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Fattori ambientali e genetici che contribuiscono all’obesità e ai disturbi della fertilità

L’ipotalamo contiene una complessa rete di neuroni deputata al controllo del comportamento alimentare e della riproduzione. Quali fattori ambientali e genetici interferiscono con il normale sviluppo e funzionamento di questi importanti neuroni?

Gli studi epidemiologici più recenti ci segnalano che i disturbi del metabolismo e del comportamento alimentare (obesità e anoressia nervosa) sono sempre più frequenti nelle popolazioni umane e spesso coesistono con disturbi della maturazione sessuale e della fertilità.
La ricerca di base ha chiarito che questa correlazione è dovuta alle connessioni tra gruppi di neuroni ipotalamici coinvolti nel controllo neuroendocrino della riproduzione e dell’accumulo di tessuto adiposo. Il malfunzionamento di questi neuroni può essere causato da fattori genetici, ma più frequentemente dipende da fattori ambientali quali l’esposizione, fin dal momento della gestazione, a molecole inquinanti che modificano la loro maturazione e attività funzionale. Queste molecole, chiamate “interferenti endocrini” o “metabolici”, sono doppiamente rischiose in quanto insospettabili componenti degli oggetti presenti negli ambienti domestici, quali le plastiche utilizzate per i contenitori alimentari, gli additivi presenti nei cosmetici e i materiali utilizzati nei giocattoli.
L’obiettivo dei nostri studi è valutare gli effetti dei più comuni inquinanti presenti negli ambienti domestici, in particolari le molecole rilasciate dalle plastiche, sullo sviluppo dei neuroni ipotalamici che regolano riproduzione e comportamento alimentare. Cerchiamo anche di capire quanto la combinazione di determinati fattori genetici e ambientali possa aumentare il rischio di contrarre obesità e disturbi della fertilità.


impatto sulla società

L’obesità e i problemi di fertilità sono in continuo aumento in tutta Europa. Una maggiore conoscenza delle cause favorirà la prevenzione di questi disturbi, riducendone i costi sociali e migliorando la qualità della vita. L’identificazione dei fattori ambientali aiuterà a evitare esposizioni dannose e incentiverà le autorità a regolamentare la produzione e l’uso di materiali che causano interferenza endocrina.
La conoscenza dei fattori genetici predisponenti permetterà di salvaguardare maggiormente dall’esposizione agli interferenti endocrini gli individui maggiormente a rischio.



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referente

Patrizia Bovolin
Giorgio Roberto Merlo
gruppo di lavoro

Massimo Mattia Santoro
Valentina POMATTO
Erika Cottone
dipartimenti

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