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Cibo, Agricoltura e Allevamenti

One Health: una sfida multidisciplinare per il benessere di tutte le specie

Foto: Bekah Russom / Unsplash

Salute umana, malattie delle piante, sicurezza alimentare, benessere animale. Concetti apparentemente separati tra loro e invece intimamente connessi, come ci ha recentemente mostrato la pandemia causata dal Coronavirus. Le risposte alle grandi sfide del nostro tempo possono risiedere allora nell’approccio One Health, promuovendo la ricerca multidisciplinare per migliorare la salute e il benessere di tutte le specie.

Negli ambienti accademici e non solo è sempre più in voga l’espressione One Health che, secondo una visione olistica globale, riconosce la stretta connessione tra salute umana e salute degli ecosistemi terrestri. Sebbene la consapevolezza dell'importanza di questo concetto stia aumentando, mancano ancora la promozione della ricerca di base secondo il principio One Health e l'implementazione di questo concetto nei servizi sanitari nazionali.

Una ricerca sulla salute richiede una stretta collaborazione di medici, veterinari, biologi, chimici, botanici e professionisti delle scienze ambientali. Se correttamente implementata, questa visione consentirà di accelerare le scoperte della ricerca biomedica, migliorare l'efficacia della salute pubblica, espandere rapidamente la base di conoscenze scientifiche e migliorare l'educazione medica e l'assistenza clinica.

L’approccio One Health propone una prospettiva univoca che, trasversalmente, va dalle discipline medico-scientifiche a quelle della sanità pubblica, dalle discipline veterinarie a quelle agronomiche passando per le ricerche di base della chimica e della biologia molecolare, il cui obiettivo è quello di affrontare in modo più efficace i problemi di patologie emergenti applicando un programma innovativo e integrato. Questo permetterebbe di colmare il divario tra le varie aree nell’ambito della salute animale e umana (ad esempio problemi clinici, malattie infettive, diagnosi, patologia, ispezione degli alimenti, igiene, allevamento di animali), promuovendo la ricerca multidisciplinare per migliorare la salute e il benessere di tutte le specie.

Nella visione One Health le piante rivestono un ruolo fondamentale. L’idea di coltivare piante per la salute umana e il benessere generale, piuttosto che per il consumo come solo cibo, sta cambiando la percezione delle persone nei confronti della biotecnologia vegetale e della biologia sintetica. La risurrezione della connessione a lungo dimenticata tra piante e salute ha lanciato una nuova generazione di terapie botaniche, che includono integratori alimentari, alimenti funzionali, prodotti farmaceutici e miscele di farmaci multicomponente. I progressi tecnologici e metodologici hanno trasformato in realtà la scoperta, la validazione e la produzione di sostanze fitochimiche di alto valore e la terapia botanica è diventata un settore promettente.

In questo contesto si inseriscono le nostre ricerche che, come abbiamo raccontato qui e qui, hanno come focus di interesse gli strigolattoni, ormoni che aiutano le piante a far fronte a situazioni di stress, ma che si rivelano risorse dalle molteplici potenzialità applicative in ambito sia di agricoltura sostenibile sia di salute umana.

La ricchezza e la diversità di nuovi farmaci che possono essere sviluppati a partire dalle piante sono state ulteriormente incrementate dall’avvento preponderante della chimica combinatoria e della progettazione di farmaci attraverso tecniche computazionali, che noi stesse sfruttiamo nelle nostre ricerche. È tuttavia possibile che diversi composti di origine vegetale con alto valore farmacologico rimangano ancora da scoprire, sia perché prodotti in piante non facilmente accessibili, sia a causa della mancanza di metodologie avanzate di isolamento e screening. Tutte le specie di piante viventi contengono composti bioattivi, la cui diversità chimica è sicuramente superiore a quella di qualsiasi biblioteca chimica creata artificialmente dall’essere umano.

Quali prospettive?
Una grande sfida per le terapie a base fitochimica è rappresentata dalla comprensione di complessi percorsi biosintetici e dal loro utilizzo per la prevenzione e il trattamento di malattie complesse. Allo stesso modo, è necessario valutare la compatibilità di prodotti fitochimici multifunzionali e di complessi estratti vegetali multicomponenti per il trattamento di malattie specifiche. Poiché gli approcci olistici alla prevenzione e alla cura delle malattie stanno guadagnando sempre più popolarità, convincere il mercato dei consumatori a fare scelte alimentari salutari potrebbe essere più facile di quanto attualmente previsto.

Le piante rappresentano la fonte rinnovabile più abbondante di composti di alto valore, poiché si sono evolute per sintetizzare in modo efficiente una gamma di prodotti naturali complessi. Il risultato di notevoli progressi nell'ingegneria metabolica, nella biologia sintetica, nella genomica, nella proteomica, nella caratterizzazione funzionale e molecolare e nello screening farmaceutico o nutraceutico apre la strada alla terapia botanica. In questa prospettiva, se gli agricoltori saranno in grado di adattare, con profitto, le pratiche agricole per la produzione di colture che promuovono la salute, potremmo avere, in futuro, un pianeta sempre più verde e sano.

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