Storie di ricerca

La politica delle fiamme: ripensare gli incendi come fenomeni sociali e globali

Negli ultimi anni, i mega incendi che hanno colpito il nostro pianeta hanno scosso l’opinione pubblica, accendendo un dibattito globale. Per la prima volta, non si è parlato solo di disastri ambientali, ma anche delle responsabilità politiche che li alimentano. Eppure, il mondo accademico è ancora indietro nel capire davvero quanto la politica sia centrale nella crisi degli incendi boschivi. Con FIREPOL voglio studiare come le politiche globali e locali plasmano le narrazioni e strategie di gestione del fuoco, con particolare attenzione per il sud del mondo. 

Dipartimento / Struttura
Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio

Era l’estate del 2019 e il mondo bruciava in prima pagina. Ricorderete le immagini di fiamme a perdita d’occhio, di comunità in fuga e di animali carbonizzati. In questi ultimi anni, e forse proprio dal 2019, i mega incendi sono stati identificati come un problema crescente a livello globale. Naturalmente, una delle ragioni per cui se ne parla è in relazione al cambiamento climatico. Condizioni atmosferiche più calde e secche riducono l’umidità e, insieme ad attività umane come la deforestazione, aumentano il rischio di incendi di grandi dimensioni. 

Da studiosa in scienze politiche, degli incendi del 2019 mi colpì il fatto che, per spiegare il fenomeno, vennero ampiamente invocate le responsabilità politiche dei governi dei paesi coinvolti. In Brasile, in particolare, l’allora presidente Bolsonaro venne additato come il responsabile del disastro ambientale in Amazzonia. Era improvvisamente chiaro che la politica avesse a che fare con gli incendi. 

Un giorno, queste news entrarono in una conversazione mattutina qualsiasi con il mio compagno Kyle (Dexter, docente presso le Università di Edimburgo e Torino). Kyle si occupa di ecologia e biogeografia tropicale. Dopo anni a lavorare in Amazzonia, stanco di zanzare e umidità, si dedica ora a studiare i boschi secchi, che, appunto, spesso bruciano. Questa chiacchierata fu illuminante. Scoprì che in certi casi gli incendi sono una condizione importante per aiutare la rigenerazione e il mantenimento di alcuni ecosistemi e la loro biodiversità. Questo, per esempio, vale per la savana africana, ma anche per la nostra macchia mediterranea. 

Iniziai a prestare attenzione alla narrazione dominante in Italia sugli incendi, a cui ci si riferisce generalmente come disastro naturale, spesso con toni da inferno dantesco. Questa narrazione, e la strategia di gestione degli incendi che ne consegue, cioè evitarli a tutti i costi, è dominante in Europa ed è stata diffusa attraverso la colonizzazione in molte altre parti del mondo. 

Così molti paesi del sud globale hanno politiche che mirano alla soppressione e criminalizzazione degli incendi. Alcuni di questi paesi stanno però in anni recenti cercando di disfarsene e di adottare politiche di gestione, più che di soppressione, attraverso, per esempio, la pratica degli incendi controllati o preventivi

Questo argomento finisce per appassionarmi fino a diventare centrale nella mia agenda di ricerca. Tra il 2020 il 2023 ricevo due finanziamenti per portare avanti due progetti. Il primo, “Playing with Wildfire” (finanziato dall’Arts and Humanities Research Council del Regno Unito) con cui ho studiato gli effetti sociali degli incendi in Bolivia attraverso il teatro comunitario. Il secondo, sostenuto da una Fellowship del Leverhulme Trust, un’istituzione britannica per la promozione della ricerca, mi ha permesso di indagare gli intrecci tra politica e incendi in Angola e Namibia. Da queste due esperienze nasce FIREPOL. 

FIREPOL è un progetto di 5 anni finanziato dall’ERC (il Consiglio Europeo della Ricerca) che ha come obiettivo identificare e spiegare come diversi fattori politici influenzano la distribuzione geografica, l’impatto sociale e le narrazioni pubbliche degli incendi nel sud globale. 

FIREPOL ha quattro componenti principali. 

La prima si concentra su quella che chiamo supra-politics, “la politica che sta sopra”, cioè quella delle norme, delle leggi e delle politiche pubbliche. L’obiettivo è quello di creare una base di dati che raccolga le principali leggi e politiche pubbliche esistenti in 78 paesi del sud del mondo che riguardano direttamente e indirettamente gli incendi. Il risultato sarà una mappa dei principali approcci politici relativi agli incendi presenti in questa fetta di mondo. Tenteremo anche di capire quali sono le relazioni tra queste norme e la distribuzione geografica e manifestazione concreta degli incendi. 

La seconda componente riguarda la dimensione che chiamo para-politics, cioè che ruota intorno alla politica, ma che non è propriamente la politica classica delle policies, delle leggi, dei partiti. Uno degli elementi su cui ci concentreremo sono le dinamiche di potere, studiando, per esempio gli effetti dei conflitti armati sugli incendi. 


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Per la terza componente riprenderemo e applicheremo ad altri contesti l’esperienza di “Playing with Wildfires”. Lo scopo è quello di lavorare di nuovo con i metodi del teatro comunitario per studiare l’impatto degli incendi sulle relazioni intercomunitarie, interetniche e interclasse. Verranno organizzati una serie di workshop utilizzando i metodi del Teatro Foro, in cui partecipanti provenienti da diversi gruppi sociali e comunità giocheranno, condivideranno storie ed esperienze dirette di incendi fino ad arrivare alla creazione di brevi scene teatrali. Le opere verranno presentate in diversi contesti e metteranno in scena una serie di oppressioni e conflitti relativi alle ricorrenti crisi socio-climatiche legate agli incendi. 

Infine, l’ultima componente avrà come obiettivo costruire, a partire dai dati raccolti, un modello teorico più ampio ed innovativo, che possa affiancare il paradigma concettuale ora dominante che vede gli incendi esclusivamente come disastri naturali. 

Senza ovviamente mettere in dubbio la pericolosità di questo fenomeno e il potenziale distruttivo per l’ambiente e le comunità umane, FIREPOL mette in luce le varie dimensioni legate agli incendi

Gli incendi sono regolatori fondamentali di alcuni ecosistemi, sono pratiche agricole fondamentali per l’economia di sussistenza di gran parte delle comunità rurali del sud del mondo, sono armi da guerra, sono strategie di occupazione ed espansione delle frontiere agricole nella logica del capitalismo di accumulazione. E molto altro ancora.