Il sistema islamico di intermediazione finanziaria, sorto poco più di trent'anni fa, presenta trend di crescita del 15-20% all'anno e la sua attività si ispira ai principi morali ed etici della Sharia, conforme ai dettami del Corano che vieta l'applicazione di tassi di interesse e la realizzazione di profitti basati su una eccessiva incertezza. La popolazione musulmana nel mondo si aggira a oggi intorno a 1,6 miliardi di persone mentre la presenza di musulmani in Italia secondo le stime ha raggiunto più di 1,2 milioni di persone. Alla religione musulmana corrisponde un modello alternativo di finanza, la finanza islamica, che a oggi è presente in circa 75 paesi del mondo con un totale di attività di più di 1000 miliardi di dollari: si contraddistingue per l'accostamento tra finanza e valori etici e morali, questi ultimi determinanti nella definizione delle regole e norme alla base del funzionamento del sistema bancario islamico, che si concretizzano in diversi precetti, il più importante dei quali è il divieto di corresponsione degli interessi.
Gli aspetti etici islamici sono di interesse, inoltre, per favorire i processi e i percorsi di internazionalizzazione delle aziende: considerato che la popolazione musulmana rappresenta il 24% della popolazione mondiale, ne fa di essa una quota di mercato enorme di destinazione che non può essere ignorata. Da qui emergono i filoni di ricerca nell'ambito del cibo etico (halal food) e della moda etica (modest fashion e halal cosmetic).