Raccontare il tempo del Covid: storie degli anziani in dono alle generazioni future
Cosa resterà dell’era del Covid? Due gruppi per l’invecchiamento attivo, uno torinese e l’altro di Montreal, hanno collaborato insieme per la creazione di una raccolta di memorie personali e testimonianze del periodo pandemico. Sono storie che la generazione più colpita dall’emergenza sanitaria lascia in eredità a coloro che verranno, affinché la memoria del passato possa orientarli nell’affrontare momenti simili in futuro.
Non è facile la vita a 92 anni. Sono una donna ancora guerriera, passando la seconda guerra mondiale ne ho vissute di tutti i colori. La miseria, la fame, la paura, ho dormito sui massi dei binari nella galleria [...] Le bombe cadevano davanti ai nostri occhi, si viveva di paura giorno e notte, ancora sono qua. Ho fatto le due punture. Aspetto con ansia la terza, con fiducia.
Maria, La mia epidemia, 92 anni, Montreal
La pandemia ci ha messo e ci sta mettendo ancora a dura prova sotto diversi punti di vista. È possibile creare nuovi modi di vivere e lavorare insieme, per adattarsi e mitigare gli impatti dell'emergenza sanitaria? Proprio queste domande sono al centro del bando competitivo “Canada-Italy Innovation Prize 2021”, promosso dal Governo canadese con l’intento di rafforzare i legami tra i due Paesi. Grazie a questo bando è stato possibile realizzare un progetto di ricerca e Terza Missione che ho avuto l’onore di coordinare in collaborazione con Enrica Favaro, afferente al Dipartimento di Scienze Mediche e coordinatrice del gruppo per l’invecchiamento attivo “Terzo Tempo”, e Licia Canton, presidente dell’Associazione degli Scrittori Italo-Canadesi ed editor della rivista Accenti Magazine, di Montreal.
Le narrative frutto dell’era COVID sono un nuovo genere letterario, di cui è ancora difficile analizzare la portata. Il mio intento in risposta alla call, ma anche a sigillo del mio impegno con “Terzo Tempo”, è stato quello di coinvolgere attivamente un gruppo di cittadini senior nella stesura di un volume letterario da lasciare alle generazioni future: COVID-19 & Us. Seniors Letters to the Future. Testi, Memory Maps, Mèmoires au temps de la COVID (Nuova Trauben 2021). L’obiettivo è stato far sentire queste persone importanti per il resto della comunità, trasformarli nei protagonisti delle loro storie e memorie, affinché lasciassero una traccia tangibile della loro testimonianza a coloro che verranno.
Un progetto internazionale, memorie universali
Il progetto ha coinvolto 25 cittadini canadesi di Montreal e 18 cittadini italiani di Torino e provincia. Ma non solo, una dei partecipanti vive a Londra, un’altra in Svezia, altri hanno scritto da Pavia e da Mantova, per un totale di 29 donne e 14 uomini di età compresa fra i 60 e i 92 anni. Alcuni componenti del gruppo “Terzo Tempo” di Torino si sono così gemellati con un gruppo analogo a Montreal, grazie al lavoro di Licia Canton. I due gruppi si sono incontrati varie volte su piattaforma Zoom, nel tardo pomeriggio dei weekend di giugno e luglio 2021, per ottimizzare la differenza di fuso orario. In queste occasioni i partecipanti hanno potuto seguire i laboratori di scrittura creativa con Licia Canton, scrittrice di racconti brevi e vincitrice del Premio Italia nel Mondo 2018 e i laboratori di disegno a mano libera di Memory Maps con l’artista, poetessa e fotografa Marlene Creates, recentemente insignita dell’Ordine di Terranova 2021.
