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Epidemiologia, Terapie e Politiche sanitarie

Prevenire i rischi del riuso di acque reflue depurate in agricoltura

Foto: Sam Hojati / Unsplash

La nostra ricerca è volta a indagare i potenziali rischi microbiologici associati alle acque reflue depurate prodotte in impianti che usano diverse tecnologie, con l'obiettivo di prevenire i possibili impatti per la salute pubblica derivanti dal loro riutilizzo in agricoltura e altri ambiti.

La possibilità di riutilizzare le acque di scarico urbane depurate in agricoltura e in altri contesti è una risposta efficace alla carenza d’acqua di un Paese. Il riuso permette infatti:

- di soddisfare parte della richiesta idrica, riducendo i prelievi delle risorse idriche;
- di disporre di acqua che risente meno dei fenomeni meteorologici e climatici, con una conseguente maggiore continuità della fornitura;
- di limitare i conflitti tra diversi usi;
- di ridurre l’impatto sulla qualità dei corpi idrici e sul suolo.

Tuttavia le acque depurate potrebbero essere contaminate da microrganismi patogeni umani, come virus, batteri e protozoi enterici (nonché avere un ruolo nella diffusione dell’antibiotico resistenza). Quindi, se vengono riusate in agricoltura per l’irrigazione delle coltivazioni c’è il rischio di un potenziale trasferimento di questi microorganismi sul terreno e sul prodotto coltivato - specie se si tratta di prodotti orticoli - con implicazioni per l’ambiente e per la salute.

La nostra attività di ricerca, finanziata dalla fondazione AMGA e svolta in collaborazione con IREN SpA, intende indagare i potenziali rischi e verificare la capacità degli impianti di depurazione di eliminare questi pericoli. E farlo è importante innanzitutto perché i reflui in ingresso ai depuratori hanno caratteristiche diverse in relazione ai tipi di refluo collettato e ai periodi dell’anno (per es. le variazioni stagionali della quantità di refluo nelle aree turistiche). In secondo luogo gli impianti di depurazione usano tecnologie di trattamento differenti (come l’ipoclorito di sodio, il biossido di cloro, l’acido peracetico, i raggi UV o membrane cave) che possono avere efficacia diversa nella riduzione o eliminazione dei microorganismi patogeni e/o di altri contaminanti.

Stiamo pertanto effettuando un confronto tra le caratteristiche microbiologiche del refluo prima e dopo il trattamento di disinfezione nei diversi impianti di depurazione. Le analisi microbiologiche comprendono, oltre alla quantificazione dei microorganismi indicatori di contaminazione fecale (es. E. coli) previsti dalla normativa di riferimento, anche la ricerca di altri microorganismi (E. coli patogeni, Salmonella, Legionellaecc.). L’impiego di metodi molecolari per la determinazione dei microorganismi è fondamentale per dare un quadro più approfondito della contaminazione e della capacità di abbattimento dei trattamenti di disinfezione. Questo approccio analitico ci permetterà anche di valutare la reale capacità predittiva degli indicatori microbiologici individuati dalla normativa per valutare la qualità microbiologica dei reflui di depurazione.

Gruppo di ricerca: Elisabetta Carraro, Silvia Bonetta, Cristina Pignata, Sara Bonetta.

Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Elisabetta Carraro
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

19 marzo 2021

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