I dispositivi che consentono di eseguire test rapidi devono soddisfare requisiti stringenti riguardo:
- la rapidità di ottenimento del risultato dell’analisi (entro 20 minuti),
- la possibilità di essere utilizzati in campo: non devono quindi impiegare nessun tipo di strumento o reagente chimico specifico, né richiedere condizioni particolari di conservazione e utilizzo.
- la semplicità di utilizzo, in modo che chiunque possa adoperarli ed essere in grado di “leggere” il risultato.
I test rapidi che noi sviluppiamo sono basati sulla tecnologia del “lateral flow immunoassay” che combina l’uso di bioreagenti (anticorpi) e nanomateriali (nanoparticelle metalliche e di latex, nanocristalli) e ne sfrutta le straordinarie proprietà di riconoscimento molecolare e di generazione di segnali visibili o luminescenti. Gli anticorpi, infatti, permettono di “pescare” all’interno di campioni con composizione molto complessa solo la sostanza di interesse, anche quando presente in quantità molto basse. Le nanoparticelle provvedono alla generazione di un segnale e permettono quindi la lettura e interpretazione del risultato, rispondendo a domande del tipo: c’è o non c’è la sostanza che stiamo cercando? La sua quantità supera o non supera un valore di allarme? L'esempio più famoso è il test di gravidanza, ma sfruttando la stessa tecnologia sono stati realizzati dispositivi per rivelare numerosissime sostanze per analisi cliniche, veterinarie, forensi e di sicurezza alimentare.