Storia di sinergia

Prevenzione del suicidio in adolescenza: diventare alleati a scuola e con il teatro

Questo contenuto fa parte del tema del mese: Salute mentale

Negli ultimi anni si è assistito a un aumento delle problematiche psichiche dell’infanzia e dell’adolescenza, e in particolare a quelle legate alla suicidalità. Il progetto SPES è nato per dare una risposta al bisogno di formazione della comunità degli adulti che interagiscono con i ragazzi e le ragazze, in particolare a scuola. Grazie alla metodologia teatrale sono stati sviluppati dei format che consentono di unire una formazione teorica a una pratica ed esperienziale, così da sviluppare migliori capacità negli adulti di riferimento per riconoscere e indirizzare tempestivamente e in maniera appropriata chi ha bisogno di aiuto.

Questo racconto affronta la tematica del suicidio, un argomento delicato che può smuovere emozioni forti e angosce: si tratta di una reazione normale. Tuttavia, per alcune persone questo tema può essere particolarmente sollecitante: ecco allora qualche informazione utile. 

Se ti trovi in una situazione di emergenza chiama il 112.
Se sei un minore e ti trovi in una situazione di emergenza o se sei un adulto e sei preoccupato per un minore, puoi chiamare il 114 mediante linea telefonica, chat o Whatsapp.
Se sei un minore in difficoltà e hai bisogno di parlarne con qualcuno o se qualcuno che conosci ha bisogno di aiuto, contatta il Servizio 19696 di Ascolto e Consulenza di Telefono Azzurro mediante linea, chat o Facebook. Visita il sito www.azzurro.it.
Se sei un adulto in difficoltà puoi contattare il Telefono Amico Italia allo 02/23272327 o via internet www.telefonoamico.it. Puoi anche chiamare Telefono Amico Cevita al numero 02 77 999, oppure 011 319 5252 (attivo tutti i giorni h24). 

Negli ultimi anni è stato rilevato in tutto il mondo un aumento di problematiche psichiche dell’infanzia e dell’adolescenza. La tendenza è stata segnalata prima della pandemia da COVID-19, è un fenomeno complesso sulle cui origini dibatte da tempo la i comunità scientifica.
Molti fattori vengono tirati in causa, tra cui aspetti di natura economica (crisi economica con maggiore vulnerabilità delle famiglie), sociale (nuovi assetti famigliari e impoverimento delle relazioni e delle comunità), mediatica (esposizione degli adolescenti ai social media e un maggiore dibattito sui temi stessi di salute mentale), esposizione a eventi preoccupanti che suscitano ansia e possono portare a un disinvestimento sul futuro da parte dei ragazzi e delle ragazze (la pandemia stessa, il cambiamento climatico, i conflitti).
Un incremento significativo riguarda  i ragazzi e le ragazze che mettono in atto comportamenti autolesivi, suicidari e che presentano problematiche legate a disturbi del comportamento alimentare. A seconda degli anni, il suicidio arriva a essere la seconda causa di morte in Italia tra i 15 e i 24 anni, preceduta solo dagli incidenti stradali. 

È un fenomeno complesso, sostenuto da un insieme di fattori genetici, psicologici, sociali e culturali, spesso associati a esperienze traumatiche e di perdita. Esistono fattori di rischio noti, condizioni che possono predisporre, ma ci sono anche fattori protettivi che possono ridurre il rischio suicidario. Tra questi il più rilevante in adolescenza è la presenza di legami sia con i pari che con gli adulti.

Il suicidio in adolescenza è un evento molto raro, fortunatamente, ma i ragazzi e le ragazze che presentano pensieri inerenti al suicidio o comportamenti suicidari come il tagliarsi o effettuare tentativi di suicidio sono molti di più. Queste condizioni possono diventare fattori di rischio molto rilevanti per il suicidio vero e proprio.

L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ribadisce che è possibile fare prevenzione del suicidio, una priorità per la salute pubblica. Le azioni devono essere diverse e integrate a più livelli: dal singolo individuo, alle sue relazioni intime (genitori, famigliari, partner, amici) e alla comunità in cui vive, (la scuola, il gruppo sportivo, il paese) fino alla società, che può e deve creare le condizioni per il benessere mentale, anche attraverso provvedimenti e leggi.

Uno dei contesti privilegiati in cui realizzare una prevenzione del suicidio efficace è la scuola, dove gli adolescenti trascorrono la maggior parte del loro tempo, creano relazioni e legami, imparano e sperimentano successi e fallimenti.

A scuola è possibile sostenere i fattori protettivi, come la creazione di connessioni, lavorare sui fattori di rischio, accompagnare gli adolescenti nello sperimentare delle modalità affettive e relazionali che possano essere utilizzate nei momenti di difficoltà e che sostengano la speranza. A scuola infine è possibile individuare i ragazzi a rischio, più fragili, e accompagnarli a ottenere un aiuto specifico qualora ne abbiano bisogno.

Non tutti i ragazzi in difficoltà sono in grado di chiedere aiuto in maniera esplicita: alcuni si vergognano, altri possono essere preoccupati della reazione degli adulti (anche i genitori), alcuni ancora non hanno bene in mente che esistono professionisti dedicati.

