Brand
Malattie e prevenzione

In cucina con medici, dietisti, infermieri, psicologi! Un percorso per giovani con diabete

Foto: Jimmy Dean / Unsplash

Gestite il diabete di tipo 1 per bambini e famiglie non vuol dire solo imparare il computo dei carboidrati e seguire una dieta equilibrata, ma anche affrontare eventuali comorbilità, come la celiachia, più frequente in questi ragazzi, e gli aspetti psicologici legati a specifici comportamenti alimentari, specie in età adolescenziale. Così il nostro team multidisciplinare ha creato per loro un percorso educativo che include laboratori, focus group psicologici, corsi di cucina, campi scuola dedicati e sedute personalizzate. E grazie al web, il lockdown non ci ha fermato!

Fin dall’esordio i soggetti con diabete tipo 1 e le loro famiglie acquisiscono competenze specifiche in ambito nutrizionale: imparano a (ri)conoscere una dieta sana ed equilibrata, scoprono come calcolare i carboidrati dei vari alimenti per poter effettuare la corretta dose di insulina, diventano esperti sull’indice glicemico degli alimenti e sull’impatto dei lipidi e delle proteine sulle escursioni glicemiche. Insomma, una formazione nutrizionale a 360°, sempre più incentrata sulle abitudini nutrizionali non solo del paziente, ma di tutta la famiglia.
Consapevole di tutto questo, il team del Centro di Diabetologia Pediatrica della Endocrinologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, che ha oltre 10 anni di esperienza con bambini affetti da diabete mellito, ha costruito un percorso educativo mirato all’ottimizzazione della gestione terapeutica da un punto di vista medico, infermieristico, psicologico e nutrizionale.

Linee guida valide per tutti
Uno dei primi obiettivi dell’educazione nutrizionale, guidata dalla figura della/del dietista, è l’avvicinamento di tutti i membri della famiglia a uno stile di vita corretto, nel rispetto della loro cultura, etnia e abitudini generali. Il modello nutrizionale che si basa sulla dieta mediterranea e sulle linee guida LARN (livelli di assunzione e di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana) in realtà non si discosta in alcun modo dalla nutrizione corretta per tutti i soggetti di pari età. In particolare, la riduzione degli zuccheri a rapido assorbimento contenuti in bibite zuccherate, caramelle, creme spalmabili, snack e dolci confezionati, raccomandata dalle linee guida delle Società Scientifiche di settore (SIEDP e ISPAD), dovrebbe essere alla base dell’alimentazione di tutta l’età evolutiva. Il secondo passaggio educativo è rappresentato dall’imparare a contare i carboidrati contenuti nei vari alimenti assunti durante la giornata. A supporto di questo vi sono numerosi strumenti: dietometri fotografici e non, applicazioni per dispositivi mobili e siti internet, sempre a disposizione e facilmente consultabili. Nel progetto educativo l’attività frontale ambulatoriale si coadiuva con attività meno formali, ma certamente efficaci, come corsi di cucina, laboratori educativi in cascine didattiche, sessioni nutrizionali in occasione di campi scuola e sedute personalizzate con il paziente e la sua famiglia.

L’importanza dei risvolti psicologici
Aspetto da non sottovalutare, in particolare in età adolescenziale, è la valenza psicologica che il cibo assume nel vissuto quotidiano dei ragazzi e delle ragazze con diabete: si registra infatti una maggior prevalenza di disturbi del comportamento alimentare in questa categoria di adolescenti (diabulimia). Al fine di prevenire e fronteggiare questo delicato aspetto, il team ha dedicato un’intera area educativa a incontri settimanali dove circa 15 ragazzi di età compresa tra 14 e 17 anni, sotto la guida da una delle figure del team (medico, infermiere, psicologo o dietista) si confrontano su tematiche di particolare sensibilità come la nutrizione dentro e fuori casa, il consumo di alcolici, la sessualità, l’acquisizione dell’autonomia.
Allo stesso scopo ogni anno organizziamo campi scuola formativi in cui bambini e adolescenti di tutte le età si incontrano con e senza le loro famiglie al fine di migliorare le competenze gestionali, incluse quelle in ambito alimentare. Tali eventi, della durata variabile da pochi giorni all’intera settimana, sono svolti al di fuori dell’Ospedale con il supporto di tutte le figure del team, e spesso vedono la partecipazione di pazienti adeguatamente “istruiti” (tutor) come elemento di unione tra il team e i ragazzi presenti al campo.

Il lockdown non ci ferma
Inoltre l’incremento del numero di soggetti affetti da altre patologie, una su tutte la celiachia (peraltro più frequente nella popolazione affetta da diabete di tipo 1), ha spinto il Centro ad aprire sportelli e corsi formativi dedicati a soggetti con doppia malattia, al fine di personalizzare l’aspetto nutrizionale in soggetti con problematiche differenti, senza mai perdere di vista il focus su corretti stili di vita e alimentazione.
Infine, anche in tempo di lockdown, l’approccio educativo frontale e di gruppo non si è fermato. Il team, durante la recente pandemia, ha trasmesso in diretta streaming su un canale Youtube puntate educative sui temi più discussi in ambito diabetologico, incluse lezioni sull’esercizio fisico e aspetti nutrizionali, rivolti a tutta la popolazione pediatrica affetta da diabete. Questo materiale didattico è disponibile tutt’oggi online, ed è consultabile da chiunque voglia incrementare le proprie conoscenze sull’argomento.

Team di ricerca:
Davide Tinti, Michela Trada, Martina Marchisio, Margherita Maresca, Sara Giorda, Cinzia Montarulo, Luisa de Sanctis (referente scientifica).


IMMAGINI

ESPLORA I TEMI


Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Sara Giorda
Davide Tinti
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

16 dicembre 2020

condividi

approfondimenti

potrebbero interessarti anche