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Epidemiologia, Terapie e Politiche sanitarie

Un problema di educazione: prevenire le malattie andrologiche nei ragazzi

Foto: Unsplash

Fin dalla pubertà le ragazze imparano dalla famiglia l’importanza di recarsi periodicamente dal/dalla ginecologo/a. Lo stesso non avviene per i giovani maschi: solo il 30% dei genitori di ragazzi adolescenti sa che questi dovrebbero sottoporsi a visite andrologiche di controllo. È quindi necessario che scuole e professionisti sanitari collaborino per attuare dei progetti di educazione alla prevenzione, che permettano di tutelare la salute maschile diagnosticando per tempo eventuali patologie.

Dal periodo della pubertà le ragazze si recano periodicamente dal/dalla ginecologo/a per effettuare delle visite di controllo. La stessa cosa non avviene però nei giovani di sesso maschile, che non vengono educati a sottoporsi a visite periodiche dall’andrologo/a. Come mai? Che rischi può comportare?

Tale differenza di abitudini potrebbe essere ancora dovuta a una mentalità retrograda, che vede spesso nella donna l’unico fattore che incide sulla fertilità di una coppia. Questo ha delle ricadute negative sulla salute degli uomini, che spesso arrivano dal medico specialista troppo tardi, quando il quadro clinico è già compromesso. La situazione sembra piuttosto allarmante se si considera che prima del 2004, anno di abolizione della leva obbligatoria, le diagnosi di patologie andrologiche negli under 20 si attestavano intorno al 45%. Oltre a indiscussi aspetti positivi, l’abolizione della leva ha infatti portato con sé anche uno svantaggio: non sono più state effettuate visite mediche approfondite (anche andrologiche) su tutti i giovani uomini. È perciò necessario intervenire con dei progetti di educazione alla prevenzione, per avvicinare i giovani alla figura dell’andrologo ed evitare diagnosi tardive.

Da anni il dottor Franco Montefiore, urologo all’Ospedale S. Giacomo di Novi Ligure, e un team di andrologi dell’alessandrino sottolinea questa problematica e offre visite gratuite ai giovani e interventi formativi nelle scuole superiori della zona.

Sulla scia di questa preziosa iniziativa, negli scorsi anni è stata attivata una collaborazione tra il nostro Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco e Rotary Distretto 2032, insieme ad altri enti quali: il Dipartimento di Urologia di Novi Ligure dell’ASL Alessandria, Federfarma Alessandria, l’Ordine dei Farmacisti della provincia di Alessandria e il Provveditorato agli Studi della Provincia di Alessandria. Per affrontare il tema della prevenzione andrologica, difatti, è assolutamente necessario che tutti i professionisti sanitari che intercettano la popolazione maschile giovane sul territorio si facciano parte diligente nell’insegnare, assistere e facilitare le azioni che servono ad aumentare la consapevolezza preventiva.

Il progetto si è concentrato in particolare sul ruolo educativo delle farmacie di comunità. Le farmacie infatti, possono giocare un ruolo chiave nei processi di prevenzione, considerato che si tratta del presidio sanitario a più bassa soglia di accesso e con il più frequente numero di contatti con la popolazione . Dopo opportuna formazione, le farmacie aderenti al progetto hanno somministrato dei questionari per due mesi nell’autunno 2018, con l’obiettivo di indagare il livello di conoscenza dei problemi andrologici nei genitori e nei nonni della popolazione studentesca tra i 14 ed i 17 anni e di realizzare un’azione di promozione della salute attraverso un counselling da parte del farmacista. Parallelamente, la comunità è stata invitata a recarsi in farmacia per partecipare all’iniziativa tramite stampa locale e circolari scolastiche.

I risultati hanno, purtroppo, confermato quanto il dr. Montefiore segnala da anni. Dei 385 intervistati, più di tre quarti conoscono la figura dell’andrologo, ma solo il 30% sa che i ragazzi tra i 14 ed i 17 anni dovrebbero sottoporsi a visite andrologiche di controllo. Emerge inoltre uno scarso dialogo nelle famiglie in merito a queste problematiche: solo il 12% dei genitori e dei nonni afferma infatti di parlarne spesso con i propri figli/nipoti. Quasi tutti sarebbero però interessati ad approfondire l’argomento: tra gli intervistati, 9 soggetti su 10 rispondono che parlare a scuola di problemi andrologici e ginecologici con un’équipe di professionisti potrebbe essere molto utile. Tra i luoghi più adatti per attuare progetti di educazione alla prevenzione fra gli adolescenti, infatti, viene indicata in primis la scuola, poi il medico di base e al terzo posto la farmacia.

Emerge quindi una scarsa conoscenza della tematica nonché una scarsa discussione nelle famiglie, ma anche una grande volontà di mettersi in gioco e di essere ricettivi a iniziative di informazione e formazione.

Prendendo in prestito le parole della Società Italiana di Andrologia “Essere informati è fondamentale per una corretta prevenzione e per prendersi cura del proprio benessere sessuale, ma soprattutto è determinante farlo consultando fonti di informazione sicure ed attendibili.” Possiamo dunque concludere individuando tre parole chiave: informazione, prevenzione e attendibilità. La scuola e i professionisti sanitari sul territorio hanno il dovere di essere punti di riferimento per la comunità come fonti attendibili di informazioni, educando alla prevenzione.

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