Storia di sinergia

Firstlife: il social network collaborativo per migliorare la propria città

Come fare da cittadini a proporre idee per ridisegnare gli spazi urbani, avviare iniziative civiche e migliorare la gestione dei servizi? A Torino è possibile grazie a FirstLife, il social network di crowdsourcing basato su mappa che ha l’obiettivo di stimolare e facilitare nuove forme di cooperazione tra attori privati e pubblici coinvolti in iniziative territoriali civiche, sociali, commerciali, con un focus particolare su inclusività e giovani, che diventano i protagonisti di nuovi modi di pensare la città.

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Nei contesti urbani a livello globale la partecipazione dei cittadini in processi di decision making, co-produzione di servizi, co-gestione di beni pubblici sono in aumento. Parallelamente, è sempre più diffuso l’uso di social network, che a partire dai primi anni 2000, hanno avuto il grande pregio di connettere persone che vivono in luoghi anche molto distanti tra loro e accrescere sempre più le loro reti sociali, fatte di persone vicine ma anche di persone e luoghi conosciuti solo virtualmente. Il rischio, acuito in tempo di pandemia, è di perdere il contatto con il contesto locale.

FirstLife, il social network sviluppato da noi, ha l’obiettivo di colmare questo gap e, pur avendo una rilevanza fortemente locale, ha tutte le potenzialità per diffondersi a livello europeo e globale, perché davvero democratico, libero e a disposizione di tutti. Con uno scopo educativo in più: alfabetizzare ed educare giovani e adulti a un uso consapevole dei mezzi informatici e alla funzione civica che le tecnologie possono avere, nonché quello di promuovere le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), in particolare tra le ragazze.

Locale, europeo... e per i giovani!
La nostra città si è rivelata il contesto ideale per avviare le sperimentazioni di FirstLife: Torino è infatti ricca di iniziative di partecipazione civica e sperimentazioni di innovazione sociale, senza però una piattaforma di rilevanza cittadina e pubblica con funzionalità di mappatura, discussione, progettazione partecipata, interazione tra utenti.
Una situazione comune in realtà ad altri centri urbani italiani ed europei, caratterizzati da preesistenti iniziative di partecipazione civica e interesse all’utilizzo di strumenti digitali innovativi da parte di amministrazioni locali e/o società civile. Forti di questa consapevolezza, abbiamo sviluppato FirstLife come piattaforma con funzionalità personalizzabili rispetto al contesto di utilizzo, geografico e non solo.
Come  raccontiamo in FirstLife a scuola: uno spazio inclusivo di confronto sulla città, particolare attenzione è stata rivolta all’educazione di giovani e adolescenti. Ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado sono stati coinvolti in laboratori di educazione alla cittadinanza per renderli protagonisti, attraverso un uso responsabile degli strumenti digitali, di una progettualità rivolta alla loro città. Abbiamo poi realizzato la piattaforma TeenCarTo (vedi Educare al web per educare alla cittadinanza) dedicata alla mappatura della conoscenza territoriale degli adolescenti. Sempre ai giovani, questa volta poco più che adolescenti, è rivolto il progetto UniCarTo, volto alla costruzione di conoscenza condivisa sulle abitudini alimentari della comunità universitaria torinese, e sulle risposte territoriali a questi bisogni.
Questi progetti hanno coinvolto quasi 900 studentesse e studenti; di questi, oltre 600 tra i 14 e i 17 anni di 20 scuole hanno acquisito capacità di lettura critica del proprio territorio, competenze digitali e uso civico dei social.

Dalla promozione della co-gestione all’inclusione sociale
Abbiamo poi realizzato il progetto europeo WeGovNow! che ha dotato le municipalità di Torino, Southwark (Londra) e San Donà di Piave (Venezia) di una piattaforma, in cui i cittadini (fino a 10mila quelli coinvolti) hanno potuto sperimentarsi nella segnalazione interattiva di informazioni sul proprio territorio e idee progettuali, fornendo alle pubbliche amministrazioni informazioni sotto forma di segnalazioni georeferenziate per migliorare i servizi. Rivolto nello specifico ad aspetti culturali è stato l’altro progetto europeo, UIA-CoCity, che ha permesso la raccolta partecipata di informazioni su 480 entità tra beni comuni urbani co-gestiti da amministrazioni e cittadini a Torino, news e gruppi di discussione. In questa direzione abbiamo sviluppato anche Ge.Co, la prima piattaforma europea per mappare e connettere gruppi di cittadini che gestiscono fab-lab, hub, incubatori, centri sociali creati all’interno di vuoti urbani.
Infine, un progetto particolarmente rivolto all’inclusione sociale è PIUMA (Personalized interactive urban maps for autism) che ha creato un servizio per supportare la mobilità urbana per persone con autismo dell’ASL Città di Torino, individuando punti di interesse che soddisfano i loro bisogni sensoriali. Ce lo racconta la collega Federica Cena in Leggeri come una piuma: ICT per una città inclusiva per persone con autismo.
Infine, nell’ambito della micro-rigenerazione urbana, il progetto Riscopri Risorse dal 2017 realizza interventi in diversi comuni della cintura di Torino. In questo caso FirstLife facilita le diverse fasi di mappatura dei luoghi critici, discussione di proposte, aggiornamenti sui lavori, restituzione pubblica dei risultati, coinvolgendo studenti e insegnanti, famiglie, funzionari pubblici, associazioni locali.

I progetti più recenti
L'insieme delle sperimentazioni hanno portato ad avviare, nel periodo 2019-20, 12 progettualità in nuovi ambiti e territori. Nella contingenza dell’emergenza sanitaria per esempio abbiamo avviato una progettazione partecipata di strutture ospedaliere, da un lato e supportato gli attori economici e sociali durante l’emergenza Covid, dall’altro. In ambito scolastico abbiamo provveduto all’educazione al digitale e alla pari opportunità nelle scuole (Torino e Piemonte), mentre per portare avanti il dibattito su aree urbane e servizi pubblici sociali e ambientali abbiamo esteso la nostra azione alle città di Venezia e Trieste,  spingendoci ancora più in là, in Congo e Burkina Faso per il monitoraggio partecipato di progetti di cooperazione internazionale decentrata.
FirstLife, declinato nei diversi progetti specifici, ha permesso di mappare oltre 3800 luoghi nelle città coinvolte. Inoltre, come spesso accade,  queste attività di terza missione hanno avuto impatti e ricadute sulla ricerca stessa: sono infatti 50 le borse, tra quelle di ricerca e di studio, che abbiamo potuto attivare grazie agli 1,5 milioni di euro di finanziamenti ricevuti.

Gruppo di lavoro:
Guido Boella, Monica Cerutti, Elohe Mason, Giulia Monticone, Alberto Rondelli, Alessandro Rosso, Alice Ruggeri, Luigi Sanasi, Claudio Schifanella, Fabio Soffia, Cristina Viano.

Per approfondire sfoglia la presentazione completa del progetto