Gli insegnanti e il personale educativo scolastico acquisiscono quindi un ruolo fondamentale, possono diventare “gatekeepers”, sentinelle in grado di intercettare i ragazzi fragili e accompagnarli a ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno. Questo ruolo può però essere sentito come faticoso, stressante e gli insegnanti possono avere paura di dire la cosa sbagliata o non sapere come fare. Per rispondere a queste esigenze è nato il progetto SPES.


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Sempre di più si va riconoscendo il ruolo fondamentale che le arti, in particolare quelle performative come il teatro, hanno nel contribuire al benessere mentale. Nel 2019 l’OMS ha descritto in un report  le evidenze del contributo delle arti al benessere e alla salute evidenziando il loro ruolo nella prevenzione, promozione e trattamento della salute mentale come efficaci agenti trasformativi sulle emozioni e sulle conoscenze.


SPES, Sostenere e Prevenire Esperienze di Suicidalità in adolescenza

Il Teatro Sociale e di Comunità, ideato dal SCT Centre e dall'Università di Torino agli inizi degli anni Duemila, si distingue come un potente strumento creativo per la formazione, l'empowerment individuale, il miglioramento delle relazioni interpersonali e la promozione della salute.

L'esperienza comunitaria di visione dal vivo di uno spettacolo teatrale su temi che toccano profondamente la collettività ha dimostrato avere efficacia non  solo in termini di apprendimento di informazioni, ma di condivisione ed elaborazione emotiva, e favorisce dunque la destigmatizzazione e la costruzione di un discorso sociale condiviso e partecipato.

Come capita sovente, le idee innovative originano da considerazioni teoriche, analisi della letteratura scientifica e intercettazione di bisogni, ma anche da traiettorie di vita ed esperienze cliniche e personali. L’incontro con le tante storie di ragazzi e le ragazze ricoverate in Neuropsichiatria Infantile all’Ospedale Regina Margherita (dove lavoro come Neuropsichiatra Infantile) per problematiche legate a un malessere psichico è stato per me innesco per provare a pensare a una risposta che potesse sostenere gli adulti intorno a loro a essere più capaci non solo di vedere la sofferenza psichica, ma anche di intervenire con appropriatezza, maturità e giusta distanza. 

foto dello spettacolo SPES a Pinerolo, Torino
Lo spettacolo teatrale del progetto SPES a Pinerolo (TO)

Durante il mio percorso formativo in scuola di specializzazione in Neuropsichiatria Infantile ho avuto la fortuna di incontrare il teatro, un’esperienza vitale e trasformativa. Dall’incontro umano e professionale con Alessandra Rossi Ghiglione, direttrice e creatrice del Social and Community Theatre Centre dell'Università degli Studi di Torino, è nato così il progetto SPES, Sostenere e Prevenire Esperienze di Suicidalità in adolescenza, che ha vinto nel 2021 il bando Public Engagement di Unito permettendoci di realizzare l’idea progettuale con altri quattro dipartimenti di Unito e diversi partner territoriali. 

SPES ha portato all’ideazione e sperimentazione di due format dedicati alla formazione  degli insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado nati per implementare le competenze nel riconoscimento e nella gestione degli studenti a rischio di comportamenti suicidari.

Abbiamo utilizzato la metodologia del Teatro Sociale e di Comunità, messa a punto da SCT Centre e Unito. Il primo format (SPES Event) è uno spettacolo dedicato alla prevenzione del suicidio, cui fa seguito un intervento di educazione sanitaria e un dibattito con il pubblico. È stato messo in scena per oltre 12 repliche,  coinvolgendo un totale di circa 1200 persone, di cui oltre 600 docenti.
Il secondo format, già realizzato su oltre 300 insegnanti provenienti da varie aree del Piemonte, è un workshop teatrale (SPES Workshop) destinato a un gruppo di circa venti docenti. In cinque incontri sono nuovamente applicate metodologie di Teatro Sociale e di Comunità associate a interventi di educazione sanitaria.

foto dello spettacolo SPES a Pinerolo, Torino
Lo spettacolo teatrale del progetto SPES a Pinerolo (TO)

Il progetto è stato oggetto di analisi grazie a un disegno di ricerca quasi sperimentale, a misure ripetute con campione di confronto. I risultati sono in corso di pubblicazione, ci permetteranno di verificare come le competenze teoriche (quindi, le conoscenze sulla tematica del suicidio in adolescenza e la sua prevenzione) e pratiche (le soft skills citate) siano aumentate in misura più significativa nel gruppo di insegnanti che hanno partecipato ai due format di formazione SPES rispetto agli insegnanti che partecipavano al gruppo di controllo e non erano sottoposti a nessuna formazione. 

Nel futuro di SPES

L’idea da cui è nato il progetto SPES è evoluta  in SPES Program, un programma multidisciplinare e integrato che ha l’obiettivo di prevenire il suicidio e promuovere il benessere mentale degli adolescenti attraverso sensibilizzazione, intervento e formazione.

È stato inoltre ideato SPES4Teen: un workshop teatrale di prevenzione universale per gli adolescenti, costruito in aderenza alle indicazioni internazionali per  sostenere le loro abilità socio emotive in un'ottica di empowerment positivo e consapevolezza dei propri bisogni e potenzialità, anche a sostegno della creazione di legami con i pari e adulti significativi.
SPES Program è dedicato anche alla  ricerca sulle tematiche del suicidio in adolescenza e della sua prevenzione: tutte le azioni del programma sono oggetto di valutazione e studi scientifici. 

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Scrivici: progettospes@unito.it