VICINI: quando la Scienza apre le porte alla Città

Torino a fine ‘800 era un laboratorio sperimentale all’avanguardia grazie anche alla Città della Scienza. Oggi, grazie a una grande “festa di vicinato” organizzata da un centinaio di ricercatrici e ricercatori che lavorano e studiano in quegli stessi ambienti universitari, la comunità e le scuole hanno varcato per la prima volta le soglie dei luoghi della ricerca, scoprendo così chi sono gli scienziati e le scienziate che hanno animato quei laboratori e che, con le loro scoperte, hanno rivoluzionato la società moderna.
Vi racconto il progetto VICINI, La scienza per la Città al Valentino.


Visita “Dalla formalina all’anatomage”, a cura del Dipartimento di Neuroscienze. 

Avete presente la festa dei vicini? Ecco, l’idea del progetto VICINI mi è venuta in mente pensando non a quelli di casa, ma ai miei colleghi e colleghe dei palazzi accanto a quello dove lavoro. Ho la fortuna di frequentare uno dei quattro meravigliosi palazzi universitari ottocenteschi che si trovano tra Corso Massimo D’Azeglio e Via Giuria, a Torino, di fronte al parco del Valentino, area a storica vocazione scientifica. Si tratta della storica “Città della Scienza” titolata così già nel 1884 per caratterizzare i nuovi laboratori sperimentali dedicati alla scienza. Qui, c’è chi lavora e studia fisica, geologia, chimica, farmacia, fisiologia, anatomia, patologia generale e biochimica.

In uno di questi quattro palazzi hanno sede i Musei di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”, di Anatomia Umana “Luigi Rolando” e della Frutta “Francesco Garnier Valletti”. Sono luoghi pieni di tesori nascosti. Io, ad esempio, lavoro nei laboratori di chi ha scoperto le piastrine del sangue: il patologo generale Giulio Bizzozero. Accanto a me, nel palazzo di Anatomia, hanno studiato tre premi Nobel per la Medicina: Rita Levi-Montalcini, Salvador Luria e Renato Dulbecco, tutti allievi di Giuseppe Levi, scienziato ricordato per i grandi studi del sistema nervoso della prima metà del Novecento. Due palazzi più in là lavorava Tullio Regge, considerato un grande della fisica teorica. Niente male, no?

Ho pensato: "Sarebbe bello aprire i nostri grandi portoni per incontrare le persone, raccontare la passione che mettiamo nel nostro lavoro oggi e le entusiasmanti scoperte di chi ci ha preceduto proprio in questi luoghi”.

Comincio a bussare agli studi dei “vicini” di sotto, i colleghi e le colleghe di farmacologia e neruoscienze. Il progetto è molto semplice: apriamo le porte e facciamo festa. Al primo sì ricevuto ne seguono molti altri (130 persone solo di Unito!). Non solo riesco a coinvolgere tutti e quattro i palazzi della Città della Scienza, ma anche i “vicini” degli istituti scientifici storici dell’area del Valentino: i colleghi e le colleghe dell’Orto Botanico, dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) con la loro affascinante sede storica (ex-Istituto Galileo Ferraris), il Comitato Glaciologico Italiano, fondato nel 1895, attualmente collocato all’interno della sede storica dell’INRiM. Non poteva mancare il Castello del Valentino, bene UNESCO e sede della scuola di Architettura e Design del Politecnico di Torino.

Così è nato il progetto VICINI, acronimo di VIaggio alla scoperta della CIttà della Scienza di UNIto, che ha coinvolto ben 18 dipartimenti e strutture dell’Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche quale capofila del progetto), 19 enti esterni, con la collaborazione della Biennale di Tecnologia e del Politecnico di Torino.

Abbiamo aperto le nostre porte dal 10 al 20 novembre 2022, con un incredibile offerta di eventi (51 tipi diversi!): spettacoli, mostre, visite guidate alle collezioni storiche, concorsi, passeggiate a tema, laboratori, convegni, podcast, incontri, che hanno coinvolto più di 7 mila visitatori tra cittadini curiosi, famiglie e scuole.

Le attività offerte sono state molte e diverse: due spettacoli serali, uno dedicato a Marie Skłodowska Curie, a cura di Onda Teatro e Dipartimento di Chimica, e un Film-Concerto dedicato ai primi filmati scientifici di inizio ‘900 prodotti a Torino, curati dal Dipartimento di Studi Umanistici con la Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio di Torino e la collaborazione del Museo Nazionale del Cinema.


Sono state realizzate passeggiate scientifiche intorno alla storica Città della Scienza dedicate alle rocce ornamentali degli edifici storici (a cura del Dipartimento di Scienze della Terra) e alla scoperta dei personaggi che hanno fondato i 4 palazzi universitari (a cura dell’ASTUT - SMA).

