali del Piemonte nuove idee, competenze e prospettive, contribuendo al rilancio delle comunità locali e alla creazione di una rete internazionale di innovazione rurale.

Tra le montagne di Campertogno in Valsesia, ad esempio, Sara, studentessa di Scienze del Governo in UniTO, ha dato il suo contributo al progetto Welfare di Comunità, un’iniziativa che punta a rafforzare i legami sociali e migliorare l’accesso ai servizi essenziali. Sara ha collaborato con la comunità locale, sviluppando attività come laboratori di artigianato, corsi digitali per anziani e spazi di co-working, che rappresentano un modello di integrazione sociale. Sara ha dimostrato quanto la sinergia tra giovani qualificati e territori rurali possa generare soluzioni sostenibili e inclusive.


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Immersa nel cuore del territorio biellese, Andreea, studentessa della Transilvania University of Brasov in Romania, ha svolto la sua Rural Mobility come assistente alla gestione di progetto presso la cooperativa NEMO, scoprendo il valore delle connessioni umane e della sostenibilità nelle aree montane. Tra laboratori educativi per bambini e bambine, attività inclusive per persone con disabilità e supporto alla comunicazione sociale, Andreea ha affinato le sue competenze linguistiche, sociali e imprenditoriali, immergendosi nella cultura locale e lasciando il segno nella comunità. 

gioco di gruppo presso la cooperativa NEMO
Attività con bambini e bambine nel territorio biellese

Tra le maestose vette di Ostana, nel cuore del Cuneese, Melia, studentessa della Université de Pau et Pays de l’Adour in Francia, ha collaborato con la cooperativa VISO A VISO: immersa nella vita della comunità locale, Melia ha esplorato il valore del multilinguismo e dell’educazione ambientale, affrontando temi cruciali come il cambiamento climatico. In sole tre settimane, Melia ha scoperto un nuovo modo di apprendere, fatto di connessioni autentiche e di un profondo senso di appartenenza.

Il progetto Rural Mobility si propone quindi di attirare talenti nei territori marginali, promuovere nuove strategie di sviluppo locale sostenibile e incoraggiare il ripopolamento delle aree montane. Attraverso una scommessa: connettere l’Accademia con le realtà territoriali per generare opportunità lavorative e rafforzare l’identità europea delle zone rurali.

Guardando al futuro, UNITA Rural Mobility punta a consolidarsi come modello di mobilità inclusiva e sostenibile, creando nuove sinergie tra università, imprese e comunità locali. In un momento in cui la fuga dai piccoli centri è una delle sfide principali, l’interesse suscitato da questa iniziativa dimostra che investire sui territori rurali non è solo possibile, ma fondamentale per un’Europa più coesa e resiliente.

Il Bando UNITA Rural Mobility 2025 è aperto fino al 31 marzo: per saperne di più, visita la pagina dedicata sul sito dell’Università di Torino: UNITA Rural Mobility.