Brand
Gestione del territorio, delle risorse e dei rifiuti, Sostenibilità ambientale

Dal filtraggio dell’acqua alla cattura di CO2: i superpoteri deI suolo

Il suolo è una risorsa spesso sottovalutata, forse perché si trova sotto i nostri piedi. Eppure, solo un suolo sano e vitale può svolgere al meglio le sue funzioni ecosistemiche, incluse quelle che contribuiscono alla mitigazione del cambiamento climatico. Il progetto Links4Soils si dedica proprio alla conservazione dei suoli dell’arco alpino.

Quando pensiamo al suolo, spesso non ci rendiamo conto di quanto potenziale sia nascosto sotto i nostri piedi. Il suolo non soltanto ci fornisce cibo, attraverso la produzione agricola, e permette la crescita delle foreste, ma svolge moltissime altre funzioni indispensabili per la vita sulla Terra. Per esempio gli strati del suolo, che gli scienziati del suolo chiamano “orizzonti”, filtrano l’acqua delle piogge rendendola nuovamente disponibile e adatta per il consumo umano. Così facendo, la sottraggono al deflusso superficiale, limitando il rischio di inondazioni e alluvioni. Inoltre, possono immagazzinare grandi quantità di carbonio proveniente dalla decomposizione degli organismi viventi, impedendone il rilascio in atmosfera sotto forma di anidride carbonica, uno dei gas serra. Questa funzione è svolta in modo particolarmente efficace dalle torbiere e da alcuni suoli forestali, ma anche quelli agricoli, se correttamente gestiti, possono fare la loro parte aiutandoci a mitigare i cambiamenti climatici. Oltre a queste funzioni i suoli ne svolgono anche altre, forse meno evidenti. Per esempio, sono una componente fondamentale ma nascosta, o addirittura invisibile, dei paesaggi. I suoli sostengono i nostri passi nelle camminate in montagna, contengono testimonianze del passato e aiutano gli scienziati a conoscere meglio la storia del clima sul nostro pianeta. In fondo, possiamo davvero affermare che è proprio lì, nel suolo, che affondiamo le nostre radici!

Da questa consapevolezza è nato il nostro progetto Links4Soils che, svolto in collaborazione con enti e università in Francia, Austria, Germania e Slovenia, si occupa in particolare dei suoli alpini e della loro conservazione, attraverso un uso più sostenibile e attento. In particolare, ci stiamo impegnando a scrivere delle linee guida per ottimizzare la gestione dei suoli di piste da sci e di vigneti in forte pendenza, perché continuino a svolgere al meglio le loro funzioni ecosistemiche e garantiscano una resilienza ottimale ai cambiamenti climatici. Tra le scelte raccomandate, vi sono: il mantenimento di una buona copertura vegetale per tutto l’anno, per garantire l’infiltrazione delle acque contenendo l’erosione del suolo; l’accorta gestione delle aree di cantiere nella costruzione delle piste da sci, per garantire un rapido recupero delle funzioni ecosistemiche, senza dimenticare la conservazione e promozione della biodiversità delle specie animali e vegetali.

Sì, perché soltanto un suolo “in salute”, cioè gestito con un occhio alla sostenibilità, può sviluppare al meglio il suo potenziale conservandolo per le future generazioni.


Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Silvia Stanchi
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

29 ottobre 2019

condividi

LE MIE STORIE DI RICERCA

potrebbero interessarti anche