RELATAR: scoprire Torino con la comunità latinoamericana
Il progetto DiverSIta ha lo scopo di documentare e descrivere l’italiano parlato in contesti multilingui. Ma come raggiungere questo scopo con un approccio etico e basato sul dialogo con le comunità? Abbiamo creato RELATAR, una guida turistica di Torino realizzata da adolescenti provenienti dall’America Latina. Tra esplorazioni urbane e interviste, i ragazzi e le ragazze hanno esercitato l’italiano attraverso un approccio community-based, mentre noi abbiamo raccolto dati preziosi per la nostra ricerca. Un progetto che parla di inclusione, comunità e studio dell’italiano.

Fare sociolinguistica significa anche interrogarsi sui rapporti fra lingua e territorio. Quando abbiamo iniziato a lavorare a DiverSIta – Diversity in Spoken Italian, questo è stato uno dei punti di partenza del nostro gruppo di lavoro.
Il progetto, finanziato dal bando PRIN PNRR 2022 e sviluppato dalle università di Torino e di Bologna, nasce con lo scopo di raccogliere dati per lo studio dell’italiano parlato in contesti multilingui, in modo da integrare la principale risorsa attualmente disponibile per lo studio dell’italiano parlato, il corpus KIParla, con registrazioni audio provenienti da comunità di origine straniera.
Vogliamo dare spazio sia all’italiano parlato da persone con altre lingue native sia a quello usato da persone nate e scolarizzate in Italia ma che di solito usano le loro lingue di comunità, perché speriamo che in questo modo il nostro lavoro contribuisca a rappresentare di più e meglio le minoranze che vivono sul territorio.
La vera sfida per noi è stata quella di far combaciare gli interessi della ricerca di base, incentrati sulla descrizione delle dinamiche linguistiche interne all’italiano – e che di solito restano all’interno dell’accademia e vengono condivisi solo fra gli addetti ai lavori – con una mission sociale di respiro più ampio.
Per raggiungere questo scopo abbiamo voluto usare una modalità alternativa di raccolta dati, e abbiamo scelto un approccio sostenibile community-based. In un’indagine di questo tipo, la sostenibilità riguarda soprattutto l’adozione di un approccio etico alla ricerca, che non sfrutta le comunità solo come fonte di dati, basato su un dialogo costante con la società civile e con benefici per entrambi.
Quando si lavora in questo modo si sceglie di mettere gli individui e le comunità al centro di tutte le fasi della ricerca, lasciando che condividano i loro bisogni e le loro domande, a cui si cercherà di fornire una risposta concreta insieme.

Per questo motivo, abbiamo avviato una serie di collaborazioni con Associazioni ed Enti del Terzo settore che da un lato garantiscono un accesso alle comunità con cui vorremmo entrare in contatto, e dall’altro sono disponibili a collaborare con l’Università su più livelli. Abbiamo conosciuto così Paradero, un progetto della cooperativa Esserci che lavora in particolare con ragazze, ragazzi e famiglie provenienti dall’America Latina offrendo accoglienza, orientamento e accompagnamento soprattutto nei primi mesi dopo l’arrivo in Italia.

La nostra esigenza era quella di documentare in che modo le persone di lingua spagnola usano l’italiano; Paradero aveva invece manifestato la necessità di coinvolgere un pubblico di adolescenti, quasi tutti in Italia da poco tempo, durante il periodo estivo.

A luglio 2024 abbiamo dunque iniziato a lavorare a RELATAR (narrare in spagnolo), una guida turistica multimediale che racconta la comunità latinoamericana di Torino, una delle più grandi. Basti pensare che solo le persone provenienti dal Perù, oltre ottomila, rappresentano la terza minoranza di nazionalità straniera in città (dopo Romania e Marocco), a cui si aggiungono persone provenienti da altri Paesi come Ecuador, Colombia e Argentina.

Con l’aiuto del nostro gruppo di ricerca e del team di Paradero, i ragazzi e le ragazze hanno esplorato vari luoghi della città, conosciuto persone, raccolto interviste e scattato fotografie che, insieme, hanno creato la guida.
La mappa di RELATAR ritrae vari momenti significativi per le comunità, come le feste di indipendenza dei vari Paesi, e si concentra su ciò che di latinoamericano si può trovare ogni giorno a Torino. Si parla molto di cibo, dei piatti della tradizione e dove trovarli, ma c’è spazio anche per storie e aneddoti di persone che sono arrivate in Italia molti anni fa.
Per i nostri obiettivi di ricerca, l’attività ci ha permesso di avere accesso alla comunità e poter osservare dall’interno le sue pratiche linguistiche, sia nei momenti a porte chiuse, durante il processo creativo, sia nei quartieri, dove abbiamo conosciuto molte persone che hanno poi partecipato alla raccolta dati.
I ragazzi e le ragazze, per cui parlare italiano nella quotidianità è ancora un grosso scoglio, hanno avuto l’occasione di esercitare le loro abilità orali partecipando a un lavoro pratico e task-based.
Il team di Paradero ha valorizzato in particolare due aspetti delle attività legate a RELATAR: da un lato l’importanza, per chi frequenta il progetto, di interfacciarsi con persone nuove e ricevere stimoli dall’esterno; dall’altro l’opportunità per gli educatori e le educatrici di vedere nuovi modelli di attività che potranno essere replicati autonomamente in futuro.

Dopo questa esperienza, la nostra collaborazione con Paradero è continuata. A febbraio 2025, RELATAR è servita come punto di partenza per organizzare un’attività che ci ha visti di nuovo insieme in occasione del World Anthropology Day: dopo un mese di formazione, i ragazzi e le ragazze hanno guidato una passeggiata culturale, aperta al pubblico, alla scoperta della comunità latinoamericana di Borgo San Paolo.
Infine, anche grazie all’attivazione di un tirocinio curricolare destinato soprattutto a studenti e studentesse di Scienze Linguistiche, è recentemente iniziato a Paradero un corso di italiano gratuito.
Componenti del gruppo
Università di Torino: Paolo Della Putta, Lucia Laera, Benedetta Mauro, Giorgia Zilli, Beatrice Bernasconi, Eugenio Goria.
Paradero: Bruno Alvarez Silva, Issa Diop, Jessica Munzi.