Illustrazione

"Mani che soffrono" di Andrea Opretti

Questo contenuto fa parte del tema del mese: Montagne in movimento

“I sei pannelli sono un’interpretazione ironica dello sport dell’arrampicata: le mani diventano personaggi indolenziti che cercano di rimanere aggrappati alle prese colorate della palestra.”

L’opera visiva che abbiamo scelto per il tema “Montagne in movimento” è un lavoro in acrilico e gesso su sei pannelli di legno, realizzato dall’illustratore e designer Andrea Opretti ed esposto nella palestra di arrampicata Bside Climbing Village, in via Ravina 28 a Torino.

"Mani che soffrono", opera di Andrea Opretti
“Mani che soffrono” di Andrea Opretti (2024). Serie di 6 pannelli 30x30cm. Acrilico e gesso su legno.

Le pareti di arrampicata sono il luogo in cui esprimersi attraverso il proprio corpo e risorse creative, in cui è possibile conoscere la propria resistenza e i propri limiti. Qui si impara a superare le difficoltà con pazienza, a concentrarsi e ad avere fiducia nelle proprie mani e nei propri piedi.
Chi si appassiona a questo sport, spesso cominciando indoor - in palestra - per poi avventurarsi fuori, a contatto diretto con la roccia e le sue fessure, compie un viaggio di scoperta in cui ogni piccolo movimento è una grande conquista. 

"Mani che soffrono" di Andrea Opretti
“Mani che soffrono” di Andrea Opretti (2024). Serie di 6 pannelli 30x30cm. Acrilico e gesso su legno.

Ma arrampicare significa anche connettersi con la montagna e sperimentarne il margine di accessibilità, immergendosi nel silenzio delle sue pareti nude, lontano dal caos della città. Il rispetto per l'ambiente è parte integrante di questo sport, che per chi lo pratica diventa una vera e propria filosofia di vita. Conoscere la roccia e affrontarla con prudenza ed equilibrio, un movimento alla volta, anche soffrendo, regala una lezione preziosa: realizzare la propria vulnerabilità sulle altezze delle pareti rocciose contrasta la nostra illusione di dominio sulla natura.

"Mani che soffrono", opera di Andrea Opretti
“Mani che soffrono” di Andrea Opretti (2024). Serie di 6 pannelli 30x30cm. Acrilico e gesso su legno.