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La prevenzione non è più rimandabile: a Torino una rivoluzione che mette al centro il benessere mentale

Questo contenuto fa parte del tema del mese: Salute mentale

In seguito all’aumento del malessere psicologico post COVID 19, nel 2024 è stato presentato in Parlamento il progetto nazionale di servizio di psicologia di cure primarie, per poter finalmente assistere cittadine e cittadini lungo il loro intero percorso di vita e di salute. Un risultato frutto di anni di discussioni e riflessioni interne alla comunità scientifica, nell’ambito delle quali ha avuto un ruolo importante anche il nostro Dipartimento: partendo quasi 15 anni fa, è stato tra i primi a occuparsi dell’inserimento della psicologia nel servizio di assistenza sanitaria, in collaborazione con la medicina generale, e a oggi offre l’unico insegnamento sul tema in Italia.

Dipartimento / Struttura
Psicologia

La psicologia di cure primarie

Non può esistere benessere fisico senza benessere psicologico e salute mentale. Oggigiorno i disturbi mentali rappresentano il 13% delle patologie sanitarie nel mondo. La pandemia COVID 19 ha ulteriormente esacerbato il malessere psicologico delle persone, generando un bisogno che anche il mondo politico ha dovuto prendere in considerazione. Secondo il WHO (2018) 322 milioni di persone soffrono di depressione e 264 milioni di ansia. I disturbi mentali comuni sono aumentati considerevolmente ma, per paradosso, professioniste e professionisti specializzati sono stati sempre meno al centro degli interventi terapeutici.

A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, con la comparsa dei nuovi psicofarmaci antidepressivi SSRI e dei nuovi ansiolitici e ipnotici, qualitativamente migliori di quelli precedenti e con molti meno disturbi collaterali, la cura della salute mentale si è trasformata da intervento specialistico erogato da professionisti in attività principalmente svolta dai medici di famiglia, che possono prescrivere farmaci come quelli citati per le psicopatologie moderate e lievi.
Tuttavia, per molte persone una cura esclusivamente psicofarmacologica non è soddisfacente: nasce da qui il rinnovato interesse verso gli interventi psicologici clinici.
A fronte di una situazione di grande sofferenza, le istituzioni hanno finalmente deciso di intervenire promuovendo varie iniziative tra cui il finanziamento degli interventi di psicologia scolastica e il bonus psicologico, ma anche, di recente, progetti di servizi di psicologia di cure primarie regionali e nazionali. 

La psicologia di cure primarie è un’importante sfida sia per i servizi di psicologia sia, più in generale, per la disciplina psicologica. Si occupa infatti essenzialmente dell’erogazione di interventi psicologici multidisciplinari e multilivello in contesti di sanità territoriale e di comunità, in forte collaborazione e integrazione con la medicina di famiglia e con le strutture della sanità territoriale (case di comunità, AFT, medicine di gruppo). 

Le cure primarie sono il primo punto di contatto che individui, comunità e famiglie hanno con il servizio sanitario. I concetti fondamentali su cui si fonda il sistema delle cure primarie sono l’accessibilità, la continuità assistenziale e l’equità sociale di cittadine e cittadini rispetto alle cure sanitarie, incluse quelle di salute mentale (Who, 1990). È dunque un sistema che rende molto più efficace e concretizzabile il concetto di continuità assistenziale, cioè l’accompagnamento della o del paziente da parte del sistema sanitario lungo il suo intero percorso di vita e di salute. 

La psicologia di cure primarie risulta quindi fondamentale per migliorare l’accesso alle cure e alle terapie psicologiche anche di pazienti che non possono essere ingaggiati in percorsi specialistici. Non solo:

può migliorare la qualità del trattamento psicologico di primo livello e contribuire alla costruzione di un percorso collaborativo tra paziente e professionisti coinvolti nel suo percorso terapeutico nei diversi ambiti, dalla medicina generale alle cure psicologiche e tutte le specialità sanitarie. L’obiettivo della psicologia di cure primarie è migliorare gli esiti terapeutici grazie a percorsi più appropriati in contesti di comunicazione e di relazione positiva ed efficace fra tutti i soggetti  impegnati nella cura della salute mentale.

Il contributo di Unito ai progetti di legge regionali e nazionali

Negli ultimi anni la disseminazione operata dalle università, la discussione nella comunità professionale, le iniziative di convegni e incontri, la spinta prodotta dal CNOP (Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi), hanno convinto i decisori politici a intervenire con progetti in varie regioni (Piemonte, Lombardia, Puglia, Lazio, Campania), pur in presenza a volte di differenze significative.

Questa situazione di disparità ha indotto il Parlamento a promuovere un progetto di legge sull’istituzione di un servizio nazionale di psicologia di cure primarie che è in attuale divenire, progetto al quale abbiamo contribuito sia a livello regionale che a livello nazionale con convegni, dibattiti, audizioni parlamentari. È un lungo percorso, iniziato nel nostro Dipartimento 15 anni fa, che ora forse vedrà la luce su tutto il territorio nazionale. 

Per quanto riguarda il Piemonte, il progetto ha preso vita nel 2023 e ha visto il coinvolgimento di 70 nuovi psicologi e psicologhe operative nel servizio. Il Dipartimento di Psicologia di Unito, che fa parte del gruppo di monitoraggio del progetto Psicologia delle cure primarie in Piemonte, insieme all'Ordine degli Psicologi Piemonte e la SIPCP (Società Italiana Psicologia di Cure Primarie), ha fornito un forte contributo alla creazione del servizio, sia sul versante clinico che sul versante di ricerca, esito e valutazione dei risultati. 


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Le psicologhe e gli psicologi operano in ogni distretto delle ASL piemontesi, circa 70: una scelta forte che vuole mostrare il legame fondamentale col territorio e con la sanità di primo livello, nonostante le molte difficoltà organizzative e burocratiche riscontrate. Vengono conseguentemente erogati interventi psicologici brevi all’interno di un percorso a gradini, affiancati da un’attività costante di monitoraggio degli esiti e di supervisione clinica.

Questa scelta è, consapevolmente, il primo step nella costruzione di un servizio di psicologia di cure primarie più generale e strutturato che sarà auspicabilmente implementato nei prossimi anni, in integrazione con il servizio nazionale in via di costruzione.