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Ecologiche e stampate in 3D: per le auto del futuro la sfida si chiama Avangard


Il progetto Avangard punta a definire nuovi processi di produzione e di utilizzo delle risorse e nuove modalità di gestione dei dati relativi ai veicoli elettrici, con un’attenzione particolare ai materiali altamente riciclabili e alla mitigazione del cambiamento climatico.
Il racconto si inserisce nella Proposta di Lettura Magnifiche presenze. Visioni dantesche nella ricerca di oggi. Il commento all'estratto della Divina Commedia è a cura del professor Donato Pirovano e del Comitato studentesco Per correr miglior acque.

“Ben sai come ne l’aere si raccoglie
quell’umido vapor che in acqua riede,
tosto che sale dove l’freddo il coglie”.

(Purgatorio V, vv.109-111)

In diverse parti della Divina Commedia, Dante rivela un particolare spirito di osservazione anche per i fenomeni naturali. Come qui, dove descrive il ciclo dell’acqua tra evaporazione e condensazione. Rileggendo questo Canto, destinato ai colpevoli di troppo attaccamento ai beni terreni, si intravede un legame con il concetto di rigenerazione delle risorse della Terra (come l’acqua) e l’operatività delle aziende, i cui sistemi attuali mirano eccessivamente al massimo profitto distribuendo il valore esclusivamente tra i detentori del capitale.

ECOLOGICHE E STAMPATE IN 3D: PER LE AUTO DEL FUTURO LA SFIDA SI CHIAMA AVANGARD

Il settore dell’automobile sta vivendo una delle fasi più sensazionali degli ultimi 50 anni. In poco tempo, l’innovazione ha riguardato sia le modalità di produzione dei veicoli, sia la loro motorizzazione.

Il progetto AVANGARD si inserisce in questo contesto con l’idea di avanzare l’attuale concetto di produzione e creare una gamma di veicoli elettrici usando moduli creati con stampa polimerica 3D. Una visione condivisa dall’Unione Europea, che lo finanzia, e dai 22 partner del progetto, che includono partner industriali, enti di ricerca e centri universitari provenienti da Italia, Portogallo, Grecia, Finlandia, Francia, Spagna, Polonia, Germania, Belgio, Svizzera e Israele.

Da dottorando di Business e Management, cresciuto per di più con la passione delle automobili, per me è un sogno!
Al primo kick off meeting del progetto, con il team universitario abbiamo rivisto un intero anno di lavoro e abbiamo così delineato le innumerevoli sfide che più da vicino ci riguarderanno.

Molteplici studi oggi si occupano di indagare le possibili applicazioni della Blockchain, un registro a catena di blocchi che può contenere transazioni e dati distribuiti e validati. Tuttavia, pochi sono ancora i casi studio e i risultati derivanti dai settori più strettamente industriali, come quello dell’automotive. In AVANGARD si cercherà da un lato di lavorare per creare un registro distribuito a blocchi in ambiente virtuale per la certificazione dei processi di produzione, e dall’altro di gestire le modalità di valorizzazione dei veicoli prodotti.

Allo stesso tempo, un secondo filone di ricerca riguarderà i modelli di business, nonché la descrizione di una strategia di definizione dei dati e della loro governance per garantirne piena accessibilità, affidabilità e continuo aggiornamento. I nostri occhi saranno in questo modo puntati su una flotta di veicoli connessi che includono non solo le auto elettriche, ma anche biciclette elettriche altamente innovative.

Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di creare microfabbriche di produzione tecnologicamente avanzate e compatibili con l’agenda europea ambientale particolarmente sensibile alle tematiche del risparmio energetico e all’utilizzo di materiali riciclabili durante i processi di produzione.

Riassumendo, le domande alle quali cercheremo di dare risposta nei prossimi 36 mesi saranno: in che modo si svilupperanno i modelli di business correlati al settore dei veicoli elettrici? Quali saranno gli elementi di creazione del valore all’interno dei processi di produzione? La Blockchain potrà farne parte? Quali saranno le modalità di gestione dei dati derivanti dai veicoli connessi e come potranno essere gestiti?
Le domande ci appassionano! La sfida è iniziata! E siamo soltanto all’inizio…

Gruppo di ricerca: prof. Paolo Pietro Biancone, prof.ssa Silvana Secinaro, prof. Cristian Rainero, prof.ssa Vania Tradori, prof.ssa Nadia Coggiola, dott. Valerio Brescia, dott.ssa Maha Radwan, dott. Daniel Iannaci, dott. Davide Calandra e dott. Federico Chmet.

un racconto di
Davide Calandra
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

11 marzo 2020

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