La digitalizzazione dei testi e la loro lettura non più cartacea è solo il primo basilare passo di una linea di ricerca che unisce gli studi umanistici, la filologia e l'informatica. Le Digital Humanities, infatti, aprono orizzonti verso la realizzazione di modelli per le edizioni critiche in formato digitale, verso le attività di text e data mining e di linguistica computazionale, vale a dire le attività di estrazione da un testo di dati di diversa natura e i relativi modelli di analisi sia qualitativa che quantitativa.
A livello europeo si sono diffuse da anni iniziative sulle buone pratiche di digitalizzazione, sull'accessibilità e usabilità dei contenuti, sulla produzione di linee guida e standard comuni.
Il Centro interdipartimentale Memoria Digitalis Humanistica - MeDiHum offre la definizione di linee guida volte a far convivere facilità d'uso e rigore scientifico nell'attività di digitalizzazione, così da mettere in rapporto l'accesso comune ai materiali e la realizzazione di edizioni critiche digitali di materiali selezionati.
Una parte delle attività del Centro è destinata ad azioni di valorizzazione del patrimonio culturale nel suo complesso tramite la collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo.
All'interno del gruppo di ricerca sono presenti, tra gli altri, esperti in storia della scienza e della medicina, esperti museali; tale presenza ha permesso lo sviluppo della collaborazione con le biblioteche dell'Ateneo e con il Sistema Museale di Ateneo.