L'abilità comunicativo-pragmatica si riferisce alla capacità di comunicare le proprie intenzioni in un determinato contesto. Il significato letterale è solo il punto di partenza nella comprensione di un'espressione comunicativa, come nel caso di una battuta ironica "Che bella giornata!" detto a fronte di una giornata in verità terribile. L'abilità inferenziale consente di colmare la distanza tra il significato letterale di un'espressione e quanto il nostro interlocutore vuole in realtà comunicarci.
Inoltre, per comprendere pienamente cosa il nostro interlocutore voglia realmente comunicarci sono necessari altri processi cognitivi. In particolare:
- la Teoria della Mente, cioè la capacità di comprendere le emozioni, i desideri e le credenze altrui;
- abilità cognitive di "base" come ad esempio l'attenzione: "se non sto attento a cosa l'altra persona mi dice non potrò capire cosa vuole comunicarmi";
- la pianificazione: "se non sono in grado di organizzare un discorso prima nella mia mente non riuscirò ad esporlo in miniera chiara", e così via.
Siamo interessati a determinare il ruolo di queste componenti durante il processo comunicativo, e studiamo lo sviluppo di tali capacità nei bambini come il loro decadimento in pazienti con trauma cranico, lesioni vascolari, schizofrenia e autismo.
Ci occupiamo infine della riabilitazione dei disturbi comunicativi nei pazienti che presentano tali difficoltà.