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Gestione del territorio, delle risorse e dei rifiuti, Sostenibilità ambientale

Chicchi responsabili. Il progetto che riduce l'uso di acqua per le piante di caffè

Brasile, Minas Gerais - Setacciatura del caffè. Photo Credit: Steve McCurry

Il viaggio che porta il chicco di caffè verde fino alla tazzina parte da molto lontano e coinvolge molteplici attori in 50 diversi paesi situati lungo la cintura del caffè. In questi luoghi ci sono oltre 20 milioni di piccoli produttori che si sostentano grazie a questa commodity. In qualità di docente di Economia e gestione delle imprese del Dipartimento di Management, partecipo attivamente ai molteplici progetti di sostenibilità economica, sociale e ambientale nei paesi produttori di caffè implementati dalla Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus.

Lo sapevi che in Italia quando bevi un caffè molto probabilmente all’interno della miscela è presente un monorigine brasiliano? Il Brasile, infatti, è il maggior produttore della varietà di caffè Arabica: con una produzione annua di 50 milioni di sacchi, costituisce il 30% della produzione mondiale. L’elevata qualità di caffè prodotto è dovuta alle condizioni climatiche e alla tipologia del terreno ricco di sali minerali che ne caratterizza le pregiate proprietà organolettiche.

Tuttavia, i cambiamenti climatici e la variabilità dei fenomeni meteorologici hanno una grande influenza sull’approvvigionamento idrico nelle piantagioni brasiliane e rendono necessario un uso ingente d’acqua per aumentare la resa del raccolto. Insieme alla Fondazione Lavazza, che da sempre ha una grande attenzione ai temi ambientali, promuoviamo azioni volte alla mitigazione degli effetti della crisi climatica, alla riduzione degli impatti e all’uso responsabile di una delle risorse più preziose che abbiamo: l’acqua. Quali interventi abbiamo messo in atto per proteggere questa preziosa risorsa sul campo?

Con l’obiettivo principale di ottimizzare l’impiego irriguo per la coltura del caffè, abbiamo recentemente avviato un progetto di ricerca e sviluppo in collaborazione con xFarm, fornitore di agri-tecnologia, e la Universidade de São Paulo, nello specifico con il Dipartimento di Biosystem Engineering. Per il progetto pilota è stata scelta una fazenda (piantagione di caffè) all’avanguardia, aperta all’utilizzo di nuove tecnologie e inserita in un contesto importante di biodiversità nel Minas Gerais, una regione situata nel sud-est del Brasile, a nord di Rio de Janeiro, che produce la maggior quantità di caffè tra gli stati produttori brasiliani. Le coltivazioni, parte del nostro progetto, si trovano tra gli altopiani centrali della regione del Cerrado, attraversate dal fiume Feio, una delle principali fonti di acqua per il Brasile.

L'attività di ricerca avviata ha lo scopo di individuare la strategia di irrigazione più idonea nelle piantagioni di caffè e di misurare il consumo di acqua per ettaro rispetto alle pratiche di irrigazione convenzionali.
Durante i mesi estivi abbiamo posizionato dei sensori IoT (Internet of Things) di campo: dispositivi interconnessi fra loro che possono comunicare via internet tramite una piattaforma digitale, e una stazione meteo. In questo modo possiamo attuare un monitoraggio completo dei parametri ambientali fondamentali per attuare strategie agronomiche efficaci. Queste specifiche apparecchiature sono state posizionate in parcelle di terra di circa 12 ettari l’una per effettuare i primi trials di analisi. Abbiamo quindi diviso la piantagione in quattro lotti dove abbiamo applicato tre strategie diverse di irrigazione per poter valutare quale sia l’approccio che permette di ottimizzare al meglio l’uso dell’acqua: due zone con irrigazione tradizionale, una in cui è applicato un mix tra il metodo standard e la nuova strategia provando a dimezzare la quantità di acqua, e una zona in cui viene applicata esclusivamente la nuova strategia, andando quindi a irrigare solo nel momento e nelle quantità indicate dall'apparato sperimentale.

Questo sistema innovativo, in grado di determinare il momento di stress idrico della pianta, consiglierà al produttore di caffè fra quanti giorni dovrà irrigare e quanti millimetri d’acqua apportare al terreno. Quello che vorremmo ottenere, nel giro di due anni, con la finalizzazione del modello, è un risparmio d’acqua pari al 25% e una riduzione dei costi energetici correlati. Si tratterebbe di un grande risultato che permetterebbe di scalare il modello e proporlo ad altri produttori di caffè.

L’impiego responsabile delle risorse idriche rientra quindi in una più ampia strategia volta a diminuire i rischi legati a uno sfruttamento eccessivo delle risorse ambientali per salvaguardarle e proteggerle. L’utilizzo della tecnologia è una tematica di grande rilevanza nel mondo del caffè, non solo a livello industriale ma soprattutto all’origine per supportare i produttori nell’attuazione di pratiche agricole efficienti e sostenibili nel tempo.

Come Dipartimento di Management, crediamo fermamente nella promozione di un sistema collaborativo integrato da partenariati multilaterali che mobilitino e condividano le conoscenze, le competenze, le tecnologie e le risorse per sostenere il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile sin dall’origine delle produzioni.


IMMAGINI

Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Giacomo Büchi
Carolina Guercio
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

12 marzo 2021

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