Orci in 3D. Quando la visita al museo si fa digitale e interattiva

Al Museo "Cesare Lombroso" dell’Università di Torino è possibile riscoprire le storie dei carcerati di "Le Nuove" e "La Generala" di Torino. Come? Leggendo le loro stesse incisioni su caraffe e piatti che usavano in cella e ora digitalizzati grazie a un progetto finanziato dal MIUR.

"Sono Giovanni Cavaglià ma tutti mi chiamano Fusil. Sono in cella perché ho ucciso a bastonate il mio datore di lavoro e nascosto il suo cadavere in un armadio. Ma passerò qui poco tempo: al centesimo giorno mi impiccherò”.
Questa è una delle tante storie che si possono leggere sulle ceramiche appartenute ai carcerati di "Le Nuove" e "La Generala" di Torino e ora conservate al Museo "Cesare Lombroso". Attraverso la postazione interattiva presente nella sala degli orci è possibile esplorare i modelli in 3D di oltre 100 ceramiche, realizzati presso il laboratorio di digitalizzazione DG15 dell'Università. Un sistema accessibile e responsive permette una piena fruizione anche da parte di scuole e famiglie con bambini. Un QR-code permette inoltre al visitatore di trasferire l’esperienza interattiva sul proprio smartphone e proseguire l’esplorazione della ceramica in modo più intimo e autonomo.
Scopri di più sul progetto nel video realizzato da FRidA!

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ESPLORA I TEMI


un racconto di

Cristina Cilli

Giancarla Malerba
dipartimento / struttura

rivolto a

TIPO DI ATTIVITÀ

Pubblicato il

22 luglio 2019

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