MammalNet: basta un click per aiutare la ricerca a monitorare la fauna selvatica
Uno Scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) si avventura baldanzoso sul selciato di un quartiere di Torino, alla ricerca di semi e frutta secca. Dalla finestra di casa, Luca osserva e immortala la scena con il suo cellulare, condividendola su una speciale App. Grazie al progetto europeo di Citizen Science MammalNet, quel semplice gesto, sommato a quello di tanti altri cittadini e cittadine, costituirà un dato prezioso per il monitoraggio dei mammiferi selvatici europei.
Foto: Luca Giordano
È tarda sera e il traffico intenso che caratterizza il rientro a casa dopo una giornata lavorativa ha ormai lasciato il posto alla quiete. Giunto nei pressi di Ivrea, un comune piemontese noto ai più per il suo storico Carnevale, Paolo scorge qualcosa di inusuale accanto alla carreggiata: probabilmente si tratta di una volpe, investita da un autista troppo frettoloso. Quando accosta per rimuovere il corpo dello sfortunato animale dalla strada, Paolo nota alcuni dettagli inconsueti: le dimensioni del giovane canide sono maggiori di quelle di una volpe, ma inferiori rispetto a quelle di un lupo, la coda è corta e tozza e il mantello è fulvo-rossastro. Il nostro protagonista ancora non sa che, con la sua segnalazione, contribuirà al primo ritrovamento e recupero a fini di studio di un esemplare di Sciacallo dorato (Canis aureus) sul suolo piemontese.
Alle prime luci dell’alba, Renato e la figlia Elena si apprestano a fare una passeggiata dietro casa, nelle foreste casentinesi. Ogni sabato mattina, da più di un anno, hanno una tappa fissa: su un abete a pochi minuti di cammino hanno infatti apposto una fototrappola, una “scatola magica”, come ama definirla la piccola Elena, che ogni volta riserva loro grandi sorprese attivandosi al passaggio degli abitanti del bosco e scattando foto e video. In poco tempo hanno scoperto che a pochi passi da casa transitano tassi, volpi, cinghiali e persino qualche maestoso cervo. Oggi, tuttavia, tra le immagini catturate dalla fototrappola, c’è un video di 15 secondi ancor più interessante; la mascherina facciale e la coda a strisce non lasciano dubbi: si tratta di un procione (Procyon lotor), una specie alloctona sporadicamente segnalata in Italia, in particolare in Lombardia e in Toscana. La condivisione del breve video costituirà un contributo importante per gli scienziati che si occupano dello studio della fauna selvatica, al fine di valutare l’areale di diffusione di questa specie aliena, originaria del Nord America.
La primavera è appena iniziata, ma le spiagge liguri iniziano già a gremirsi di gente. C’è chi legge il giornale, chi approfitta delle belle giornate per fare jogging e chi si concede un picnic sotto l’ombrellone. Tra la folla si aggira, senza mostrare timore, anche un gruppo di cinghiali (Sus scrofa), ospiti inattesi e non molto graditi, alla frenetica ricerca di qualcosa da mangiare. Sono in molti a immortalare la scena con il cellulare, e in poche ore video e foto sono già virali sui social. Tra gli increduli spettatori c’è anche chi invia una foto sull’app iMammalia, fornendo un dato importante per il monitoraggio di questa specie nei pressi dei centri urbani. Indirettamente, questa segnalazione potrà contribuire al monitoraggio e al contenimento di malattie trasmesse da questi animali, come la peste suina africana.
Foto: https://mammalnet.com/
I tre casi sopracitati costituiscono solo alcuni esempi dell’importanza che gioca, specialmente nel presente contesto di rivoluzione digitale, la Citizen Science, ovvero il coinvolgimento diretto della cittadinanza nell’ambito della ricerca scientifica. È proprio ai cittadini e alle cittadine che si rivolge MammalNet, un progetto europeo promosso dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e coordinato in Italia dai Dipartimenti di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino e di Sassari.
La penisola italiana ospita oltre 100 specie di mammiferi selvatici: molti sono diffusi più o meno abbondantemente anche in altri paesi europei, ma alcuni, come il camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata) e l’orso marsicano (Ursus arctos marsicanus), costituiscono delle unicità del territorio italiano. Altri, ancora, infine, costituiscono delle anomalie: si tratta di specie alloctone, ovvero specie non native introdotte volontariamente o involontariamente dall’essere umano al di fuori del loro areale. Tra le più note si annoverano lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis), la nutria (Myocastor coypus) e il silvilago, o minilepre (Sylvilagus floridanus).
Con il progetto europeo MammalNet, comuni cittadini e cittadine partecipano alla ricerca scientifica e collaborano alla raccolta di dati sulla diffusione dei mammiferi selvatici grazie a una semplice app: iMammalia. Questa intuitiva applicazione permette di caricare immagini e video del mammifero selvatico avvistato o dei segni del suo passaggio, come impronte o palchi, in modo semplice, veloce e fornendo indicazioni utili al riconoscimento della specie, che verrà confermato dagli esperti del settore. I dati raccolti con l’app iMammalia contribuiranno alla corretta gestione e conservazione della fauna selvatica e saranno al servizio della scienza e della cittadinanza, in uno sforzo comune di monitoraggio, conservazione e prevenzione delle malattie trasmesse dalla fauna.