Storia di sinergia

L’educazione economico-finanziaria come strumento di empowerment e cittadinanza attiva

Senza un minimo di conoscenza finanziaria, nella vita si rischia molto di più, e la società funziona meno bene. Consapevoli dell’importanza della “missione” di sviluppare strumenti di educazione finanziaria di base, in particolare per le categorie più vulnerabili, ci siamo impegnate in diversi progetti di formazione per adulti ma anche per i giovanissimi, a cominciare dalle scuole primarie.




Bond, azioni, obbligazioni, spread, titoli di stato... Quanto ne sappiamo davvero dei concetti che stanno dietro a questi termini? E quando l’impiegato della banca ci espone le modalità di impiegare i nostri risparmi, sappiamo valutare davvero i rischi, i benefici e cosa fa il caso nostro?
Gli studi più recenti hanno evidenziato che la conoscenza finanziaria in Italia mostra un andamento “a gobba” per età: è bassa tra i giovani, cresce con l’età adulta e ridiscende nell’età anziana. Confermano inoltre il divario di genere, con una marcata differenza di conoscenza a favore degli uomini. A riprova di questo, per esempio, i dati di un noto prodotto bancario online, che si rivolge ai giovanissimi e alle giovanissime che iniziano a ricevere i loro primi guadagni, riportano che l’80% dei loro clienti sono maschi, e solo il 20% sono femmine.

Dalla ricerca all’azione
Colmare il divario di genere e generazionale è sempre più urgente e, secondo la letteratura più recente, in una società con una maggiore alfabetizzazione finanziaria potrebbe essere meno difficile il percorso delle riforme politiche ed economiche.
Per questo, da molti anni, con la Fondazione Collegio Carlo Alberto e in particolare con l’unità di ricerca CeRP (Center for Research on Pension and Welfare Policies), dedichiamo particolare attenzione al tema della financial literacy portando avanti temi di ricerca come lo studio degli effetti dell’alfabetizzazione finanziaria sulle scelte collettive, il legame tra financial literacy ed efficacia delle riforme e le analisi delle dinamiche di genere e del linguaggio come strumento di inclusione finanziaria. A partire dai risultati di queste indagini portiamo avanti azioni di promozione dell'educazione finanziaria nel ciclo di vita - dalle scuole primarie al primo impiego, fino alla pensione - rivolgendoci in particolare ai segmenti di popolazione vulnerabili, come le donne o gli anziani più fragili, convinte che questo sia essenziale per favorire il benessere individuale e collettivo, al pari dei percorsi di sensibilizzazione rivolti ai cittadini e ai decisori responsabili di riforme economiche-finanziarie, essenziali al nostro paese.

Tre progetti per tre gruppi sociali
Per rispondere a questi bisogni il Collegio Carlo Alberto ha ideato e sviluppato tre progetti rivolti ad anziani, donne e bambini.
Agli over 65 è stato dedicato il progetto FINKIT, finanziato dall’Unione Europea, che propone un set di strumenti educativi per migliorare la capacità degli operatori che lavorano nel sociale di promuovere l'alfabetizzazione finanziaria e aiutare le persone anziane a gestire rischi, come l'impiego dei propri risparmi (fragilità finanziaria) o quello di frode o di manipolazione.
La maggiore discontinuità lavorativa (orari ridotti o interruzioni di attività) delle donne per esigenze familiari produce una situazione in cui livelli pensionistici degli uomini sono superiori a quelli delle donne in tutti i paesi europei (in Italia il vantaggio medio dei primi sulle seconde è del 36%). CLEAR, coordinato dalla prof.ssa Daniela Del Boca e finanziato dal programma europeo REC (Rights, Equality and Citizenship), si pone allora l’obiettivo di fornire alle donne gli adeguati strumenti conoscitivi per acquisire consapevolezza sulle conseguenze delle proprie scelte e cominciare a pianificare la propria pensione a partire dai primi anni di impiego. Oltre alla realizzazione di tre video-tutorial, è stato portato avanti un lavoro di discussione a livello nazionale.
“Al termine del progetto, ho capito che molti bimbi avevano compreso che cosa vuol dire risparmiare, che per risparmiare ci vuole pazienza, e l’importanza di gestire bene i soldi [...]. Parecchi bambini erano andati a casa chiedendo ai genitori di ricevere una paghetta mensile in cambio di qualche aiuto in casa e anche di comprare loro un salvadanaio per mettere i loro risparmi. Tra l’altro la richiesta è venuta più da parte delle bambine”.
La testimonianza di questa maestra dice molto sull’efficacia del progetto Conta e Racconta, rivolto alle scuole primarie e realizzato con CCA e con Fondazione per la Scuola e Museo del Risparmio di Torino. Il progetto ha previsto inoltre una formazione per i docenti per consentire loro di individuare convergenze rispetto ai curriculum didattici e valutare i risultati dell’apprendimento. Hanno partecipato 12 classi di 5 scuole primarie dell’area metropolitana di Torino (classi 3° e 4°). Partendo dal lavoro sul campo, effettuato su un campione di 251 bambini (52% di maschi e 48% di femmine) è stato avviato un lavoro di ricerca con l’obiettivo di andare alle radici della diversità di genere nelle decisioni finanziarie, e testare l’ipotesi che, presentando informazioni finanziarie alle donne utilizzando categorie concettuali gender-specifiche, si può contribuire a diminuire la disparità di genere.

I risultati
Attraverso strumenti di valutazione dei progetti abbiamo dimostrato che essi hanno portato a un miglioramento della alfabetizzazione e delle competenze dei destinatari. Inoltre, sebbene non misurata direttamente dai progetti qui descritti, la ricerca ha ampiamente dimostrato l’esistenza di una correlazione positiva tra l’alfabetizzazione finanziaria e un più elevato rendimento medio delle attività finanziarie in portafoglio e un minor livello di indebitamento (Hastings e Mitchell 2010, 2011). L’acquisizione di risorse grazie ai finanziamenti europei e al sostegno delle istituzioni locali hanno portato, tra le altre cose, all’attivazione di contratti di collaborazione e borse di studio con l’obiettivo di formare le giovani leve della ricerca anche attraverso attività di terza missione, in dialogo diretto con la società civile.
Infine le numerose attività di divulgazione rivolte alla cittadinanza (quasi 70 tra conferenze e attività di coinvolgimento con il pubblico) hanno contribuito a portare e mantenere i temi connessi all’educazione finanziaria al centro del dibattito pubblico.