Mondi allo specchio: Italia e Cuba dal XV secolo all’età contemporanea
La vivacità dello scambio culturale tra i popoli mostra ormai da tempo i limiti e le contraddizioni dei parametri tradizionali dell’eurocentrismo e della modernità: non mondi contrapposti, ma mondi allo specchio, benché lontani. Per capire le relazioni tra Cuba e l’Italia nella prospettiva degli scambi tra la cultura europea e l’altra sponda dell’Atlantico, daremo la parola alle storie degli uomini, delle idee e delle emozioni che tessono da secoli il dialogo tra la nostra penisola e l’isola caraibica.
Cuba da sognare sola in mezzo al mare
Come una sirena stanca di aspettare
Forse abbandonata al suo destino
Cuba da cartolina sempre in vetrina
Allegra signorina oppure prigioniera
Cuba qual è quella falsa?
Qual è quella vera?
(Cuba, Edoardo Bennato, 2010)
Certamente Cuba è «da sognare» come scriveva Edoardo Bennato, ma la nostra idea è che Cuba non sia né sola né abbandonata al suo destino. Tutt’altro. Ce lo hanno detto i volti dei 38 operatori sanitari della Brigada “Henry Reeve” arrivati a Torino il 13 aprile 2020, su richiesta del presidente della Regione Alberto Cirio all’Ambasciata di Cuba in Italia e al Ministero della Salute di Cuba.
Neppure nel passato, Cuba era «sola in mezzo al mare». Ce lo ricorda la grande emigrazione italiana a Cuba, quando eravamo noi che solcavamo i mari alla ricerca di un futuro migliore.
Un emigrante di eccezione fu il piemontese Dino Pogolotti, nato a Giaveno nel 1879 da Francesco e Maria Carnino, ed emigrato a New York nel 1895. Sbarcato poi a Cuba in qualità di segretario del console americano Frank Steinhart, Dino fu protagonista dello sviluppo industriale e urbanistico dell’isola, in particolare attraverso la costruzione del celebre Barrio Pogolotti.
Il nostro progetto insegue oggi il filo della memoria per indagare le storie, le testimonianze, i sogni che nei secoli hanno collegato l’uno all’altro due mondi (l’Italia e Cuba) così lontani ma sempre presenti l’uno all’altro, sempre connessi. Partiremo dal principio di tutto, da quell’incontro che Tzvetan Todorov definì il "più straordinario della nostra storia", cioè la scoperta di Cristoforo Colombo che svelò all’Europa un “altro da sé” completamente sconosciuto e perciò a lungo incomprensibile. Da quel principio, inseguiremo le tante variabili di un’alterità che ha senz’altro cambiato drammaticamente i destini di quei popoli, ma anche i nostri nei diversi ambiti della storia culturale, politica e sociale dalla prima modernità fino al nostro presente.
L’obiettivo scientifico del progetto, che ha durata biennale (2020-22), è l’avvio di un dialogo con la storiografia cubana nella prospettiva della “Global History”.
Il tema e gli intenti non possono prescindere da una disseminazione dei risultati fuori dai canali accademici. Oltre al collegamento con la sezione cultura dell’Ambasciata di Cuba in Italia, sono previsti incontri pubblici con le associazioni coinvolte nel dialogo culturale tra Italia e Cuba sia interne all’Ateneo di Torino (CUALC, già Uni-Cuba) sia esterne e presenti in Piemonte: il Museo Regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo, di Frossasco; i Circoli Giaveno-Val Sangone e Valle Susa dell’Associazione di amicizia Italia-Cuba; eventi pubblici come il Salone del Libro e Terra Madre; progetti culturali di marchi come Alce Nero e Lavazza.
Gruppo di ricerca per la parte italiana e torinese: Andrea Trisciuglio (PI), Barbara Bergaglio, Cecilia Carnino, Dani Doan, Laura Gaffuri, Pierangelo Gentile, Erika Guadagnin, Marta Margotti, Silvano Montaldo, Maria Alessandra Panzanelli Fratoni, Paola Pressenda, Nadia Pugliese, Franca Varallo, Maurizio Vivarelli, Marino Zabbia.
Per la parte cubana: i docenti del Departemento de Historia de la Universidad de La Habana, coordinati da Sergio Guerra Vilaboy.