Illustrazione

Una posizione intersezionale

Questo contenuto fa parte del tema del mese: Rivoluzioni

In una società ancora dominata da una cultura patriarcale, femminista non si nasce, ma lo si può diventare. Non è un percorso facile, anzi, può essere molto faticoso imparare a riconoscere oppressioni e privilegi: come suggerisce l’opera di Lorenzo Miola, occorre mettersi scomodɜ per cambiare prospettiva.

L’illustrazione che abbiamo scelto per il tema Rivoluzioni è la copertina della seconda stagione di Femminista si diventa! realizzata per noi da Lorenzo Miola, illustratore e art director di Hello Tomorrow.

Lorenzo ha colto bene lo spirito del podcast che abbiamo realizzato insieme al CIRSDe, il Centro di Studi sulle Donne e di Genere. 
Se fin dalla prima stagione abbiamo immaginato il progetto come una sorta di allenamento quotidiano per imparare a riconoscere le ingiustizie e le discriminazioni generate dalla cultura patriarcale, nella seconda - oltre che sulla fatica che implica intraprendere un percorso femminista intersezionale - abbiamo voluto insistere anche sull’importanza di mettersi proprio scomodɜ per abbandonare tutte quelle idee e convinzioni che ci sono state trasmesse come verità assolute e cambiare sguardo e prospettiva.

Siamo quello che abbiamo tra le gambe? Chi decide cos’è sexy? C’è vita fuori dalla famiglia tradizionale? I maschi possono parlare di femminismo? Quanto è sessista l’intelligenza artificiale?

Anche porsi queste domande apparentemente semplici può metterci in crisi, perché ci interrogano sulle nostre stesse credenze e sugli stereotipi che, più o meno inconsciamente, indirizzano i nostri comportamenti.
 

Cercare le risposte con la lente del femminismo intersezionale è senza dubbio scomodo, ma - come afferma Marcia Tiburi ne Il contrario della solitudine (effequ) - può portarci a migliorare il nostro modo di vedere l’altro, di esprimere liberamente la nostra forma di essere e apparire e, soprattutto, di autocomprenderci. Perché inventarsi è un diritto di ciascuno.