La nostra ricerca si sviluppa attraverso un approccio multidisciplinare: mediante la valutazione qualitativa e quantitativa, in campioni biologici (umani ed animali), della presenza di amianti, minerali asbestiformi e altre fibre inorganiche aerodisperse e respirabili è possibile approfondire le conoscenze relative alla loro interazione con l'organismo e alle ricadute sulla salute umana.
Numerosi studi epidemiologici hanno ampiamente dimostrato nell’uomo la correlazione tra specifiche esposizioni di tipo occupazionale (alte dosi) a determinati minerali asbestiformi (non esclusivamente ad amianti) e caratteristiche patologie polmonari.
Uno dei nostri obiettivi è la valutazione indiretta dell'esposizione ambientale (a basse dosi) a fibre inorganiche (naturali e sintetiche), utilizzando opportune popolazioni animali definite “sistemi sentinella”.
Alcuni studi documentano la presenza di amianto nelle urine di soggetti con esposizione occupazionale come indicatore di esposizione recente. La ricerca di fibre inorganiche in questo liquido biologico ha lo scopo di individuare una eventuale correlazione con le concentrazioni di tali fibre aerodisperse e respirabili. Con questa finalità alcune indagini preliminari sono già state effettuate.
La nostra ricerca fornisce inoltre un importante strumento nell’ambito della medicina forense per la diagnosi delle malattie asbesto-correlate che attualmente rappresenta una complessa questione legale, sociale e politica.