Storie di ricerca

Diritto nell’Universo: chi decide le regole dello spazio?

Questo contenuto fa parte del tema del mese: Spazio

Nell’immaginario collettivo i concetti di diritto e spazio appaiono distanti tra loro anni luce. L’immagine del martelletto sul banco del tribunale ben poco ha in comune con quella del sistema solare o anche solo di una navicella spaziale. Ma è veramente così? La corsa allo spazio, recentemente tornata al centro delle agende politiche dei governi nazionali e dei piani di sviluppo dei grandi players economici, fa del “cielo stellato” un ambiente in cui si sviluppano azioni e relazioni sociali che, in quanto tali, necessitano di regole. Parafrasando il brocardo latino, quindi, si può dire che ubi spatium, ibi jus.

Dipartimento / Struttura
Giurisprudenza
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Da sempre lo spazio rappresenta mistero, magia e poesia. Cose che, a essere onesti, ben poco sembrano connesse al tema del diritto. Il Piccolo Principe così come i racconti di chi ha assistito alla prima corsa allo spazio e alla conquista della luna o, ancora, le trasmissioni di divulgazione scientifica sulla complessità di ciò che ci sovrasta, ben poco si legano all’immagine stereotipata del martelletto o della toga di un giudice.

Eppure spazio e diritto hanno legami profondissimi. Anche se i termini non sono equivalenti, ci piace ricordare che già Kant aveva posto in intima relazione il cielo stellato e la legge morale. Senza voler scomodare le vette più alte del pensiero moderno, però, basta qui sottolineare che spazio e diritto condividono due concetti fondamentali: sistema e regole. Come ogni ordinamento giuridico è la risultante di un sistema di regole, così anche il “cielo stellato” è un sistema di elementi che interagiscono secondo regole ben precise.

Se lo spazio inteso come ambiente fisico è governato da regole scientifiche, che servono per descrivere le interazioni tra corpi celesti, il diritto si connota per la natura eminentemente prescrittiva dei suoi precetti, perché sono finalizzati a governare fenomeni sociali. In questo senso si giustifica l’apparente sconnessione tra spazio e diritto.

Eppure, possiamo davvero dire che non vi sia una dimensione giuridica quando si parla dello sfruttamento delle terre rare presenti sui corpi celesti o, ancora, del funzionamento della Stazione spaziale internazionale, in cui sono coinvolte diverse potenze mondiali? E si può escludere la rilevanza dell’aspetto giuridico in alcuni esperimenti scientifici svolti nello spazio, quali attività di space farming o sperimentazioni medicali, o anche solo delle attività di rilevazione e misurazione di dati?

A ben guardare, lo spazio è “pervaso” dal diritto. Volendo sintetizzare la complessità della questione, lo spazio può assumere una duplice valenza. Esso può invero essere identificato come un “territorio” dove gli esseri umani, in quanto singoli o rappresentanti di organi istituzionali, svolgono alcune azioni.

In questo senso, ad esempio, assumono rilievo giuridico tutte le installazioni in orbita di satelliti o strutture che possano portare a una posizione di predominio di alcuni Paesi nei confronti di altri. Nell’era della new space economy, non meno importanti appaiono le conseguenze delle azioni di alcuni soggetti  privati. Si pensi a Starlink: il lancio di costellazioni di satelliti operata dall’azienda di Elon Musk, SpaceX, rischia di portare, in un prossimo futuro, alla saturazione delle orbite disponibili. Ancora, si possono richiamare le dichiarazioni di alcuni grandi players (come Virgin Galactic, oltre che SpaceX) sull’intenzione di colonizzare la luna o Marte al fine di trarre profitto dallo sfruttamento economico delle loro risorse. 

Sotto diverso profilo, sempre maggiore attenzione è rivolta alle conseguenze del crescente volume dei detriti spaziali, perché - oltre a inquinare il suolo terrestre quando cadranno - rischiano di danneggiare altri oggetti in orbita: come gestire quindi il recupero dei rifiuti nello spazio? Il diritto, in questo caso, serve a ripartire correttamente ruoli e responsabilità tra soggetti pubblici e privati.

Nella stessa dimensione, infine, si possono far rientrare tutti gli aspetti preparatori delle operazioni spaziali: da un lato abbiamo quelle dei governi nazionali, che sono sono il frutto di grandi commesse pubbliche e accordi di cooperazione governati da regole sovranazionali, dall’altro la mole crescente di attività spaziali svolte da privati richiede complesse procedure di autorizzazione, che a loro volta sono disciplinate da regolamenti nazionali e internazionali volti anche a tutelare i soggetti terzi (si pensi ai danni causati sulla terra o su un velivolo dalla caduta di un satellite).

In una seconda accezione, lo spazio può essere concepito come uno “strumento”. La dimensione extra-atmosferica, infatti, può assumere un’importanza fondamentale per lo svolgimento di attività di interesse “terrestre”.

Si pensi alla collocazione di impianti satellitari di osservazione della terra: a chi appartengono i dati estratti dalle attività di telerilevamento? Possono essere venduti o devono essere considerati bene dell’umanità? Ancora, qual è il quadro normativo che governa le scoperte scientifiche fatte nello spazio? Capita spesso che team internazionali sviluppino i propri esperimenti su piattaforme di Paesi terzi: quali sono le norme sulla protezione intellettuale della scoperta? E quelle sulla sua commercializzazione? E le eventuali prescrizioni in campo di bioetica implicate nelle  attività di sperimentazione medica e farmacologica?


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Insomma, che si tratti della ideazione, costruzione e gestione della base spaziale di Interstellar o della coltivazione e tutela della rosa del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, spazio e diritto paiono avvinti da un legame tanto profondo quanto difficile da ridurre a sistema.
Diverse sono le competenze necessarie per poter dare una risposta ai mille quesiti che lo sviluppo delle attività spaziali pone. Oltre alle tradizionali conoscenze di diritto internazionale, un ruolo sempre più importante deve essere riconosciuto alle competenze in diritto pubblico, così come in quello commerciale e tributario. Ultimo ma non ultimo, in un contesto caratterizzato dalla crescente partecipazione dei governi nazionali, anche la comparazione di modelli e ordinamenti è fondamentale per trovare le soluzioni più efficaci affinché lo sviluppo del settore sia giusto e sostenibile. È proprio per raccogliere questa sfida che il Dipartimento di Giurisprudenza ha deciso di creare il gruppo di ricerca sul diritto dello spazio!