Tradizionalmente la chimica si fa indossando il classico camice bianco, in laboratori pieni di vetreria affascinante, reagenti colorati, circondati da fumi abbastanza puzzolenti. È li che si creano le nuove molecole, i nuovi materiali e i nuovi farmaci che tanto impatto hanno nella nostra società.
La chimica è stata una scienza sperimentale fino a quando comparvero i primi calcolatori negli primi anni '50 del 1900. Ma grazie alla spettacolare evoluzione dei supercalcolatori, oggi possiamo lavorare in laboratori chimici virtuali nei quali, senza vetreria, reagenti pericolosi o fumi soffocanti, possiamo "simulare" il comportamento delle molecole e dei materiali. Come? La risposta è racchiusa nella meccanica dei quanti che, formulata da fisici illustri negli anni '20 e '30 del secolo scorso, descrive le leggi di moto degli atomi e delle molecole, così come la legge di Newton regola quella dei corpi macroscopici. Oggi, i moderni calcolatori e i programmi sviluppati dai chimici computazionali consentono di simulare la reattività delle molecole organiche, le proprietà dei materiali cristallini, dei vetri o dei biomateriali delle protesi ossee ma anche come si disporranno le molecole di un nuovo farmaco e come questo si possa incapsulare in gabbie di silice per essere trasportato negli organi da curare.
Tutto questo rimanendo seduti di fronte allo schermo del computer che diventa un potentissimo microscopio capace di farci studiare il moto degli atomi e la loro unione.