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Dall'Olanda a Torino, il kitchen lab dove si rigenerano gli scarti

Questo contenuto fa parte del tema del mese: Cibo del futuro

Un terzo dello spreco alimentare avviene nella fase della produzione degli alimenti. Il progetto Waste2Plate, finanziato da EIT Food e di cui Unito è partner, ha l’obiettivo di fornire ai consumatori europei un milione di pasti sani e nutrienti ogni anno, entro il 2027, utilizzando prodotti provenienti da residui alimentari vegetali valorizzati. Gli scarti possono infatti essere anche un’opportunità di business: Waste2Plate usa tecnologie d’avanguardia in un kitchen lab dove è possibile sviluppare, testare e lanciare sul mercato nuovi prodotti.

Saturnus straat: da questo indirizzo già capisco che sto arrivando in una parte della città dell’Aja dedicata al futuro.
L’incontro di avvio del progetto Waste to Plate avviene in uno straordinario edificio di 13.000 m2 chiamato Titaan, che il comune ha venduto tramite gara pubblica a Unknown Group, società olandese di supporto alle startup che ha come motto: "fuel founders to fix the future".
La finalità di questo progetto di rigenerazione urbana è di rendere un intero quartiere della capitale dei Paesi Bassi un hub europeo della sostenibilità. 

Foto dell'edificio Titaan, L'Aia
Foto dell'edificio Titaan, L'Aia

Il progetto Waste2Plate, finanziato dallo European Institute for Innovation and Technology (EIT), di cui l’Università di Torino è partner, è un pezzo importante di questo obiettivo. Waste2Plate vuole arrivare a fornire ai consumatori più di un milione di pasti sani e nutrienti ogni anno, entro il 2027, con prodotti provenienti da residui alimentari vegetali valorizzati.

Un terzo dello spreco alimentare a livello globale, secondo la FAO, avviene nella fase della produzione degli alimenti. Valorizzare questi scarti può essere una grande opportunità da un punto di vista economico.

Eppure le startup di questo settore faticano a crescere per diverse ragioni legate alla fase di sviluppo dei prodotti: una limitata disponibilità di residui alimentari vegetali nelle quantità richieste, poche interazioni con i potenziali clienti, difficoltà di finanziamento per la crescita.
Qui vuole intervenire il progetto Waste2Plate:

costruito sul concetto della Community of Practice più che sulla classica “accelerazione” di startup, il progetto si concentra, con un processo di co-creazione e con il supporto di esperti, nell’aiuto a imprenditori e imprenditrici innovative per la creazione di nuovi prodotti e nuovi utilizzi degli ingredienti che derivano dai residui alimentari, valorizzandoli.

Questo processo di innovazione condivisa avviene in una cucina professionale dotata di tecnologie all’avanguardia, dove è possibile sviluppare, testare e presentare al mercato nuovi prodotti, altamente nutrienti e salutari.

Il consorzio del progetto è molto interessante dal punto di vista delle competenze coinvolte. Innanzitutto il già citato Unknown Group, investitore olandese in startup e innovazione sostenibile, con un team giovane che rappresenta oltre 20 culture diverse, parla 12 lingue e ha competenze come lo scouting di startup, il corporate venturing e gli investimenti.


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Poi c’è KiCo Kitchen Lab, la cucina professionale con laboratorio alimentare in co-working, che offre 850 metri quadrati di spazi condivisi e tecnologie per la produzione di nuovi cibi e ingredienti. KiCo porta in dote anche una rete di professionisti della cucina innovativa, dell’agricoltura rigenerativa e dell’imprenditoria alimentare.

Poi c’è Food4Sustainability, un'associazione senza scopo di lucro dedicata all'innovazione nella produzione alimentare sostenibile, partner di diversi progetti EIT Food insieme a Unito.

Beautiful Lives è invece una società di consulenza su strategie d’innovazione sostenibile e ha sede nella Social Impact Factory di Utrecht.

Infine l’Università di Torino, che porta l’esperienza del nostro gruppo di lavoro in Entrepreneurship e Innovazione (progetto Innounita, 2030 Academy), nella gestione di programmi EIT Food di supporto a startup e ricercatori (Inspire program, Innovators’Fellowship) e le competenze sull’impatto e la sostenibilità.

Alcuni componenti del team Waste2Plate
Alcuni componenti del team Waste2Plate

Il nostro ruolo in questo programma sarà incentrato sulla diffusione delle attività del progetto nella comunità italiana delle startup e sulla valutazione del suo impatto complessivo, attraverso la collaborazione con un operatore internazionale qualificato.

L’impatto finale di Waste2Plate è ambizioso: in linea con le strategie dell’Unione Europea come lo European Green Deal e il Circular Economy Action Plan, il progetto vuole ottenere una significativa riduzione degli scarti e la loro reintegrazione nel sistema alimentare.

I potenziali effetti benefici a lungo termine sarebbero significativi: a riduzione delle malattie non trasmissibili correlate al cibo (ad esempio diabete, obesità, patologie cardiovascolari) grazie a prodotti più sani, ma anche il passaggio da un sistema alimentare lineare a uno circolare, una trasformazione in grado di creare un nuovo mercato e nuove opportunità lavorative.  

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