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Gestione del territorio, delle risorse e dei rifiuti, Sostenibilità ambientale

Obiettivo #15: la vita sulla terra

Le foreste coprono il 30% della superficie terrestre e, oltre a offrire cibo sicuro e riparo, esse sono essenziali per il contrasto al cambiamento climatico, e la protezione della biodiversità e delle dimore delle popolazioni indigene. La deforestazione e la desertificazione hanno condizionato le vite di milioni persone in lotta contro la povertà.

Chiara Negri (Dipartimento di Chimica), suolo, aria e acqua sono i presupposti fondamentali per la vita sul nostro pianeta ma, a causa dello sfruttamento umano del territorio oggi presentano alte concentrazioni di azoto. Come possiamo diminuire tali concentrazioni e migliorare quindi la salute umana e ambientale?
In effetti, modificando irreversibilmente gli equilibri naturali, gli ossidi di azoto (NOx) provocano gravi danni alla salute umana e ambientale. Lo studio di sistemi e materiali innovativi per il loro abbattimento è la chiave per ridurne la concentrazione e invertire così il processo in atto, per procedere verso un futuro più sostenibile. Questi materiali possono essere utilizzati, per esempio, nelle marmitte delle automobili. Così facendo, si ottengono filtri che non facciano solo da barriera meccanica per gli inquinanti, ma che siano attivi per la degradazione delle molecole, trasformandole in altre, non dannose per la salute e l'ambiente.

Silvia Stanchi (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari), anche se spesso non ce ne rendiamo conto, il suolo è una risorsa preziosa e limitata, un po' come l'acqua. Cosa fa dunque il suolo per noi, perché è importante mantenerlo in buona salute?
Il suolo svolge molteplici funzioni, chiamate servizi ecosistemici, che possono essere utili alla nostra società. Un suolo "in buona salute" può svolgerle al meglio, ma quali sono queste funzioni, i “superpoteri” del suolo? Uno fra tutti, che può stupire, è la sua capacità  di immagazzinare carbonio, limitando le emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

Mattia Cravero (Dipartimento di Studi Umanistici), la letteratura è sensibile ai cambiamenti del pianeta operati dall'essere umano?
Parlando di Primo Levi, l'autore su cui si focalizza la mia ricerca, posso rispondere affermativamente. Rileggere le sue pagine ci aiuta a prendere consapevolezza delle azioni umane ai danni della natura. Attraverso lo studio dei dialoghi intertestuali che il chimico-scrittore intrattiene con gli autori da lui studiati al liceo (e rifrequentati in età matura) in relazione al tema dell'acqua, è possibile rintracciare tre coincidenze che sensibilizzano il lettore alla presenza, azione ed evoluzione dell'uomo ai danni del pianeta.


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Questa storia di ricerca si trova in:


Intervista a

Chiara Negri
Silvia Stanchi
Mattia Cravero
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

A cura di

Redazione FRidA
Pubblicato il

18 marzo 2020

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