Brand

Diversità come risorsa educativa: la rivoluzione del paradigma interculturale

Dagli anni '60 si è fatto largo, in pedagogia, il paradigma interculturale. La sua novità è aver introdotto l’idea della diversità culturale come norma all’interno delle società plurali, così come risorsa da gestire e valorizzare, in particolar modo nei contesti educativi.

Immaginate una scuola dell’infanzia dove i bambini parlano dieci lingue madri diverse, un campo da pallavolo dove alcune ragazze indossano il velo e altre no, una riunione tra genitori che hanno idee della scuola profondamente diverse, o ancora un’aula di università dove studiano fianco a fianco studenti autoctoni e internazionali. Nei contesti educativi formali e informali delle grandi città - ma sempre più anche dei piccoli centri - cresce fianco a fianco una generazione di “nativi interculturali” abituati ogni giorno a comunicare tra loro. Sono questi i luoghi e i contesti relazionali dove concentriamo la nostra attenzione di ricercatori in pedagogia interculturale.

Il paradigma entro il quale si svolgono le nostre ricerche si basa sull’idea che la diversità (nelle sue molteplici forme) sia un tratto diffuso e normale dei contesti educativi, carico di potenzialità anche quando genera malinteso o conflitto. Al centro delle nostre ricerche vi è sempre la relazione (segnalata dal prefisso inter) tra persone di culture diverse: il rapporto famiglia-scuola in contesti di eterogeneità culturale, la preparazione di una classe di scuola all’accoglienza di un nuovo alunno non italofono, la gestione di piccoli conflitti religiosi all’interno di una scuola che dovrebbe essere laica (ovvero “aperta a tutti”). Il nostro focus è centrato sull’esperienza dell’alterità che, se gestita opportunamente, diviene foriera di crescita e di cambiamento per tutti gli attori in gioco.


impatto sulla società

La nostra è quasi sempre una ricerca-azione. Con strumenti dell’etnografia o della ricerca sociale, ci immergiamo in contesti educativi dai quali apprendiamo strategie e risorse per la gestione della diversità culturale, lasciandoci sorprendere dalle infinite potenzialità di questi luoghi. Attraverso la nostra osservazione e rielaborazione restituiamo a quei contesti e alla società tutta un modo diverso e innovativo di fare educazione. Lo scopo ultimo del nostro fare ricerca è promuovere una società dove ognuno possa sentirsi libero di essere sé stesso, entro una cittadinanza condivisa.



Questa storia di ricerca si trova in:


referente

Anna Granata
gruppo di lavoro

Anna Granata
Mattia Baiutti
Abdullahi Ahmed
Stefano Pasta
dipartimento


condividi

LE MIE STORIE DI RICERCA

progetti di ricerca rilevanti
potrebbero interessarti anche