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Terra e Oceani

Obiettivo #14: la vita sott'acqua

Gli oceani del mondo - la loro temperatura, la loro composizione chimica, le loro correnti e la loro vita - influenzano i sistemi globali che rendono la Terra un luogo vivibile per il genere umano. Un’attenta gestione di questa fondamentale risorsa globale è alla base di un futuro sostenibile.

Alessandro Piovano (Dipartimento di Chimica) la plastica è oggi tra i principali rischi per la vita sott'acqua, in particolare quella degli oceani. Tuttavia lei sostieneche da problema, la plastica stessa può diventare la soluzione. In che modo?
Nel tempo la diffusione delle plastiche ha permeato tutta la società moderna, vero emblema dell’attività antropogenica dell’ultimo secolo. Le gravi ricadute ambientali scuotono l’opinione pubblica, portando alla demonizzazione delle plastiche e della loro produzione. Invece è proprio da qui che bisogna ripartire per risolvere il problema dell’inquinamento da plastica: solo aumentando il valore aggiunto (come le proprietà meccaniche e termiche) in produzione (pur con gli stessi reagenti a basso costo) si può rendere più economicamente vantaggioso il recupero e riutilizzo a fine vita, nell’ottica di un’economia circolare.

Luca Pellegrino (Dipartimento di Scienze della Terra), per descrivere lo status attuale dei mari e degli organismi che li abitano e provare a delinearne gli scenari futuri anche in relazione alla crisi climatica, occorre innanzi tutto studiare i cambiamenti geologici avvenuti in passato. Lei si occupa di Mar Mediterraneo, cosa è dunque successo nel Mare Nostrum tra i 7 e i 5 milioni di anni fa?
Nell'ambito del nostro gruppo di ricerca, mi occupo di diatomee, organismi unicellulari marini e dulcicoli in grado di effettuare la fotosintesi e caratterizzati da una parete cellulare silicizzata. Questi microscopici organismi sono utili indicatori ambientali, molto sensibili alle variazioni fisiche e chimiche delle acque in cui vivono. Con l'ausilio della microscopia ottica ed elettronica, studio i loro resti fossili rinvenibili nei sedimenti marini del Miocene superiore dell'area mediterranea. Cerco così di ricostruire i processi oceanografici che ne hanno favorito l'incredibile diffusione durante un periodo estremamente complesso della storia geologica del Mare Nostrum. Infatti, intorno a 7 milioni di anni fa, l'area che attualmente corrisponde allo Stretto di Gibilterra andò incontro a una progressiva chiusura, compromettendo le comunicazioni con l'Oceano Atlantico; quasi contemporaneamente, sui fondali di gran parte del Mediterraneo iniziarono a depositarsi sedimenti caratterizzati da un'impressionante quantità di resti di diatomee; a partire da circa 6 milioni di anni fa iniziò la deposizione di impressionanti volumi di rocce evaporitiche, contenenti minerali come gesso e salgemma. La cosiddetta "crisi di salinità messiniana" durò fino a circa 5 milioni di anni fa, quando la deposizione evaporitica si interruppe e nel Mediterraneo si ripristinarono condizioni marine "normali". Tuttavia, si è ancora lontani da una piena comprensione di questi processi, che continuano a rappresentare un importante oggetto di dibattito nella comunità geo-paleontologica mondiale.

Damiano Cortese (Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne), come si possono realizzare contemporaneamente e in modo equilibrato conservazione delle risorse e della biodiversità marina e sviluppo di nuovi modelli di business sostenibili?
Le ricerche condotte presso l'Area Marina Protetta di Torre Guaceto (BR) (2014-18) hanno permesso di comprendere il reale nesso tra le tre direttrici della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica. Fondamentale, nella conservazione delle risorse naturali, è il coinvolgimento attivo degli stakeholder, attraverso sensibilizzazione e formazione che sono elementi fondamentali per la partecipazione. Ciò porta a una condizione di protezione della biodiversità che preserva al contempo attività produttive tradizionali altrimenti a rischio e ne genera ulteriori, prima neppure prese in considerazione.

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Intervista a

Alessandro Piovano
Luca Pellegrino
Damiano Cortese
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

A cura di

Redazione FRidA
Pubblicato il

18 marzo 2020

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