Dalle città a Marte, nuovi modelli di business per il cibo di domani
Negli ultimi anni, le trasformazioni nei consumi alimentari e le pressioni ambientali hanno portato il settore agroalimentare a una profonda revisione dei suoi paradigmi tradizionali. Soluzioni innovative capaci di combinare efficienza, sostenibilità e adattabilità sono fondamentali all’interno di sfide come la crescente urbanizzazione, il cambiamento climatico e l’esplorazione spaziale. In questo contesto, il nostro gruppo di ricerca in management studia nuovi modelli di business legati al vertical farming e al cibo spaziale, due settori che rappresentano una sfida tecnologica e una rivoluzione economica e organizzativa.
Il vertical farming e la produzione di cibo per lo spazio rappresentano frontiere innovative del settore agroalimentare, destinate a rispondere alle sfide di un futuro sempre più urbanizzato e interplanetario.
Come abbiamo raccontato qui, il vertical farming, o agricoltura verticale, utilizza strutture simili a grattacieli per coltivare piante su più livelli sovrapposti, ottimizzando spazio e risorse. Questo metodo permette di produrre alimenti all'interno delle aree urbane, riducendo la necessità di trasporto.
Per quanto riguarda il cibo spaziale, tecniche come le serre modulari sono essenziali per garantire la sopravvivenza e l'autosufficienza alimentare in missioni spaziali di lunga durata, come quelle su Marte.
Tuttavia, nonostante i progressi tecnologici, entrambi i metodi affrontano sfide significative in termini di sostenibilità economica. Le elevate spese iniziali per l'infrastruttura tecnologica e i costi operativi rappresentano ostacoli notevoli, rendendo cruciale la ricerca per sviluppare soluzioni più accessibili e implementabili su larga scala.
Il vertical farming offre un’opportunità unica per ripensare le logiche di produzione e distribuzione del settore alimentare. Utilizzando tecnologie avanzate come sistemi idroponici e intelligenza artificiale, si può coltivare in ambienti chiusi e verticali producendo cibo direttamente nei centri urbani e riducendo i costi logistici e l’impatto ambientale.
Il nostro lavoro affronta le implicazioni economiche di questi sistemi, esplorando come le imprese possano trarre vantaggio da un modello di produzione decentralizzato e quali partnership siano necessarie per implementare queste tecnologie su larga scala. In collaborazione con aziende tecnologiche e stakeholder del settore agroalimentare, stiamo studiando strategie di valore aggiunto, come la personalizzazione dei prodotti per i consumatori urbani o la creazione di nuove filiere corte che integrano produzione e consumo.
I principi del vertical farming trovano applicazioni specifiche, ma richiedono modelli di business completamente nuovi, e anche l’esplorazione spaziale apre scenari altrettanto interessanti. Le missioni su Marte e le basi lunari avranno bisogno di sistemi alimentari autosufficienti che possano operare in condizioni estreme. La nostra ricerca studia, ad esempio, come la collaborazione tra agenzie spaziali, aziende private e governi possa creare dei sistemi economici sostenibili per il cibo extraterrestre.
I modelli di business legati al vertical farming e alla coltivazione del cibo dello spazio rappresentano opportunità di trasformazione non solo per il settore alimentare. Molte industrie, dal settore energetico alla gestione delle risorse idriche fino all’innovazione tecnologica, potranno trarre vantaggi da queste ricerche.
Sulla Terra, le aziende che adottano questi modelli non solo rispondono alle richieste di sostenibilità dei consumatori, ma possono anche ridurre significativamente i costi operativi e aumentare la resilienza delle proprie catene di approvvigionamento. Nello spazio, la creazione di serre autosufficienti non è solo una questione di sopravvivenza, ma anche di espansione economica, aprendo mercati e servizi ancora inesplorati.
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Il nostro gruppo di ricerca vuole offrire strumenti analitici e strategie pratiche per aiutare imprese e policy maker a sfruttare appieno il potenziale di queste tecnologie. Attraverso studi di caso, modelli econometrici e simulazioni, miriamo a tracciare le traiettorie di sviluppo più promettenti per il prossimo decennio.
In particolare, nei prossimi anni lavoreremo, sul fronte terrestre, con aziende e istituzioni per integrare il vertical farming nelle politiche urbane e nei piani di sviluppo sostenibile. Sul fronte spaziale, valuteremo la fattibilità economica di serre modulari destinate a missioni lunari e marziane.
Vogliamo trasformare il cibo in un elemento chiave per affrontare le sfide globali, dalla sicurezza alimentare alle nuove economie dello spazio.
Questo approccio interdisciplinare, che unisce agricoltura ed economia attraverso l’ausilio di strumenti tecnologici, ci permette di guardare al futuro con ottimismo, immaginando un mondo in cui il cibo non sia solo una necessità, ma un catalizzatore di innovazione e progresso.
Gruppo di ricerca: Paolo Pietro Biancone, Valerio Brescia, Federico Chmet, Federico Lanzalonga, Michele Oppioli, Ginevra Degregori, Lara Demarchi, Federica Bassano, Alessandra Curatolo