“Shortate i bond!” Anglicismi finanziari nel lessico italiano
Il settore della finanza italiana è ricco di prestiti semantici inglesi (anglicismi), che in numero man mano crescente fanno parte del lessico italiano. Per studiare il fenomeno abbiamo deciso di indagare la presenza di alcuni nuovi anglicismi nel doppiaggio italiano di Devils (2020), una serie TV di genere thriller finanziario, confrontando il loro uso nel doppiaggio del film The Big Short (2015).
“Cominciate a shortare ma con molta prudenza” (Devils, 2020).
“Ho controllato questi CDO che volete vendere allo scoperto” (The Big Short, 2015).
Che cosa vuol dire shortare? A cosa ci riferiamo quando parliamo di un trade o di un CDO? La linea di ricerca che voglio raccontarvi qui intende fornire un contributo sugli anglicismi in italiano, nell'ambito specifico del linguaggio finanziario nel doppiaggio cinematografico, partendo dal caso della versione - doppiata in italiano - della serie televisiva Devils (2020) e confrontandola con quella del film The Big Short (2015).
Devils (Diavoli, in italiano) è un thriller finanziario, basato sul libro omonimo scritto nel 2014 dall’operatore finanziario Guido Maria Brera. Nonostante i creatori della serie siano italiani, così come l’attore che interpreta il personaggio principale (Alessandro Borghi), la storia si svolge principalmente a Londra e la lingua parlata nella versione originale è l’inglese. Gli eventi narrati avvengono nel 2011, anche se, tramite una serie di flashback, gli spettatori vengono rimandati al 2001 e al 2008. Le vicende della serie seguono un gruppo di operatori di borsa che lavorano per una delle banche più importanti del mondo (NYL) e rimangono coinvolti in diversi crimini, compreso un omicidio.
The Big Short (La grande scommessa, in italiano) è un film statunitense diretto da Adam McKay, basato sul libro The Big Short: Inside the Doomsday Machine, scritto nel 2010 da Michael Lewis. La storia si basa su eventi realmente accaduti e racconta la crisi finanziaria che colpì gli Stati Uniti nel 2008 e di come un gruppo di investitori avessero intuito cosa stesse per succedere e come riuscirono a trarre vantaggio dall’imminente bolla immobiliare.
Nella nostra ricerca abbiamo deciso di partire dall’analisi di Devils perché è una serie televisiva molto recente, i cui dialoghi doppiati in italiano presentano un numero di anglicismi decisamente elevato. In seguito abbiamo confrontato l’utilizzo di queste parole nel doppiaggio del film realizzato cinque anni prima. Infatti, molte delle situazioni si ritrovano in entrambi i prodotti, pertanto nelle versioni in lingua originale viene spesso utilizzata la stessa terminologia. Lo scopo era di determinare se gli anglicismi riscontrati nella versione italiana di Devils fossero presenti anche nella versione italiana di The Big Short, oppure se si trattasse di nuovi anglicismi che stanno di fatto penetrando nella lingua italiana solo in tempi molto recenti.
Per ragioni storiche ed economiche l'inglese è progressivamente diventato, nell’ultimo secolo, il più grande esportatore lessicale del mondo. Per quanto riguarda il caso specifico dell'Italia, numerosi studi hanno ampiamente indagato l'impatto dell'inglese sulla lingua italiana dimostrando che un gran numero di lessemi inglesi è ormai da tempo parte integrante del nostro vocabolario e che i parlanti nativi italiani producono testi scritti e orali utilizzando parole inglesi accanto a quelle italiane in modo piuttosto naturale.
Tuttavia, il processo di adozione di parole inglesi in italiano non è stato omogeneo e in alcune aree lessicali vi è una maggiore presenza di anglicismi rispetto al linguaggio quotidiano. Tra queste, oltre al linguaggio dell'informatica e della pubblicità, il linguaggio dell'economia e della finanza è senza dubbio una delle aree maggiormente interessate dall’adozione di anglicismi.
Gli anglicismi possono essere suddivisi in varie sottocategorie, tutte presenti nel linguaggio finanziario italiano: anglicismi non adattati (la parola viene mantenuta nella sua forma originale inglese, ad esempio il sostantivo default), anglicismi adattati (la parola viene adattata attraverso l'aggiunta di un suffisso flessivo italiano, ad esempio il verbo tradare), falsi anglicismi (formalmente o semanticamente diversi dalla parola originale inglese, per esempio account per account executive), e anglicismi ibridi (unità lessicali di più parole in cui un elemento inglese è combinato con un elemento della lingua italiana, per esempio “agenzia di rating” o “mutui subprime”).
La nostra analisi sembra confermare i risultati di studi precedenti sulla presenza di anglicismi nella traduzione audiovisiva in generale, in particolare quelli di Gottlieb (2005; 2012), che parla di un fenomeno di "anglificazione" nella traduzione per lo schermo attraverso la presenza di anglicismi negli audiovisivi tradotti, e di Minutella (2017 pag. 100), che sostiene che il numero di anglicismi nell'italiano doppiato vede una crescita nel tempo.
Nella versione doppiata della serie televisiva sono stati individuati nuovi anglicismi (cioè parole non ancora inserite nei dizionari monolingui italiani) che non erano stati utilizzati nel doppiaggio del film realizzato cinque anni prima (nello specifico, l'anglicismo adattato shortare - che nel film viene tradotto come “vendere allo scoperto” - e l'anglicismo non adattato trade - che nel film viene tradotto come “operazione” o “affare”). Ciò potrebbe indicare che si tratta in realtà di anglicismi molto recenti utilizzati nel settore e che il linguaggio specialistico italiano della finanza stia adottando sempre più spesso nuove parole dalla lingua inglese.
Infine, lo studio comprende un'indagine pratica interlinguistica che ha coinvolto un campione di 50 studenti di Economia dell'Università di Torino, per stabilire se tali studenti abbiano familiarità con gli anglicismi sopra citati e se li userebbero in italiano. I risultati di questo studio sembrano stabilire che le due parole non sono ancora percepite come familiari, e gli studenti tendono a optare per diverse parole o espressioni italiane equivalenti (simili a quelle adottate nel doppiaggio di The Big Short).