Sono stati aperti tutti i dipartimenti universitari e le loro biblioteche storiche con visite interattive ed esposizione di collezioni e documenti scientifici mai esposti al pubblico: Fisiologia con gli strumenti storici di Angelo Mosso e sodali; Anatomia con la nuova tecnologia dell’Anatomage che ha affascinato scolaresche e famiglie; Patologia con l’esposizione delle strumentazioni con cui è nata la patologia moderna grazie agli studi innovativi di Giulio Bizzozero sul terzo elemento corpuscolato del sangue e con attività laboratoriali; Chimica ha animato le sue aule con visite di scienziati del passato che hanno raccontato scoperte e strumenti; Fisica ha aperto il suo museo e dedicato attività ai più piccoli; i Musei universitari hanno fatto aperture straordinarie nel fine settimana, mentre l’Orto Botanico ha aperto tutte le serre oltre la biblioteca; il Comitato Glaciologico Italiano ha fatto conoscere la sua storia ottocentesca e il suo ruolo attivo nello studio della sicurezza delle montagne oggi; l’INRIM ha aperto i suoi tesori nascosti nati dalle scoperte di Galileo Ferraris e Gustavo Colonnetti, mentre la Facoltà di Architettura ha aperto le porte al Castello del Valentino.

Sono stati realizzati incontri divulgativi per il largo pubblico e per le scuole, dedicati al ruolo dei laboratori di ricerca chimico-farmaceutica, alla prima medichessa laureata a Torino, Maria Velleda Farnè, a Maria Clotilde Bianchi, tra le prime italiane a laurearsi in Chimica e Farmacia presso l’Università di Torino, alla scuola di fisiologia del Moleschott e di Mosso, alla narrazione della storia sulla Città della Scienza in lingue romanze.



È stata realizzata una mostra al Castello del Valentino dedicata agli strumenti scientifici a cavallo tra Ottocento e Novecento riflesso della forte carica sociale del periodo, titolata “LA COSA PUBBLICA. Salute, Lavoro e Società nelle collezioni scientifiche dell’Università e del Politecnico di Torino” rimasta aperta dal 10 novembre fino al 3 dicembre 2022 e in seguito prorogata fino al 5 gennaio 2023 per interesse, che ha esposto oggetti difficilmente visibili al grande pubblico, coronata con la pubblicazione in Open Access del catalogo edito da FrancoAngeli.

Per le scuole gli stessi dipartimenti hanno realizzato 23 attività dedicate agli studenti con incontri e esperienze laboratoriali pratiche. Patologia e Fisiologia hanno inoltre aperto attività specifiche anche per le categorie fragili lavorando con l’Associazione ASAI.

4 sono i concorsi che sono stati aperti con VICINI: uno fotografico dedicato al grande pubblico per raccontare la Città della Scienza, con esposizione dei risultati alla Casa del Quartiere di San Salvario (Dip. Scienza e Tecnologia del Farmaco); 3 dedicati alla scuola tra cui il gioco dell’oca per le elementari (Dip. Scienza e Tecnologia del Farmaco); un video dedicato agli scienziati della Città per le scuole medie (Dip. Scienza e Tecnologia del Farmaco con Biblioteca civica “Ginzburg” e Polo Lombroso16); poster dedicati alla Scienza per le scuole superiori con mostra dei risultati nella hall della metro di Porta Nuova (Dip. di Chimica con GTT).


Un docu-film dedicato a Giulio Bizzozero e la nascita della Città della Scienza con la regia di Lorenzo Gambarotta ha permesso al largo pubblico di conoscere la storia dei palazzi universitari dedicati alla Scienza intorno al Parco del Valentino e di perpetrarne memoria con la visione pubblica sui canali del Sistema Museale di Ateneo.

Grazie allo speciale impegno della squadra del mio Dipartimento (Annalisa Pesando, Claudia Bocca, Erica Novo, Giuliana Muzio e Riccardo Autelli), del Comitato Promotore iniziale (Loredana Serpe, Silvestro Roatta con l’aiuto di Silvia Idrofano), alla passione di tutti i 130 partecipanti di Unito (qui la lista completa!), a 1000 ore di volontariato, all’aiuto ricevuto dai nostri uffici amministrativi e dalle istituzioni cittadine, abbiamo reso possibile questa incredibile impresa.

La nostra città ospita sedi storiche che sono poco conosciute alla cittadinanza, eppure sono state fatte e si stanno facendo grandi scoperte che hanno una ricaduta importante sulla società e la vita delle persone.

Il nostro obiettivo è allora rimanere “vicini”, che per noi significa creare rete tra la comunità scientifica e il territorio, favorire l’incontro e alimentare il dialogo con la cittadinanza e tutti i luoghi in cui si fa ricerca e innovazione.
La rete che abbiamo costruito tra noi ricercatori e ricercatrici di istituti diversi, e quella con il territorio è il prezioso lascito di questa avventura. 

RISORSE E LINK UTILI
Docufiction “Giulio Bizzozero e la Città della Scienza” (conduce Piero Bianucci, con Marco Caudera nei panni di Giulio Bizzozero; regia di Lorenzo Gambarotta; sceneggiatura di Claudia Bocca, Mara Fausone, Lorenzo Gambarotta, Annalisa B. Pesando)
Pubblicazione in Open Access del catalogo della Mostra "LA COSA PUBBLICA. Salute, Lavoro e Società nelle collezioni storiche dell'Università e del Politecnico di Torino"
Pagina web dell'Orto Botanico con la descrizione dell'iniziativa dei Video LIS.
Canale YouTube del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi in cui sono visualizzabili i 4 filmati LIS per la visita all'Orto botanico e le sue serre
Podcast dedicati a Maria Velleda Farnè e Maria Clotilde Bianchi
Database delle donne laureate nelle facoltà scientifiche dell’Università di Torino (1878-1945) 

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un racconto di

Stefania Pizzimenti
dipartimento / struttura

rivolto a

TIPO DI ATTIVITÀ

Pubblicato il

19 marzo 2024

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