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Alla ricerca della saggezza antica: un progetto per ricostruire il pensiero degli stoici

Lo stoicismo deve il suo nome da "Stoà Pecile", il portico di Atene (andato distrutto) dove Zenone impartiva le sue lezioni. In foto, particolare della vicina Stoà di Attalo. (Credits: Getty Images)

Quale è il senso dello studio del passato e in particolare del pensiero antico? Il progetto ERC-Consolidator Grant "APATHES" cerca di dare una possibile risposta a questa domanda. Esso mira infatti a rifare interamente la raccolta dei frammenti e delle testimonianze degli Stoici antichi (Stoicorum Veterum Fragmenta) pubblicata a Lipsia dal grande filologo classico Hans von Arnim (1859-1931) circa centovent’anni fa. Il nuovo von Arnim getterà nuova luce sulla logica, la fisica e l’etica ellenistiche.

Insieme all’epicureismo e allo scetticismo, lo stoicismo rappresenta una delle principali scuole filosofiche dell’età ellenistica. Il fondatore della Stoa fu Zenone di Cizio (IV-III sec. a.C.). Zenone, il suo successore Cleante di Asso e soprattutto l’allievo di quest’ultimo, Crisippo di Soli, rappresentano i tre maggiori esponenti della fase più antica di questa scuola. Ma lo stoicismo antico è costellato da tutta una serie di altri filosofi che non sempre hanno avuto l’attenzione che meritano.

Dei primi Stoici conserviamo soltanto una serie sterminata di testimonianze indirette, a parte alcuni rilevanti frammenti originali trasmessi dalla tradizione manoscritta e soprattutto dai Papiri Ercolanesi, ossia i rotoli della biblioteca della Villa dei Pisoni di Ercolano, ritrovati carbonizzati (per via dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.) nel XVIII secolo. Il nucleo più antico del settore greco della biblioteca è rappresentata da rotoli databili addirittura al III-II secolo a.C., che il filosofo epicureo Filodemo di Gadara portò da Atene quando si trasferì a Ercolano intorno al 75 a.C.

Tutto il materiale sugli antichi stoici a noi noto è stato raccolto, agli inizi del secolo scorso, da Hans von Arnim nei suoi Stoicorum Veterum Fragmenta (1903-1905): un’opera fondamentale che, dopo alcuni parziali tentativi di correggerla e integrarla, necessita di un sistematico rifacimento tanto sul piano storico-filosofico quanto su quello filologico.

Il progetto APATHES (Assessing Philosophical Authors and Texts from Herculaneum and elsewhere on Early Stoicism: Insights into ancient logic, physics, and ethics towards a new von Arnim) si propone di realizzare questo ambizioso obiettivo attraverso una metodologia innovativa e interdisciplinare, che si servirà di varie ‘anime’ dell’antichistica: dalla Papirologia alla Storia della filosofia antica, dalla Filologia classica all’Epigrafia, fino alle nuove tecniche per decifrare le scritture degli antichi manoscritti (tra i quali la tomografia a contrasto di fase recentemente applicata ai rotoli ercolanesi).

Il progetto, insieme all’impulso della nuova cattedra di Papirologia presso il Dipartimento di Studi Storici, mira perciò a rafforzare la centralità dell’antichistica all’Università degli Studi di Torino. Esso attrarrà, anche attraverso progetti complementari, alcuni tra i migliori talenti internazionali nel campo della Papirologia, della Filosofia Antica e della Filologia classica, e cercherà di interloquire costantemente con i centri più vivi della cultura torinese, in particolare con il Museo Egizio, che nel 2024 celebrerà il suo bicentenario.

Il nuovo von Arnim porterà a una vera e propria rivoluzione nello studio del pensiero antico, specialmente di quello ellenistico. Metterà a disposizione delle ricercatrici e dei ricercatori uno strumento indispensabile per approfondire una prospettiva sulla logica, la fisica e l’etica antiche alternativa, su molti punti, al platonismo e all’aristotelismo dominanti.

Non saranno di minore portata gli effetti che un progetto di questo tipo avrà sugli studi dedicati all’influsso che lo stoicismo ha esercitato sullo sviluppo del pensiero occidentale, fino all’epoca moderna (da Lipsius a Montaigne, da Spinoza a Frege). Inoltre, nonostante le abissali differenze storico-culturali che ci separano da loro, le risposte che quei filosofi davano, ad esempio, a temi come la morte, il dolore, il desiderio, il piacere, il vizio e la virtù, sono di straordinaria attualità e quasi corteggiano il nostro animo alla continua ricerca di un senso.

Per questo, molti aspetti della filosofia stoica saranno in grado di attirare l’attenzione anche del grande pubblico, che guarda con sempre maggiore curiosità al passato e alle vie antiche della saggezza. Sotto questo punto di vista, le filosofie ellenistiche sono una vera e propria miniera d’oro: accanto a un linguaggio tecnico e a una ricerca complessa sulla struttura della realtà, esse ci forniscono preziosi insegnamenti, molto spesso di una sconcertante semplicità, che non lasciano indifferente l’uomo moderno.


IMMAGINI

un racconto di
Christian Vassallo
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

18 luglio 2023

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