Dalla Grecia alla Svezia un’Europa più attiva nella sostenibilità ambientale grazie all’IA
Per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, i Paesi di tutto il mondo stanno impiegando i metodi e le tecnologie più recenti. Questa ricerca fa luce sull'uso dell’IA in particolare da parte dei paesi membri dell’UE per ottimizzare la sostenibilità ambientale in vari settori. Grazie alle capacità analitiche e predittive dell'IA, gli Stati possono infatti migliorare significativamente la loro capacità di affrontare i problemi ambientali più urgenti.
Nel 2022, l'Università di Torino mi ha offerto l'opportunità di studiare all'Università di Lund in un programma che intersecava il diritto dell'Unione Europea, l'IA, i Big Data e la digitalizzazione. Dopo aver completato questi corsi e aver acquisito conoscenze in diversi campi, ho deciso di concentrare la mia ricerca sull’analisi degli sforzi che, partendo dalla commistione tra diritto e tecnologia, sono volti a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite per garantire pace e prosperità alle persone e al pianeta.
Alcuni di questi obiettivi riguardano la protezione delle risorse naturali per le generazioni future e in effetti le tecnologie di intelligenza artificiale sono sempre più utilizzate per contribuire alla creazione e all'efficace attuazione di politiche ambientali allineate agli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
I progressi della tecnologia, in particolare l'integrazione dell'IA, hanno infatti sostanzialmente facilitato la sfida di salvare il pianeta Terra - e quindi la nostra stessa specie - rivoluzionando le capacità di monitoraggio e di portare avanti azioni a difesa dell’ambiente.
Ad esempio, i sistemi di IA consentono di formulare previsioni meteorologiche precise, contribuendo così alla stima accurata delle emissioni di carbonio da parte delle diverse attività umane e a snellire i processi di lavoro, consentendo una valutazione efficiente delle informazioni per lo stoccaggio dell'energia, la gestione e gli incentivi di mercato.
In Spagna, per esempio, sono stati adottati sistemi avanzati di generazione di energia solare che rendono più efficiente la gestione della rete energetica, aumentando in modo sostanziale la quota di fonti energetiche pulite.
Inoltre, nei Paesi Bassi, l’IA sta facilitando un passaggio significativo dai veicoli a gas e petrolio a quelli elettrici, una transizione che non solo elimina le emissioni dai tubi di scappamento, ma contribuisce anche a un approccio più rispettoso dell'ambiente.
Con l'aiuto dell'IA l'Italia, invece, sta lavorando alla conservazione delle risorse naturali. Gli strumenti implementati, come le luci LED intelligenti e le reti intelligenti, identificano e forniscono energia in modo efficiente, contribuendo alla protezione e all'utilizzo sostenibile delle risorse naturali.
In parallelo la Grecia analizza l'uso sostenibile del territorio attraverso le immagini satellitari, identificando efficacemente i cambiamenti nell'uso del suolo, nella vegetazione, nelle foreste, ecc. La capacità dell'IA di rilevare precocemente le malattie delle colture facilita la prevenzione tempestiva e, grazie all’impiego della robotica, protegge i raccolti.
Infine, ma non meno importante, la Svezia identifica e monitora l'inquinamento consentendo un rilevamento precoce: qui la tecnologia IA facilita l'installazione di depuratori d'aria per registrare in tempo reale la qualità dell'aria e i dati ambientali. Ciò consente di valutare le malattie prima che si diffondano, favorendo la prevenzione tempestiva e il controllo delle infezioni.
In conclusione, gli Stati dell'Unione europea stanno già sfruttando l'IA per promuovere la sostenibilità, e la mia ricerca in corso svolge un ruolo significativo in questo sforzo comune. Ho fiducia nel fatto che l’integrazione dell'IA nell’ambito della protezione ambientale non solo potrà rivoluzionare le pratiche industriali, ma che rappresenti anche un passo fondamentale verso un rapporto più sostenibile e armonioso tra tecnologia e pianeta, che possa creare un ambiente migliore per le generazioni future.
Racconto di ricerca supervisionato dal professor Stefano Faraoni. Il contenuto rispecchia il punto di vista dell’autrice.