Sono ancora nei nostri occhi le distruzioni dei terroristi dell’Isis nei siti in Iraq e Siria, volte a cancellare il passato comune, simbolo di un forte legante tra culture ed etnie. La cooperazione dell’Italia con l’Iraq, e quella di UniTo attraverso il CRAST - Centro ricerche archeologiche e scavi di Torino per il Medio Oriente e l'Asia -, risale a oltre 50 anni fa e si è rinforzata molto dopo il saccheggio dell’Iraq Museum di Baghdad (2003), continuando anche durante i recenti conflitti. Oggi gli archeologici torinesi sono impegnati su tre fronti:
- a Tulul al Baqarat (Iraq centro-meridionale), un sito mutilato dagli scavi clandestini, ma di grande importanza storica;
- la sensibilizzazione e formazione di personale iracheno e la divulgazione rivolta alla popolazione per una maggiore consapevolezza del proprio patrimonio culturale;
- riapertura e riallestimento delle sale dell’Iraq Museum di Baghdad, scrigno di tesori fondato da un'incredibile nobildonna inglese, Gertrude Bell: avventuriera, archeologa, spia, personaggio politico, prima direttrice delle antichità irachene. La riapertura del Museo di Baghdad è un segnale forte che intende affermare l’importanza della Storia e la necessità di proteggere il comune patrimonio culturale dell’uomo a fronte delle dissennate distruzioni. L'intervento italiano, grazie anche all’impegno costante di CRAST e UniTo, è stato fondamentale per arrivare a questo risultato.