L’acqua nelle zone rurali. In Tanzania la ricerca incontra la cooperazione internazionale
L'acqua è un elemento essenziale per la vita biologica, ma anche per quella sociale, economica e politica. Attorno a questo elemento, infatti, si organizzano comunità, associazioni e attori privati con interessi diversi. E proprio l’acqua può diventare il punto d’incontro tra università, cooperazione internazionale e comunità rurali che gestiscono le risorse idriche. L'ho toccato con mano in Tanzania, durante una borsa di studio che ho condiviso con due compagni di ricerca e di viaggio!
)L’acqua può essere il punto di incontro tra mondi diversi: quello della ricerca accademica, quello della Cooperazione internazionale e quello delle comunità che gestiscono l’acqua: per esempio nelle aree rurali della Tanzania centrale, come accade nel percorso di ricerca di cui abbiamo fatto parte. Si tratta del progetto UniCoo, promosso dall’Università degli studi di Torino, con l’obiettivo di instaurare e rafforzare la relazione tra il mondo della ricerca e quello della cooperazione internazionale nell’ottica di alimentarsi reciprocamente dei rispettivi approcci, punti di vista, competenze e conoscenze. Il progetto permette a studenti e studentesse dell’Università di Torino di portare avanti un’attività di ricerca all’interno di alcune realtà di cooperazione internazionale attive in diversi settori. In particolare, la nostra ricerca si è inserita e sviluppata all’interno della collaborazione con la ONG Lay Volunteers International Association (LVIA) che lavora da vent’anni nel settore di Water and sanitation e che ha strutturato la sua azione in Tanzania attraverso il progetto SANI - Sostegno integrato per il diritto all’acqua, igiene e nutrizione in Tanzania Centrale, oggi concluso.
L’attenzione dell’intero filone di ricerca si è concentrata sul funzionamento delle cosiddette Community Owned Water Supply Organizations (COWSO), che sono gli enti comunitari con il compito di gestire l’approvvigionamento idrico a livello di villaggio nelle zone rurali.
Le borsiste e i borsisti coinvolti nel progetto UniCoo avevano diversi background - dalla geografia alla giurisprudenza, dai development studies all’antropologia - e hanno dato forma alla propria ricerca con metodologie e approcci variegati. È stata fatta un’analisi della cornice legislativa e delle politiche che regolano e organizzano la gestione idrica rurale in Tanzania e della loro evoluzione.
In particolare è stata approfondita la struttura di una grossa riforma di settore avvenuta nel 2019 che ha ridisegnato gli equilibri di potere decisionale e gestionale tra il governo centrale e gli enti locali. Questa ristrutturazione legislativo/politica si può riassumere come una “centralizzazione decentrata” in cui la supervisione, coordinazione e pianificazione strategica sono di competenza delle autorità centrali mentre la gestione concreta dei servizi idrici viene portata avanti dalle autorità locali: in questo processo la struttura interna delle Community Owned Water Supply Organizations (COWSO) viene trasformata a sua volta portando alla nascita delle Community Based Water Supply Organization (CBWSO).
Una seconda linea di ricerca si è basata sulla misurazione di indici di performance in un campione di 20 villaggi nella regione di Iringa, ideati da un precedente team di borsisti UniCoo, che ha sottolineato le maggiori sfide e le strategie adottate dagli enti gestori locali nelle loro attività.
Altro angolo di osservazione è stato quello della ricerca-azione che ha coinvolto la COWSO di due villaggi (Hogoro e Nyerere) che condividono lo schema idrico, dove sono state approfondite le relazioni che intercorrono tra le comunità, i loro rappresentanti, i diversi livelli amministrativi di gestione dell’acqua, cercando di individuare e suggerire alcune indicazioni pratiche e tecniche in armonia con gli obiettivi del progetto più ampio di cooperazione in cui si inscrive.
L’acqua per questo percorso di ricerca è quindi stata un elemento che ha unito diversi saperi, esperienze, modi di vedere il mondo e relazioni. Allo stesso tempo, ha rappresentato una risorsa attorno alla quale si creano e si organizzano comunità, enti locali, ONG e attori privati con interessi diversi configurandosi non soltanto come elemento essenziale per la vita biologica ma anche per quella sociale, economica e politica.
Gruppo di ricerca: Caterina Pozzobon (Dipartimento Interateneo di scienze, progetto e politiche del territorio), Riccardo Mangione (Dipartimento di Giurisprudenza), Edoardo Forzano (studente della magistrale in Scienze geografiche del Dipartimento Interateneo di scienze, progetto e politiche del territorio)