Identità e diritti umani dei corpi senza nome. L’importanza delle informazioni dentali
Se la mancata identificazione di una salma comporta una violazione dei suoi diritti in termini di identità personale, storia individuale o credo religioso, nei familiari è motivo di ansia e inquietudine. Insieme a DNA e impronte digitali, le informazioni dentali sono il mezzo più efficace e tempestivo per raggiungere questo scopo.
Il racconto si inserisce nella Proposta di Lettura Magnifiche presenze. Visioni dantesche nella ricerca di oggi. La scelta dell'estratto della Divina Commedia e il relativo commento sono a cura del prof. Pirovano e del Comitato studentesco Per correr miglior acque.
Deh, quando tu sarai tornato al mondo
e riposato de la lunga via»,
seguitò 'l terzo spirito al secondo,
«ricorditi di me, che son la Pia;»
(Purgatorio V, vv. 130-133)
Quest'anima, tradizionalmente identificata in Pia dei Tolomei, rivolge a Dante la gentile richiesta di ricordarsi di lei, una volta tornato sulla terra, nelle sue preghiere, perché queste, infatti, possono alleviare o abbreviare la pena delle anime purganti. Senza approfondire troppo il tema religioso della preghiera, riconosciamo, invece, l'importanza di identificare un cadavere. Come esprime bene nel racconto di ricerca Emilio Nuzzolese, ciò permette sì di non violare i diritti del defunto e di ricostruirne la storia, ma soprattutto serve ai suoi cari, i quali possono così mantenere quel legame che la morte ha reciso e provare una certa consolazione per tale mancanza. Dobbiamo apprezzare pertanto il lavoro di coloro che svolgono il delicato quanto fondamentale compito di associare un corpo esamine a un nome, ridonandogli dignità di essere umano.
IDENTITÀ E DIRITTI UMANI DEI CORPI SENZA NOME. L’IMPORTANZA DELLE INFORMAZIONI DENTALI
Identificare un cadavere è la prospettiva imprescindibile di una ricostruzione biografica, della sua storia come anche di tutti gli altri numerosi aspetti di ordine giuridico, etico ed esistenziale. Dietro ogni morto vi è sempre un familiare o una persona vicina: l’incertezza o la mancata identificazione della persona scomparsa, crea, a chi resta, ansia e inquietudine e, in generale, uno stato di salute mentale alterata a causa dell’attesa indefinita verso il ritorno del loro caro. Anche la salma non identificata subisce una violazione dei suoi diritti: senza un nome la salma si vedrà negato il diritto all’identità personale, alla sua storia individuale, al suo credo religioso e alle sua stesse volontà testamentarie.
Come ho scritto in questo Percorso di ricerca, l’odontologia forense, che coniuga, conoscenze odontoiatriche, medicina forense e indagini giudiziali, fornisce risposte efficaci e tempestive per risalire all'identità di resti umani non più riconoscibili visivamente.
La mia attività di ricerca nell'ambito delle applicazioni forensi dell’odontoiatria ai fini dell'identificazione inizia nel 2003 con il dottorato di ricerca in morfometria analitica con applicazioni biomediche e antropologiche dell’Università degli Studi di Bari. A partire da un cranio ritrovato, a cui dover dare un nome mediante l’analisi della linea del profilo facciale, le mie ricerche prevedevano la sovrapposizione cranio-foto della persona scomparsa. Oggi dirigo il laboratorio Laboratorio di Identificazione Personale, Antropologia Forense, Odontologia Forense e Morfologia Facciale, che ha tra i suoi scopi quello di approfondire il significato etico e i diritti umani dei corpi senza vita.
Si tratta di un campo di indagine piuttosto recente, e ha origine proprio in Italia. Nel 2009, anche in collaborazione con la sezione dei Medicina Legale dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, è stata creata una rete di periti volontari pro bono nell’ambito delle rete legale dell’Associazione Penelope Italia onlus, che riunisce famiglie e amici delle persone scomparse della Regione Puglia.
La prima presentazione mondiale in tema di identificazione dentale forense e diritti umani delle vittime del flusso migratorio è, invece, del 2012 e avviene durante il congresso internazionale IDEALS (International Dental Ethics and Law Society) poi pubblicato sul Journal of Forensic Odontostomatology.
Infine vengono costituite due associazioni no profit di odontologia forense umanitaria: a Lione nel 2015 l’AFOHR - Forensic Odontology for Human Rights e a Bari nel 2016 la Dental Team DVI Europe, impegnate a promuovere un più corretto approccio multidisciplinare per ridurre il numero di ‘corpi senza nome’, e ridare nome e dignità alla salma e sollievo ai familiari.
E a UniTo?
Nella sezione di Medicina Legale del nostro Ateneo, diretta da Giancarlo Di Vella, professore ordinario di medicina legale, abbiamo intrapreso numerosi progetti di ricerca nell’ambito della valutazione del danno dentario, della stima dell’età biologica e dell’identificazione sotto il profilo odontoiatrico e antropologico. Tra questi anche la campagna informativa di sensibilizzazione iDENTIficami.
Nell’ambito del Laboratorio di Identificazione Personale intendiamo realizzare un modello innovativo di accertamento autoptico odontoiatrico a distanza, tramite l’invio di immagini e radiografie laddove l’odontoiatra forense non sia disponibile in loco, anche integrando attività di accertamento autoptico su cold cases.
Altro tema di ricerca è il significato etico e i diritti umani dei corpi senza vita, attraverso un’analisi del tempo che intercorre tra ritrovamento e l’attribuzione personale dei resti e le conseguenze in termini economici, se i tempi si allungano, e giuridiche nel caso di una mancata identificazione.
Infine, grazie alla collaborazione con Sara Racalbuto, psicologa presso il servizio di pronto soccorso pediatrico del BAMBI della Città della Salute e della Scienza di Torino, miriamo ad analizzare la sofferenza dei familiari in attesa di avere notizie di un congiunto scomparso, anche nei casi di un ritardo nell’identificazione e quindi ritardo nella elaborazione del lutto.
Lo scopo ultimo è ridare tempestivamente nome, identità e diritti umani ai corpi senza vita attraverso il coinvolgimento sistematico di odontoiatri forensi nelle autopsie a fini identificativi, anche attraverso l’istituzione di un albo nazionale di esperti in odontologia forense e DVI (disaster victim identification) disponibili nelle indagini finalizzate all’identificazione di resti umani e vittime di disastri di massa.