Il nostro percorso si sviluppa lungo diverse aree tematiche. Lavoriamo sulla costruzione di nuovi indici di fragilità correlati a parametri fisiologici e al quadro di involuzione cognitiva e comportamentale in soggetti con iniziale decadimento cognitivo e in pazienti neurologici. I soggetti con fragilità e con patologie neurodegenerative sono a elevato rischio di prognosi negativa.
Vogliamo misurare la fragilità nell’anziano per arrivare a una diagnosi precoce, rallentare il decadimento cognitivo e la perdita di autonomia nel quotidiano. Puntiamo a migliorare la qualità di vita dei soggetti anziani e alla valorizzazione dell’active aging.
Una parte importante del nostro lavoro riguarda la valutazione e l’interpretazione del profilo cognitivo-comportamentale dell’anziano. In particolare studiamo le funzioni esecutive, come le capacità di monitoraggio dell’azione, la flessibilità cognitiva, e l’inibizione della risposta in contesti conflittuali.
Un altro ambito in cui siamo attivi è lo studio dell’effetto placebo/nocebo. Lo studio dell’analgesia da placebo in pazienti affetti da patologie neurologiche ha implicazioni cliniche e terapeutiche importanti. L'aspettativa di miglioramento può infatti influenzare l'esito della risposta al placebo. Il trattamento con placebo nei trials clinici randomizzati può inoltre sortire effetti negativi (nocebo) associabili a un’aspettativa di peggioramento del quadro sintomatologico.