Storia di sinergia

Studiare e fare ricerca lontano da casa: le storie di Scienza Migrante

Questo contenuto fa parte del tema del mese: Approdi

Oggi chi ha un background migratorio rappresenta circa il 9% della popolazione italiana residente. Spesso si tratta di persone con storie e percorsi di vita che non vengono raccontati, e per questo appiattite su un profilo stereotipato. La difficoltà di riconoscimento dei titoli di studio e delle competenze acquisite in paesi di origine stranieri rappresenta una delle principali barriere per l’integrazione lavorativa delle persone migranti, oltre a provocare la dispersione di un patrimonio di conoscenze altamente qualificato. Con il progetto Scienza Migrante si cerca di valorizzare, raccontandole, queste storie di vita e di scienza. 

Una sera di qualche anno fa ero in un ristorante libanese vicino a Piazza Palazzo di Città che ora non esiste più. Il proprietario mi raccontò di essere un ingegnere nucleare fuggito da Beirut a causa della guerra e io pensai che sarebbe stato bello raccontare la sua storia, insieme a tante altre come la sua.
Da quell’idea nacque Scienza Migrante, nell'ambito del Bando 2021 per i progetti di Public Engagement: uno sguardo alternativo sulle migrazioni raccontato attraverso le storie di ricercatori, ricercatrici, scienziati e scienziate che hanno lasciato il loro paese d'origine e oggi lavorano in Italia.

Il progetto, multidisciplinare e interdipartimentale, nasce dall’esigenza di far conoscere le storie, attraverso racconti di vita e di scienza, di coloro che sono emigrati portandosi dietro un bagaglio di conoscenze spesso poco noto o inespresso. 

aperitivo migrante organizzato da Scienza Migrante


Il punto di forza del progetto sono proprio le vite di protagoniste e protagonisti, che raccontano anche il mondo della ricerca. Sono storie di cambiamento, di tenacia e di coraggio. Storie emozionanti di chi spesso ha dovuto lottare per raggiungere un alto grado di istruzione o di realizzazione professionale. Racconti che aprono finestre su paesi diversi e favoriscono un dialogo interculturale. 

aperitivo migrante organizzato da Scienza Migrante


Il progetto ha realizzato eventi pubblici, un podcast, attività scolastiche e un sito web che hanno coinvolto oltre 100 scienziati e scienziate raggiungendo migliaia di persone, e consolidando il ruolo dell’Università di Torino come attore chiave nella costruzione di una società più inclusiva.

Ecco un assaggio di alcune delle loro storie.

Fa male constatare che la diversità sia percepita in modo negativo. Se guardi le tue mani, le dita non sono tutte uguali, sono diverse. In ogni paese ci sono persone diverse nel bene e nel male.
Fatima (Libano)

Fatima è nata a Beirut. Non aveva intenzione di lasciare il Libano ma è stata costretta ad andarsene a causa della crisi economica e sociopolitica. Laureata alla Beirut Arab University in Ingegneria Civile, ha ricominciato da un corso di laurea triennale in Business Management presso la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino. Si è laureata con una tesi su blockchain e criptovalute, e ora è Junior Consultant per una nota azienda del campo. Le piacerebbe diventare imprenditrice, e percepisce ancora una visione spesso molto stereotipata nei confronti della cultura araba.

Una poesia persiana cita ‘noi siamo come foglie cadute dagli alberi, non sappiamo dove il vento ci porterà. 
Amir (Iran)

Amir, nato e cresciuto a Teheran, in Iran, è stato costretto a lasciare il suo paese per aver collaborato con un giornale universitario studentesco non allineato con il pensiero del governo. “In Iran, sulla pagella, ti viene conferita una stella se non passi la qualificazione morale. Nel mio paese, mi hanno messo nella condizione politica di non poter più andare avanti con gli studi”. Ha scelto l’Università di Bologna per proseguire i suoi studi in Biotecnologie animali, e ha di recente terminato un dottorato presso l’Università di Torino. Se potesse tornerebbe in Iran, gli mancano la famiglia, gli amici e la sua lingua madre, il farsi. Ma come recita un’altra poesia persiana che Amir cita “non si può morire in difficoltà in un luogo solo perché lì si è nati”.

Tantissima ricchezza culturale traspare dal modo di esprimere i concetti in lingue diverse.
Alexandre (Brasile)

Alexandre è nato a Curitiba, capitale dello stato di Paranà, nella parte meridionale del Brasile. È un matematico di professione. “A 28 anni, ho deciso di intraprendere un viaggio di ricerca in Italia” presso l’Università di Torino. “Ho preso un volo proprio la notte di capodanno: pronto per un nuovo inizio", ci ha raccontato. Alexandre si è trovato molto bene in Italia, ma sentiva nostalgia di casa. Con gli occhi che brillavano ci ha descritto i brasiliani come persone calorose, felici e pluriculturali: “siamo un popolo che prova a sorridere anche con i nostri problemi”. Ora è tornato in Brasile, dove ha ritrovato la sua famiglia e può assaporare di nuovo gli avocado del suo albero di casa.

E poi ci sono Jatziri che, dopo un master in Nutrizione Molecolare conseguito in Olanda, è arrivata dal Messico in Italia per amore e che, anche potendo, non sceglierebbe un altro paese dove vivere; e Oleh, arrivato dall’Ucraina per un dottorato presso il Dipartimento di Chimica, che si sente "un migrante a tempo determinato” e non interrompe le connessioni con il suo paese. 

Vorrei ringraziarvi davvero per avermi dato l'opportunità di partecipare al progetto. Sono felice di avere maturato tanta esperienza insieme a tutto il team e sono sicuro che mi servirà per le sfide future. Spero che Scienza Migrante continui a illuminare le menti e ad aiutare chi ha bisogno di autostima. 
 

Youssou Ndiaye (Senegal) - Vincitore di una delle due Borse di studio e di ricerca bandite dal progetto Scienza Migrante

aperitivo migrante organizzato da Scienza Migrante


Il progetto è nato anche per creare connessioni, offrire un senso di appartenenza, valorizzare le esperienze di chi condivide percorsi di vita legati alla migrazione, e aiutare a fare rete. Vogliamo promuovere pratiche collaborative per favorire l’inclusione sociale attraverso la creazione di una comunità di scienziati e scienziate migranti.

Oggi, Scienza Migrante è alla sua seconda edizione, ampliata e rivisitata, grazie al nuovo Bando di Ateneo del 2023.
Con Scienza Migrante 2.0 vogliamo evidenziare l’aspetto globale delle migrazioni dando voce anche a persone rifugiate attive nel mondo scientifico e a ricercatori e ricercatrici che dall’Italia hanno deciso di emigrare all’estero. Le loro e tante altre storie sono raccolte sul sito web, sui canali social di Scienza Migrante e raccontate dalla voce viva di protagoniste e protagonisti negli appuntamenti mensili degli Aperitivi Migranti, incontri scientifici e culturali, aperti al pubblico, ospitati nelle Case del Quartiere di Torino. Vi aspettiamo!

aperitivo migrante organizzato da Scienza Migrante