Disperatamente attratti dal cibo. Malattia genetica o “semplice” obesità infantile?
Come indagare il comportamento alimentare incontrollato che sta alla base dell’obesità? E come delineare i confini delle diverse patologie a essa correlate? A partire da un questionario sull’iperfagia, messo a punto dalla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica per i pazienti con la sindrome di Prader-Willi, cerchiamo di individuare e fronteggiare gli aspetti più disfunzionali anche nei bambini con obesità semplice.
L’iperfagia è un comportamento alimentare anomalo di ricerca compulsiva e spesso incontrollata del cibo. Una rara malattia genetica, denominata sindrome di Prader-Willi, è classicamente caratterizzata da questo atteggiamento. Eppure, non serve avere una mutazione genetica per manifestare un tale quadro patologico, dal momento che anche bimbi apparentemente “sani” possono mostrarsi così disperatamente attratti dal cibo. Forse però non è proprio corretto definirli sani, se la condizione che li caratterizza è l’obesità…
L’obesità essenziale (quella per la quale non è stata individuata una causa organica, ma essenzialmente legata a scorrette abitudini alimentari e ridotta attività fisica) è una patologia sempre più diffusa nei bambini e rappresenta ormai un importante problema di salute individuale, familiare e pubblica. L’ideale sarebbe prevenirla, agendo fin dall’infanzia per promuovere un corretto stile di vita. Purtroppo ciò sembra sempre più difficile in una società in cui sono sempre più diffusi il consumo di fast food, vita sedentaria e giochi virtuali. Ma i medici, e a maggior ragione i pediatri, non si arrendono!
Quando l’eccesso di peso si è già instaurato, magari come retaggio familiare, cerchiamo di capire dove risiede il problema, per evitare che comportamenti scorretti si protraggano nel tempo e peggiorino ulteriormente la situazione.
Questo è il primum movens dell’attività svolta nell’Ambulatorio Obesità dell’Endocrinologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.
L’ultimo studio condotto nel nostro Centro si è concentrato sulla valutazione del comportamento alimentare iperfagico dei bambini che giungono in ambulatorio, tramite la somministrazione di un questionario compilato dai genitori.
Tale lavoro fa parte di un’indagine promossa dal Gruppo di Studio “Obesità genetiche” della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), volta a validare l’Hyperphagia questionnaire nei pazienti con Sindrome di Prader-Willi e a somministrarlo in una popolazione di bambini con obesità essenziale infantile, per verificare eventuali similitudini o differenze. La validazione del questionario in tale patologia rara è tuttora in corso, ma è interessante notare come i dati finora raccolti dimostrino che il profilo di iperfagia delle due coorti di pazienti è sovrapponibile, e addirittura gravità e frequenza sono maggiori nel gruppo con obesità semplice, nonostante non ci sia nessuna sindrome genetica a sottendere questo quadro.
I risultati per il momento sono preliminari, ma intanto hanno attirato l’attenzione sul problema. Tale questionario potrebbe dunque rappresentare non solo un valido strumento di valutazione di questi aspetti, ma soprattutto un metodo di individuazione dei comportamenti alimentari più disfunzionali e delle abitudini, anche familiari, su cui noi pediatri possiamo intervenire. Lo scopo sarà partire da quanto emerso dal questionario e indirizzare, sulla base di esso, l’intervento motivazionale rivolto ai pazienti, discutendo con loro stessi e le famiglie le problematiche su cui agire insieme. Il tutto nell’ambito di un team composto da medico, infermiere, nutrizionista o dietista e, in caso di necessità, psicologo. Gli strumenti e la volontà ci sono, i pazienti non mancano e, in futuro, speriamo che ottimi risultati non tardino ad arrivare.
Team di Ricerca:
Elisa Bonino, Andrea Solano, Raffaele Buganza, Luisa de Sanctis
SSD Endocrinologia Pediatrica
Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica e Pediatriche
Ospedale Infantile Regina Margherita-AOU Città della Salute e della Scienza di Torino