Durante i laboratori i partecipanti hanno condiviso i ricordi di episodi difficili oppure piacevolmente sorprendenti accaduti durante i periodi di lockdown. L’obiettivo del progetto è la produzione di scritti autobiografici nell’era del COVID, da paragonare a traumi simili del passato, ma accompagnati da buoni consigli e suggerimenti per le generazioni future su come evitare, o su come mitigare gli effetti di una eventuale prossima pandemia. Nonostante la titubanza, le timidezze, i timori iniziali, ciò che ha motivato le autrici e gli autori è stata l’idea di dedicare e lasciare in eredità un proprio scritto a figli, nipoti e pronipoti. Così è stato possibile raccogliere i manoscritti autografi in italiano, inglese e francese - pagine di diario, autoritratti, grafie del sé, lettere aperte, brevi racconti, ma anche poesie - riferiti alla pandemia, ma rivolti a destinatari del futuro, come fa Angelo:
Mia carissima Lucia,
Questi piccoli granelli sono la parte di me che ho scelto di condividere con te, così che tu possa condividerli con le persone a te care in futuro. [...]
Mia carissima pronipote, Lucia, sappi che i tuoi genitori hanno scelto proprio bene il tuo nome! Nata nel contesto di una pandemia, hai portato Luce in un’esistenza altrimenti buia.
Ti voglio bene, abbracci e baci
Nonno Angelo
Angelo, Un dono di Luce in tempo di COVID, 75 anni, Montreal
Tra i testi si trovano toccanti lettere ai defunti, i cui ritratti vengono consegnati alle giovani generazioni, non solo perché vengano ricordati, ma anche come esempi di tenacia, saggezza e integrità morale. Non mancano le riflessioni sul COVID da un punto di vista ecologico, quale espressione inevitabile della nostra interferenza con l’ambiente. Tutti gli scritti contengono consigli di buon senso e buone pratiche, appelli alla solidarietà, alla comprensione, al bene comune, a una società coesa e disposta alla cura di sé e dell’altro. Tutto questo è affidato con fiducia e ammirazione alle generazioni future, a cui il volume è trasmesso in eredità come archivio documentale di testimonianze autentiche.
Nella seconda parte, il volume raccoglie una serie di disegni a mano libera, le cosiddette Memory Maps o “cartografie della memoria”. Si tratta di disegni di luoghi cari, che per coloro che sono emigrati dal Sud al Nord dell’Italia o dall’Italia al Canada coincidono spesso con il paese natale, abbandonato in età infantile. Tali cartografie, sorprendenti per la varietà di dettagli, per l’abilità grafica e l’accurata composizione artistica, restituiscono la misura della mobilità dei protagonisti. Le loro memorie più care provenienti dal passato, le testimonianze del presente dell’epoca del COVID e le dediche proiettate al futuro sono un tesoro testimoniale tutto da studiare, sia in relazione alla medicina narrativa sia in termini narratologici e come fenomeno epocale.
Oltre il libro
I manoscritti autografi insieme ai disegni sono stati esposti presso il Dipartimento di Lingue dell’Università di Torino, grazie alla collaborazione della dott.ssa Zasha Colha, curatrice artistica e docente di storia dell’arte alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. La mostra è stata inaugurata il 15 Novembre 2021 con gli interventi del prof. Ezio Ghigo, del Dipartimento di Scienze Mediche, e di Antonio Scarmozzino, direttore sanitario della Città della Salute di Torino. Tutto il materiale è anche un esempio di archivio di Digital Humanities, al sito web 2021canadaitalyinnovation.unito.it.
Il volume a stampa, il sito web e la mostra temporanea, ma ripetibile, sono un omaggio a una generazione di testimoni del nostro tempo, che il COVID ha messo a dura prova e che meritano il nostro ascolto e il nostro affetto. Un grazie di cuore va alle protagoniste e ai protagonisti del progetto, italiani e canadesi, al loro entusiasmo, alla loro dedizione, alla loro creatività; altrettanto sentito è il grazie alle collaboratrici e facilitatrici del progetto: Enrica Favaro, Licia Canton, Marlene Creates, Alberto Agostoni e Zasha Colah.
Bibliografia
C. Concilio (a cura di), COVID-19 & Us. Seniors Letters to the Future. Testi, Memory Maps, Mèmoires au temps de la COVID, Torino, Nuova Trauben, 2021. ISBN 9788899312893.