TEMA DEL MESE

Approdi

Storie di ricerca e migrazione per costruire appartenenze oltre i confini
 

Mentre nei palazzi del potere ci si accapiglia per decidere chi e a quali condizioni può avere diritto di cittadinanza, là fuori ci sono oltre 5 milioni di persone che studiano, lavorano e lottano per costruirsi un futuro nel nostro Paese. Hanno storie diverse e diverse ragioni per vivere in Italia - un quinto di loro ci è proprio nato - eppure sono costrette a procedure estenuanti per il permesso di soggiorno, a file interminabili per legalizzare le loro esistenze. Non va meglio a Bruxelles, dove si discute più di politiche di respingimento che di accoglienza, tra norme che dovrebbero regolare i flussi migratori, ma che spesso si concretizzano in disumani centri per i rimpatri. Nella confusione alimentata da una propaganda politica razzista e da narrazioni mediatiche viziate da stereotipi, le grandi assenti nel dibattito pubblico sono proprio le voci delle persone migranti.
Tra loro, c’è chi ha scritto romanzi e creato opere d’arte per raccontare il trauma della fuga dal proprio Paese, per offrire un punto di vista alternativo sulla sua odissea, ma anche per rivendicare le proprie radici e il proprio bagaglio culturale e combattere i nostri pregiudizi. Insieme alle ricercatrici e ai ricercatori di UniTo, questo mese proviamo a raccontare la complessità delle esperienze delle persone migranti e a restituire centralità al loro sguardo, per costruire appartenenze capaci di andare oltre i confini.

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