Fare prevenzione, fare comunità: Torino cambia passo nella lotta a HIV e sifilide
ll progetto Turin Fast Track Cities, sviluppato con un modello di co-progettazione tra Città di Torino, ASL, enti del Terzo Settore e università, sta dimostrando la sua efficacia e sostenibilità. In una serie di eventi sono stati offerti test rapidi e campagne informative per la prevenzione da HIV e sifilide. La valutazione d’impatto sociale ha evidenziato un significativo ritorno economico dell’investimento effettuato e una forte valorizzazione del volontariato tramite diagnosi tempestive e riduzione dei costi sanitari. E le iniziative mensili continuano, promuovendo la prevenzione e combattendo lo stigma.

Dal 1 dicembre 2024, Giornata mondiale contro l’AIDS, Torino ha deciso di ospitare una serie di eventi dedicati all’informazione, alla prevenzione e alla lotta contro lo stigma legato all’HIV. L’iniziativa rappresenta uno sviluppo concreto dell’innovativo progetto pilota Turin Fast Track Cities, avviato dopo la firma del Patto di Parigi nel 2020, e portato avanti dall’assessore alle politiche sociali Jacopo Rosatelli insieme alla Giunta Comunale e al Sindaco Stefano Lo Russo.
Durante gli eventi del progetto, un punto fondamentale è stata la somministrazione di test rapidi per la diagnosi di infezione da HIV e sifilide. L’impatto sociale ed economico di tale attività è stato poi analizzato in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Financial Accountability & Management. Lo studio, realizzato da ricercatrici e ricercatori dell’Università di Torino, Milano e Insubria, è basato su un modello di co-pianificazione e co-progettazione della prevenzione e gestione sanitaria adottato dalla Città di Torino in collaborazione con enti del Terzo Settore (ETS) e ASL Città di Torino.
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Attraverso la SIA (Social Impact Assessment) - una metodologia che valuta l’impatto sociale degli interventi, evidenziando cambiamenti significativi e il ruolo delle partnership tra pubblico e terzo settore – la ricerca ha evidenziato come ogni euro investito nel progetto abbia generato un ritorno economico pari a 2,17 volte l’investimento iniziale, e valorizzato l’attività di volontariato tramite un compenso fino a 2,73 volte maggiore rispetto a quello riconosciuto a chi svolge la stessa attività all’interno di, per esempio, cooperative sociali.
Questi risultati giustificano il sostegno pubblico al progetto e confermano l’efficacia del modello collaborativo. Inoltre, grazie alla partecipazione attiva di organizzazioni del Terzo Settore come Casa Arcobaleno e la Croce Rossa Italiana - Comitato di Torino, abbiamo potuto raggiungere gruppi di soggetti vulnerabili spesso esclusi dai canali istituzionali di diagnosi.
Il progetto pilota ha somministrato test rapidi per HIV e sifilide a oltre 795 persone, identificando tempestivamente casi potenziali e facilitando un rapido collegamento con l'ospedale per test di controllo ematico e l’eventuale avvio di percorsi terapeutici. La presenza di centri semi-permanenti gestiti dagli Enti del Terzo Settore (ETS) ha incentivato la partecipazione, con il 59% dei soggetti che ha scelto di sottoporsi anche a test successivi.
I risultati della ricerca hanno confermato come questo approccio abbia contribuito a una maggiore consapevolezza e a una significativa riduzione dei costi sanitari legati alle complicanze delle diagnosi tardive.
Un elemento chiave del progetto è stato il coinvolgimento di realtà legate al mondo dell’accademia. Per esempio, Vision 2050 è uno spin-off del Dipartimento di Management dell’Università di Torino che ha supportato l’analisi e la creazione di politiche integrate attraverso approcci sperimentali innovativi. Un altro esempio è il Torino Social Impact, una rete di enti pubblici, privati, profit e non profit che collaborano per rendere il territorio torinese un punto di riferimento per l’impresa e la finanza di impatto. Questo cluster ha garantito coerenza e trasparenza nel processo decisionale sviluppando un linguaggio e dei metodi condivisi.
Il successo del modello torinese apre la strada a iniziative locali, con l’obiettivo di espandere il numero e la tipologia di test offerti e sensibilizzare ulteriormente la comunità sui temi della prevenzione e della lotta allo stigma.
La prevenzione non va relegata a singole giornate dedicate e non rappresenta solo un momento di riflessione. È invece un esempio tangibile di come la collaborazione tra enti pubblici, privati e del Terzo Settore possa generare un impatto positivo e duraturo sulla salute pubblica di una comunità.
La nostra Università, assieme anche al Politecnico di Torino, promuove le iniziative che avranno luogo, in modo permanente, tutti i secondi venerdì del mese dalle ore 18 alle ore 22 in Via Mazzini 44/E presso il Check point e ogni ultimo venerdì del mese dalle ore 20 alle ore 22 presso Casa Arcobaleno in Via Lanino 3/a.