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Pareti verdi in città. La rivoluzione dello xeriscaping nella progettazione del paesaggio

Foto: Paul Hanaoka / Unsplash

Lo xeriscaping è una tecnica innovativa di pianificazione e gestione del verde volta a ottimizzare l’uso dell’acqua che sta raccogliendo un particolare interesse negli ambienti urbani. Qui vi raccontiamo due approcci volti a ricoprire pareti e tetti di piante adeguatamente scelte, con risultati soddisfacenti sia sul piano estetico sia di regolazione del clima in città.  

Il verde rappresenta una componente fondamentale nella progettazione del paesaggio - con particolare riferimento agli spazi urbani - e, se adeguatamente pianificato, progettato e gestito, concorre ad apportare importanti benefici ambientali e sociali (servizi ecosistemici). Oltre a fungere da mitigatore delle alte temperature, fenomeno preoccupante legato alla crisi climatica che comporta precipitazioni sempre più violente e spesso intervallate da prolungati periodi siccitosi, la progettazione a verde del paesaggio urbano rappresenta una carta importante da giocare.

In questa prospettiva, un tema di grande attualità è indubbiamente legato all’uso accorto dell’acqua per la gestione del verde urbano, sia dove da sempre questa risorsa è limitata, sia in quei contesti dove la siccità si sta verificando di recente. L’approccio gestionale innovativo, al riguardo, è rappresentato a livello internazionale dallo xeriscaping - neologismo ottenuto dalla combinazione del greco xeros (asciutto) e dell’inglese landscaping (gestione del paesaggio) - una modalità operativa di manutenzione del verde volta al contenimento dei consumi idrici, conseguita tramite:
- la scelta di specie vegetali di interesse ornamentale caratterizzate da ridotte esigenze idriche;
- l’adozione di soluzioni agronomiche, come la pacciamatura del terreno, volte a ridurre le perdite idriche, ad esempio per evaporazione;
- il ricorso a innovative tecniche di irrigazione finalizzate a fornire in modo localizzato l’acqua alle piante in quantitativi utili alla loro crescita senza eccessi. In questa prospettiva rientra la tecnica dell’irrigazione “goccia a goccia” che ha avuto un grande successo in molte realtà agricole nel mondo.

Sul fronte della ricerca, in riferimento al primo punto, merita ricordare - anche nella realtà piemontese - il raggruppamento botanico delle Crassulacee ornamentali comprese nei generi Sedum e Sempervivum. Si tratta di piante che hanno riscosso un grandissimo interesse soprattutto nella realizzazione del “verde pensile di tipo estensivo”, caratterizzato da spessori decisamente contenuti del substrato colturale (fino a una decina di centimetri).
Presso il Centro Sperimentale del DISAFA a Carmagnola (TO), abbiamo condotto simulazioni di tetti verdi pensili, per valutare l’adattamento e sopravvivenza di specie diverse di Sedum e Sempervivum anche a condizioni di severa penuria idrica. Abbiamo ottenuto dati interessanti, in termini di ottimali prestazioni gestionali ed estetiche, con specie come Sedum album L., S. sexangulare L., Sedum spurium M.Bieb., Sedum cyaneum J. Rudolph e Sempervivum tectorum L.

Ulteriori sperimentazioni per la realizzazione di “pareti verdi” per il rinverdimento di muri e facciate delle città sono state condotte utilizzando specie aromatiche e officinali nell’ambito di un progetto INTERREG Italia-Francia, denominato “AROMA”. L’attività sperimentale, condotta simulando ampie pareti verdi a Sanremo e in Costa Azzurra, ha consentito di stabilire l’ottimale adattamento, anche a condizioni stressanti per intensa esposizione solare e limitati apporti idrici, di specie ornamentali come la Lavandula angustifolia Mill., la Santolina chamaecyparissus L., la Salvia officinalis L. e molte altre.
Queste ricerche hanno offerto un contributo ai progettisti del verde nella prospettiva di un utilizzo accorto del bene acqua.


IMMAGINI

Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Marco Devecchi
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

15 marzo 2021

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