Dieta sostenibile dal passato: cosa possiamo imparare da Teotihuacan, Messico
Le comunità antiche, come gli abitanti di Teotihuacan, in Messico, possono aiutarci a trovare delle risposte ai problemi associati all'alimentazione delle popolazioni urbane di oggi, perché prosperavano senza fare affidamento su grandi animali domestici. Studiando il loro sistema di produzione del cibo, possiamo esplorare pratiche alimentari umane più sostenibili. A tale scopo, applicheremo nuove tecniche basate sulle proteine per identificare i diversi tipi di uccelli che erano presenti in città.

(Nota dell'autrice: questa è una rappresentazione stilizzata della comunità dell'epoca e contiene elementi non storicamente accurati.)
Le persone che vivono nelle grandi città di oggi si affidano in larga misura all'allevamento su larga scala per soddisfare il loro fabbisogno alimentare. Con la crescita delle popolazioni urbane, garantire una sicurezza alimentare sostenibile diventa sempre più difficile. Le pratiche di allevamento industriale hanno raggiunto o superato i loro limiti di sostenibilità, come dimostrano il degrado ambientale di acqua e suolo e l'aumento dei rischi di epidemie virali. È necessario un nuovo modo di nutrire la popolazione urbana mondiale.
Le antiche città che sostenevano grandi popolazioni senza la necessità di allevare animali su larga scala possono aiutarci a rispondere a questa sfida. Teotihuacan, un'antica città mesoamericana presente in Messico dal 100 a.C. al 550 a.C. circa, ospitava una popolazione multietnica di oltre 100.000 abitanti. L'alimentazione era prevalentemente a base vegetale, integrata da animali selvatici e da alcuni animali domestici come il tacchino.
Sembra che i residenti di Teotihuacan avessero un buon accesso alle fonti proteiche, ma non sappiamo ancora come fosse il sistema di produzione alimentare della città. Capirlo è l'obiettivo del mio progetto di ricerca Aviculture, avviato grazie a una borsa di studio Marie Curie PF - European Fellowship.

Il mio progetto inizia con la verifica di due ipotesi: i residenti allevavano un piccolo numero di tacchini e quaglie a livello familiare? Gli alimenti di origine acquatica provenienti dalle vicine zone paludose erano più importanti per la sussistenza di chi viveva in città più di quanto non ci suggeriscano le prove che abbiamo raccolto finora?
Chi come me studia zooarcheologia, ha ipotizzato che tacchini e quaglie potessero essere allevati a Teotihuacan per ricavarne carne o uova; tuttavia, finora non disponiamo di prove rigorose che confermino questa idea. Se riuscissimo a dimostrare che i gusci d'uovo ritrovati a Teotihuacan provengono per lo più da tacchini e quaglie bianche settentrionali piuttosto che da una serie di specie disponibili localmente, ciò supporterebbe l'idea che i residenti allevassero questi uccelli in città. Inoltre, l'abbondanza di giovani tacchini e quaglie e di gusci d'uovo con prove di sviluppo embrionale in fase avanzata potrebbe aiutarci a distinguere tra uccelli allevati per la carne (dove le uova si schiudono) e uccelli allevati per le uova (dove le uova vengono consumate prima dello sviluppo embrionale).
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Nonostante la vicinanza di Teotihuacan a cinque grandi laghi e l'importanza ben documentata delle risorse lacustri nelle culture successive di questa regione, non possiamo affermare con certezza che i cibi acquatici fossero un'importante fonte di sostentamento. Questa mancanza di prove è dovuta al fatto che i piccoli pesci, gli insetti e le piante che le persone raccoglievano si decomponevano rapidamente oppure venivano consumati interamente, ossa comprese.
Ciò che invece è arrivato fino a noi sono i resti di uccelli acquatici come anatre, folaghe e piovanelli, anche se le loro ossa possono essere molto frammentate. Se riuscissimo a identificare con certezza le ossa di uccelli provenienti da Teotihuacan, potremmo confrontare la frequenza con cui venivano consumati gli uccelli acquatici rispetto a quelli terrestri, come tacchini e quaglie. Inoltre, l’identificazione di un'ampia varietà di uccelli acquatici ci potrebbe suggerire che le persone li cacciassero direttamente, poiché i modelli economici dell’epoca mostrano che le famiglie che compravano gli animali al mercato consumavano un numero inferiore di specie rispetto a quelle che li cacciavano autonomamente.
Per dimostrare queste ipotesi, dobbiamo identificare con precisione ossa ed esemplari di gusci d’uovo, anche se fortemente frammentati. La mia ricerca integra metodi tradizionali e tecniche all’avanguardia per migliorare la nostra capacità di riconoscere ossa di uccelli e gusci d’uovo provenienti da siti archeologici.
Tradizionalmente, studiose e studiosi hanno utilizzato la dimensione e la forma delle ossa e dei frammenti di guscio d’uovo per distinguere le diverse specie di uccelli. Tuttavia, la natura fragile di questi materiali rende l’identificazione estremamente complessa. Le proteine, invece, possono sopravvivere anche in piccoli frammenti e possono essere analizzate tramite spettrometria di massa. Grazie a questa tecnica, che consente di rilevare e quantificare le molecole in base al loro rapporto massa/carica, è possibile recuperare sequenze proteiche e distinguere con maggiore precisione le diverse specie di uccelli.
Per applicare questo metodo, sfrutteremo il vasto numero di genomi aviari ricostruiti per sviluppare nuove librerie di riferimento delle proteine degli uccelli, migliorando così la nostra capacità di identificare un'ampia gamma di specie. Inoltre, utilizzeremo la microscopia elettronica a scansione sui gusci d'uovo, che ci permetterà di individuare tracce di riassorbimento mammillare, un indicatore del fatto che un uccello si sia schiuso.
Combinando l'identificazione tradizionale con l'analisi basata sulle proteine e la microscopia elettronica a scansione dei gusci d'uovo per determinare se gli uccelli si fossero schiusi, potremo ricostruire con un livello di dettaglio senza precedenti le specie aviarie che nutrivano gli abitanti di Teotihuacan.
Infine, analizzando i modelli di diversità delle specie in tutta la città, potremo ottenere un quadro più chiaro su come le persone procuravano il loro cibo: se attraverso la caccia, l'allevamento o il commercio.
L'allevamento di piccoli animali può essere meno dannoso per l'ambiente. Questo progetto mira a dimostrare che i grandi animali domestici non sono indispensabili per sostenere popolazioni urbane di grandi dimensioni e metterà in evidenza approcci alternativi alla produzione alimentare. Inoltre, questa ricerca sottolineerà il ruolo fondamentale che laghi e zone paludose svolgono nella produzione di cibo. Negli ultimi due secoli, questi ecosistemi sono stati ampiamente sfruttati, nonostante la loro importanza per la salute ambientale. Evidenziando un ulteriore beneficio di questi ambienti, intendiamo promuoverne la conservazione e il ripristino.
Le pratiche economiche e le reti che hanno sostenuto la produzione alimentare a Teotihuacan possono offrire un modello per strutturare la nostra produzione di cibo in modo più sostenibile, garantendo un accesso più equo alle risorse alimentari.