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Informatica, Intelligenza artificiale, Interazione uomo-macchina, ICT

Leggeri come una PIUMA: ICT per una città inclusiva per persone con autismo

La vita quotidiana in uno spazio urbano può essere irta di ostacoli per persone con autismo. Il progetto PIUMA, Personalized Interactive Urban Maps for Autism, ha l’obiettivo di abbatterne alcuni, fornendo aiuti personalizzati per muoversi in città e affrontare situazioni di difficoltà.

In un'era di tecnologie interconnesse, le città “intelligenti” hanno il potenziale per rispondere dinamicamente alle esigenze dei cittadini. Tuttavia, le persone con disabilità, fisiche o cognitive, devono ancora affrontare una serie di ostacoli, dal momento che le città sono attualmente progettate pensando a individui "standard".
Una categoria di persone con bisogni peculiari è quelle delle persone con autismo, che mostrano difficoltà nell'interazione e nella comunicazione sociale. Ne consegue che alcune di loro preferiscono evitare le situazioni e/o i contesti sociali complessi, limitando la loro partecipazione attiva alla vita della comunità a cui appartengono a causa di diversi tipi di barriere (fisiche, cognitive, sociali e sensoriali) che possono trovarsi nella città in cui abitano.

Finanziato da Compagnia di San Paolo, guidato dal mio Dipartimento e in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia e l'ASL Città di Torino (ambulatorio per i disturbi dello spettro autistico in età adulta), il progetto PIUMA mira ad assistere la vita di tutti i giorni degli utenti con autismo, supportando i loro movimenti quotidiani e fornendo aiuti per affrontare le situazioni che possono generare loro ansia, come le interruzioni delle loro routine, suggerendo luoghi "sicuri" e confortevoli da raggiungere. Tali aiuti sono personalizzati in base alle loro preferenze e tengono conto anche delle loro “peculiarità sensoriali”, nonché del loro livello di ansia. Ad esempio, se la linea bus che la persona utilizza comunemente viene annullata o deviata per qualche motivo, il sistema suggerirà come raggiungere il luogo di destinazione attraverso un percorso alternativo "sicuro" oppure dei luoghi alternativi "sicuri" da raggiungere nelle vicinanze, o ancora, nel caso di livelli di ansia elevati, un canale di comunicazione diretto con una persona fidata in grado di fornirgli un aiuto. La tipologia di supporto viene decisa in tempo reale in base allo stato psicofisico della persona.

Con luogo “sicuro” intendiamo qui un luogo con caratteristiche sensoriali che siano compatibili con le idiosincrasie dell’utente (che ad esempio potrebbe essere particolarmente disturbato da luoghi troppo rumorosi o affollati). Per avere informazioni su queste caratteristiche ci viene in aiuto il paradigma del crowdsourcing, per cui le persone forniscono dati e informazioni sui luoghi che frequentano. Esso trasforma gli utenti in attori importanti della società, facendoli diventare essi stessi autori dei dati e non solo fruitori. Negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi servizi di crowdsourcing per consentire ai cittadini di collaborare alla raccolta di dati sull'accessibilità urbana, ma concentrandosi principalmente sulle disabilità fisiche. La particolarità di PIUMA è quella di fornire una mappa crowdsourced, in cui le persone possono aggiungere commenti sotto forma di testo e valutare le caratteristiche sensoriali di un luogo (se silenzioso o rumoroso, affollato o isolato). Tali informazioni costituiscono la base di conoscenza da utilizzare come fonte per le raccomandazioni personalizzate fornite dal sistema.


Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Federica Cena
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

03 settembre 2020

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