"La crisi consiste nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere", scriveva Antonio Gramsci e vivere "l’interregno tra vecchio e nuovo è come guardare un largo fiume. La vecchia sponda è alle spalle, ma la nuova non si distingue ancora", aggiunge lo storico Donald Sassoon. In linea con le principali testate giornalistiche anglofone, è proprio con l'espressione "crisi climatica" che vorremmo sostituire il più rassicurante, ma meno efficace a destare le coscienze, "cambiamento climatico". Perché, se il clima sulla Terra è sempre cambiato, l'entità di quello che stiamo vivendo è senza precedenti. E se ormai è assodato che la causa sono le attività umane, la buona notizia è che siamo sempre noi umani a poter porre rimedio. Ma occorre lo sforzo di tutti, a tutti i livelli, dal singolo individuo alla cooperazione dei continenti: per far morire il vecchio modello di sfruttamento delle risorse e abbracciare un nuovo sistema il cui perno sia la sostenibilità.
In questa proposta di lettura FRidA racconta il contributo di UniTo per raggiungere "l'altra sponda del fiume". Ci sono ricerche volte a capire la crisi climatica, altre propongono soluzioni. Su entrambi i fronti la comunicazione è cruciale perché plasma la percezione delle persone, vero motore dell'azione politica. Lo sforzo più recente di UniTo in questo senso è la realizzazione di Lessico e Nuvole: le parole del cambiamento climatico, la prima guida scientifica e linguistica per orientarsi in questa realtà.