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Popolazione, Geografia e Sviluppo urbano

Obiettivo #11: città e comunità sostenibili

Oggi metà dell’umanità vive in aree urbane, entro il 2030 si arriverà al 60%. La rapida urbanizzazione esercita pressione sulle forniture di acqua dolce, sulle fognature, sull’ambiente e sulla salute pubblica, ma la stessa densità abitativa delle città può favorire efficienza e sviluppo tecnologico, riducendo il consumo di risorse e di energia.

Maria Cristina Caimotto (Dipartimento di Culture, Politica e Società), per spostarsi in città si continua a preferire l’auto nonostante tutti i suoi effetti negativi. Come si può comunicare efficacemente per convincere più persone a spostarsi in bici, a piedi e con i mezzi pubblici?
La crescita delle città e il cambiamento climatico richiedono azioni urgenti ed efficaci, ma la percezione generale del livello di urgenza è molto più bassa del pericolo reale. In parte questo accade perché manca una comunicazione efficace per dire che i livelli attuali di consumo e di inquinamento non sono sostenibili. Questa ricerca si concentra sulla promozione della bici come mezzo di trasporto osservandola dal punto di vista dell’analisi del discorso con lo scopo di proporre nuove strategie
comunicative e contribuire una migliore consapevolezza del rapporto tra umanità e ambiente. Partendo dall’analisi di articoli di giornale, documenti istituzionali e interviste a persone comuni, sono state identificate alcune problematiche e proposte strategie positive per risolverle. Per esempio è importante evitare la creazione di categorie in lotta tra loro e parlare invece di “cittadini” e “persone”, evidenziando che le ricadute positive di un maggior numero di spostamenti in bici (aria più pulita, riduzione degli incidenti, maggior spazio urbano a disposizione) ricadono sull’intera cittadinanza. Si propone quindi una strategia di reframing che evidenzi i naturali collegamenti tra miglioramento del benessere personale, di quello collettivo e di quello economico, smontando così il framing di stampo neoliberista che tende a
vedere i tre aspetti in conflitto tra loro. Un’efficace metafora usata da Einstein in una lettera al figlio racchiude elegantemente molte di queste riflessioni: "La vita è come andare in bicicletta. Solo se ti muovi riesci a rimanere in equilibrio".

Federico Cuomo (Dipartimento di Culture, Politica e Società), come possono le città trasformarsi in laboratori di innovazione sociale e ambientale?
La mia ricerca si basa sull'analisi comparativa di due Living Lab, attualmente in corso ad Amsterdam e a Torino, focalizzati nello stimolare nuove idee e progetti di business legati all'economia circolare. Il Comune di Torino realizzò il primo Living Lab nel 2016 nel quartiere Campidoglio: l'idea era ed è tuttora mettere a disposizione una intera area urbana dove sperimentare prototipi basati sul riuso, sul recupero dei materiali e sul riciclo. Obiettivo dei Living Lab è garantire un beneficio alle aziende che provano a sviluppare innovazioni sostenibili, mettendole in contatto con gli utenti finali: i cittadini.

Alessandra Quarta e Antonio Vercellone (Dipartimento di Giurisprudenza), quali, quante e dove sono le iniziative di cittadini e istituzioni pubbliche locali create per costruire una rete di solidarietà?
Il progetto ge.CO si propone di studiare le iniziative di cittadini e istituzioni pubbliche locali che a partire del 2008 sono state messe in campo per costruire una rete di solidarietà. Condotto da un consorzio di partner europei, il progetto intende raccogliere e collocare in una mappa online i diversi casi; selezionare le best practices (come il Regolamento dei beni comuni urbani che, rintracciabile online a Torino è in vigore dal 2016 e permette ai cittadini di prendersi cura delle aree verdi di quartiere); e infine pubblicare un toolkit di strumenti utili a condurre al meglio iniziative simili.

Guido Boella (Dipartimento di Informatica) come fare a rendere più sostenibili realtà di urban commoning che creano nuovi servizi di welfare?
Nel progetto Co-City abbiamo creato la wallet app CommonsHood basata su tecnologie blockchain per alimentare le possibilità di finanziamento e interazione economica fra soggetti del terzo settore, commercio, istituzioni, e soprattutto commons urbani. Permette di creare token blockchain per modellare crowdfunding, tessere prepagate, diritti di accesso, ecc.


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Questa storia di ricerca si trova in:


Intervista a

Maria Cristina Caimotto
Federico Cuomo
Alessandra Quarta
Guido Boella
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

A cura di

Redazione FRidA
Pubblicato il

18 marzo 2020

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